Il Papa riprende la scuola di preghiera dell’udienza generale

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Riprende la scuola di preghiera di Papa Benedetto XVI. La prima udienza dopo la pausa estiva è dedicata a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa, fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, “Redentoristi”, patrono degli studiosi di teologia morale e dei confessori. Nella Piazza di Castelgandolfo qualche migliaio di fedeli ha salutato il Papa e ascoltato la sua riflessione che ha preso lo spunto da una frase alfonsiana che descrive la preghiera come «il mezzo necessario e sicuro per ottenere la salvezza e tutte le grazie di cui abbiamo bisogno per conseguirla».

Dunque spiega il Papa “dicendo che è un mezzo, ci richiama al fine da raggiungere: Dio ci ha creato per amore, per poterci donare la vita in pienezza; ma questa meta, vita in pienezza, a causa del peccato si è, per così dire, allontanata, lo sappiamo tutti, e solo la grazia di Dio la può rendere accessibile.” La preghiera è necessaria, e “in ogni situazione della vita non si può fare a meno di pregare, specie nel momento della prova e nelle difficoltà. Sempre dobbiamo bussare con fiducia alla porta del Signore, sapendo che in tutto Egli si prende cura dei suoi figli: di noi. Per questo, siamo invitati a non temere di ricorrere a Lui e di presentargli con fiducia le nostre richieste, nella certezza di ottenere ciò di cui abbiamo bisogno.” Quali sono le cose davvero necessarie? Più che di ogni altra cosa dice il Papa abbiamo bisogno della presenza liberatrice di Gesù “che rende davvero pienamente umano, e perciò ricolmo di gioia, il nostro esistere.” E alla scuola di sant’ Alfonso e di un altro grande santo , Filippo Neri “anche noi, consapevoli della nostra debolezza, dobbiamo chiedere l’aiuto di Dio con umiltà, confidando solo sulla ricchezza della sua misericordia.”

Benedetto XVI conclude con una esortazione: “Sant’Alfonso ci ricorda che il rapporto con Dio è essenziale nella nostra vita… e che solo con una preghiera personale quotidiana e con la partecipazione ai Sacramenti, può crescere in noi la presenza divina che indirizza il nostro cammino, lo illumina e lo rende sicuro e sereno, anche in mezzo a difficoltà e pericoli.” Nei saluti nelle diverse lingue il Papa ha ricordato il tema della catechesi e ha salutato in particolare i ragazzi dell’Oratorio di Gandino e di Bonate Sotto, come pure quelli provenienti dalle zone dell’Emilia Romagna e della Lombardia colpite dal recente terremoto

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