Numeri ufficiali Covid-19. Grazie alle drastiche misure per contenimento, clinicamente casi meno gravi, ma virus c’è e attacca ancora
Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.
I dati Covid-19 comunicati dal Dipartimento della Protezione Civile alle ore 18.00 di oggi 3 giugno 2020
In isolamento domiciliare: 33.202 (-367)
Ricoverati con sintomi: 5.742 (-174)
In terapia intensiva: 353 (-55)
Deceduti: 33.601 (+71)
Sul sito Salute.gov.it del Ministero della salute continua ad apparire questa nota: “Avviso: a partire dal 28 febbraio il numero dei deceduti sarà confermato dall’Istituto superiore di sanità dopo aver stabilito la causa di morte per Coronavirus”.
Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia
Media giornaliera dei decessi: 323 (-3)
Il valore è al livello tra il 2 e 1̊ aprile 2020.
Virus scomparso? «Magari, invece c’è e attacca ancora» – Giornale di Brescia, 2 giugno 2020: “Non credo proprio si possa dire che il virus non esiste più, semplicemente perché non ci sono elementi per affermarlo. Clinicamente i casi sono meno gravi, in pratica esso esiste sottotraccia con una minore carica virale dovuta alle drastiche misure che abbiamo adottato per contenerne la diffusione. Tornerà? La storia insegna che la seconda ondata delle epidemie è addirittura più violenta della prima. Dobbiamo preparaci” (Arnaldo Caruso). “Con le conoscenze attuali non è dunque corretto dire che il virus non esiste più, anche perché questo potrebbe indurre al rilassamento delle precauzioni e ciò potrebbe riportarci a situazioni di diffusione con la comparsa di casi gravi” (Francesco Castelli). “Ora stiamo entrando nella fase post-critica e da alcune affermazioni qualcuno coglie quello che vuole sentirsi dire per cercare una risposta positiva alle incertezze. È vero che è cambiato il quadro di coloro che vengono in ospedale, ma questo è frutto di una serie di concause. Non ne esiste una sola a determinare quello che sta accadendo. Questo è tipico dei fenomeni pandemici, ma non significa che il virus non esiste più. Il quadro mutato induce ad un comprensibile ottimismo, non all’incoscienza” (Camillo Rossi). Segue articolo completo.
Speranza: «Il virus è ancora molto pericoloso. Serve prudenza». «Non è ancora finita il virus circola, ma grazie alle cose che abbiamo fatto in queste settimane, grazie ai comportamenti degli italiani e alle misure del governo e delle regioni, abbiamo un quadro epidemiologico sicuramente migliore». È quanto dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel giorno della riapertura dei confini regionali. «Bisogna procedere con cautela e prudenza e le regole che abbiamo imparato in queste settimane dobbiamo continuare a seguirle perché sono la chiave per la battaglia contro il Covid. Il virus è ancora molto pericoloso». E ha concluso: «Dobbiamo continuare a lavorare sulla prudenza fino a quando non ci sarà la scoperta di un vaccino che ci consentirà, finalmente, di vincere la battaglia».
Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi
[A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]
Numero giorno – Data – Decessi del giorno [*] (Totale decessi) – Media giornaliera dei decessi (arrotondata)
1 – 21.02 – 1 (1) – 1
2 – 22.02 – 1 (2) – 1
3 – 23.02 – 1 (3) – 1
4 – 24.02 – 3 (6) – 1
5 – 25.02 – 1 (7) – 1
6 – 26.02 – 5 (12) – 2
7 – 27.02 – ? (?) – ?
8 – 28.02 – ? (21) – 3
9 – 29.02 – 8 (29) – 3
10 – 01.03 – 5 (34) – 3
11 – 02.03 – ? (?) – ?
