A 67 anni da Nagasaki. La “messa per la pace” con Mons. Celata

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“I credenti delle diverse religioni sono chiamati a collaborare con tutti nell’edificazione della pace offrendo, in più, il contributo specifico delle loro tradizioni spirituali, che possiamo sommariamente identificare nei concetti di ‘compassione’, ‘misericordia’, ‘perdono’, ‘amore’: atteggiamenti che riflettono, pur nelle loro differenze, la comune convinzione che tutti gli esseri umani appartengono all’unica famiglia umana e partecipano dello stesso esito finale”. E’ quanto ha detto l’arcivescovo Pier Luigi Celata, Segretario emerito del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e Vice camerlengo di Santa Romana Chiesa, durante la celebrazione “per la pace” che si è svolta ieri nella cattedrale di Nagasaki. “Considero un dono del Signore – ha spiegato monsignor Celata – poter partecipare con voi alla celebrazione di questa Santa Messa per le vittime del bombardamento atomico che, il 9 agosto di 67 anni fà, colpì indiscriminatamente questa città di Nagasaki, causando tanta morte, sofferenza e distruzione. La preghiera per le vittime di quell’orribile evento si estende necessariamente in una implorazione a Dio perché ci doni il bene della pace”.

“A noi cristiani – ha aggiunto – il dono della fede offre luce per comprendere che solo in Dio la pace ha il suo fondamento ultimo e la concreta possibilità di realizzarsi. Dio è creatore e padre di tutti gli esseri umani, che egli chiama, quindi, a vivere come fratelli”. Ecco perché “la testimonianza di fedeltà a Dio e di amore verso i fratelli cristiani e non cristiani offerta dai Santi e Beati Martiri di Nagasaki ci invita a guardare, con rinnovata adesione di fede, alle tante vittime della barbarie della guerra nucleare”.

Queste commemorazioni, dopo il disastro nucleare di Fukushima del marzo dell’anno scorso, sono diventate lo spunto in Giappone per manifestare anche contro le centrali nucleari. “Attualmente c’è una grande mobilitazione contro le centrali nucleari”, ha spiegato alla Radio Vaticana l’arcivescovo di Nagasaki, Joseph Mitsuaki Takami. “Il governo in Giappone si trova nella posizione di cambiare strada e speriamo che intraprenda delle iniziative concrete per farlo e abolire completamente le centrali nucleari. Sappiamo che sarà difficile abolirle in tempi brevi, anche la Germania sta operando questo cambiamento radicale. Speriamo che il nostro governo faccia lo stesso o almeno inizi a orientarsi verso l’abolizione completa e assoluta delle centrali nucleari”.

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