Il Papa saluta i bavaresi: la fede ci dice che il mondo è bello

Il cardinale Marx ha salutato il Papa dicendo: che si può regalare di meglio ad un Papa per il suo compleanno se non portargli un po’ di “heimat”? Ogni gruppo folkloristico ha eseguito un brano particolare, con gli strumenti tradizionali. Dai Rupertiblech, dalla regione di Rupertiwinkel, nel profondo sud della Baviera. A condurre l’incontro Elisabeth Rehm, originaria della zona di Werdenfels conduttrice della rubrica Unter unserem Himmel della televisione bavarese. La sua famiglia, originaria di Garmisch-Partenkirchen, compone e canta canzoni in occasioni di ricorrenze civili e religiose. I due coniugi e la loro figlia si sono esibiti accompagnati dal genero che suona la cetra. Un compagnia di Tegernsee ha offerto al Papa al Pontefice un rilievo in porcellana raffigurante un’immagine della Vergine Maria e una medaglia d’oro, con la quale viene nominato membro onorario.
Nel saluto improvvisato il Papa ha ripetuto come la cultura bavarese sia bella e gioiosa che dice si al mondo e alla vita, e che insegna la bellezza dell’ essere uomini. Ma come sipuò pensare questo quando si vede tanto male nel mondo? Si chiede il Papa. Si, la fede ci dice che il mondo è bello e Dio è buono e soffre con noi e che è bene essere uomini. Poi il grazie al cardinale Marx per aver portatoun pezzo di Baviera a Roma. Il concerto si è concluso con uno struggente canto mariano.
Della delegazione fanno parte il cardinale Friedrich Wetter, arcivescovo emerito di Monaco e Frisinga, i vescovi ausiliari, il ministro della Repubblica federale tedesca Ilse Aigner, il ministro dello Stato bavarese Joachim Herrmann, il consigliere regionale Michael Schwaiger e il sindaco di Frisinga, Tobias Eschenbacher.
Al termine dell’incontro il Papa si è unito al cora di tutti i presenti per cantare l’inno bavarese Engel des Herrn.