12 – 03.03 – ? (79) – 7
13 – 04.03 – 28 (107) – 8
14 – 05.03 – 41 (148) – 11
15 – 06.03 – 49 (197) – 13
16 – 07.03 – 36 (233) – 15
17 – 08.03 – 133 (366) – 22
18 – 09.03 – 97 (463) – 26
19 – 10.03 – 168 (631) – 33
20 – 11.03 – 196 (827) – 41
21 – 12.03 – 189 (1.016) – 48
22 – 13.03 – 250 (1.266) – 58
23 – 14.03 – 175 (1.441) – 63
24 – 15.03 – 368 (1.809) – 75
25 – 16.03 – 349 (2.158) – 86
26 – 17.03 – 345 (2.503) – 96
27 – 18.03 – 475 (2.978) – 110
28 – 19.03 – 427 (3.405) – 122
29 – 20.03 – 627 (4.032) – 139
30 – 21.03 – 793 (4.825) – 161
31 – 22.03 – 650 (5.475) – 177
32 – 23.03 – 602 (6.077) – 189
33 – 24.03 – 743 (6.820) – 207
34 – 25.03 – 683 (7.503) – 221
35 – 26.03 – 662 (8.165) – 233
36 – 27.03 – 969 (9.134) – 254
37 – 28.03 – 889 (10.023) – 271
38 – 29.03 – 756 (10.779) – 284
39 – 30.03 – 818 (11.597) – 297
40 – 31.03 – 831 (12.428) – 311
41 – 01.04 – 727 (13.155) – 321
42 – 02.04 – 760 (13.915) – 331
43 – 03.04 – 766 (14.681) – 341
44 – 04.04 – 681 (15.362) – 349
45 – 05.04 – 525 (15.887) – 353
46 – 06.04 – 636 (16.523) – 359
47 – 07.04 – 604 (17.127) – 364
48 – 08.04 – 542 (17.669) – 368
49 – 09.04 – 610 (18.279) – 373
50 – 10.04 – 570 (18.849) – 377
51 – 11.04 – 619 (19.468) – 382
52 – 12.04 – 431 (19.899) – 383
53 – 13.04 – 566 (20.465) – 386
54 – 14.04 – 602 (21.067) – 390
55 – 15.04 – 578 (21.645) – 394
56 – 16.04 – 525 (22.170) – 396
57 – 17.04 – 575 (22.745) – 399
58 – 18.04 – 482 (23.227) – 400
59 – 19.04 – 433 (23.660) – 401
60 – 20.04 – 454 (24.114) – 402
61 – 21.04 – 534 (24.648) – 404
62 – 22.04 – 437 (25.085) – 405
63 – 23.04 – 464 (25.549) – 406
64 – 24.04 – 420 (25.969) – 406
65 – 25.04 – 415 (26.384) – 406
66 – 26.04 – 260 (26.644) – 404
67 – 27.04 – 333 (26.977) – 403
68 – 28.04 – 282 (27.359) – 402
69 – 29.04 – 323 (27.682) – 401
70 – 30.04 – 285 (27.967) – 400
71 – 01.05 – 269 (28.236) – 398
72 – 02.05 – 474 (28.710) – 399
73 – 03.05 – 174 (28.884) – 396
74 – 04.05 – 195 (29.079) – 393
75 – 05.05 – 236 (29.315) – 391
76 – 06.05 – 369 (29.684) – 391
77 – 07.05 – 274 (29.958) – 389
78 – 08.05 – 243 (30.201) – 387
79 – 09.05 – 194 (30.395) – 385
80 – 10.05 – 165 (30.560) – 382
81 – 11.05 – 179 (30.739) – 379
82 – 12.05 – 172 (30.911) – 377
83 – 13.05 – 195 (31.106) – 375
84 – 14.05 – 262 (31.368) – 373
85 – 15.05 – 242 (31.610) – 372
86 – 16.05 – 153 (31.763) – 369
87 – 17.05 – 145 (31.908) – 367
88 – 18.05 – 99 (32.007) – 364
89 – 19.05 – 162 (32.169) – 361
90 – 20.05 – 161 (32.230) – 358
91 – 21.05 – 156 (32.486) – 357
92 – 22.05 – 130 (32.616) – 355
93 – 23.05 – 119 (32.735) – 352
94 – 24.05 – 50 (32.785) – 349
95 – 25.05 – 92 (32.877) – 346
96 – 26.05 – 78 (32.955) – 343
97 – 27.05 – 117 (33.072) – 341
98 – 28.05 – 70 (33.142) – 338
99 – 29.05 – 87 (33.229) – 336
100 – 30.05 – 111 (33.340) – 333
101 – 31.05 – 75 (33.415) – 331
102 – 01.06 – 60 (33.475) – 328
103 – 02.06 – 55 (33.530) – 326
104 – 03.06 – 71 (33.601) – 323
[*] Dati forniti dal Dipartimento della Protezione Civile.
[?] Dati non forniti dal Dipartimento della Protezione Civile (invece, nei totali complessivi sono inclusi i dati dei decessi mancanti).
Virus scomparso? «Magari, invece c’è e attacca ancora»
Giornale di Brescia, 2 giugno 2020
«Il virus clinicamente non esiste più». La frase è stata pronunciata nel pomeriggio della domenica televisiva dal professor Alberto Zangrillo, direttore dell’Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Ed è stata subito bufera. Le critiche del mondo scientifico non accennano ad attenuarsi, mentre in tutti noi l’affermazione ha aumentato gli interrogativi sul Coronavirus e sul nostro destino. È realmente così? Lo abbiamo chiesto ad un rianimatore, collega di Zangrillo, ad un virologo, ad un infettivologo e al direttore sanitario del Civile, ospedale che nel periodo più buio della crisi sanitaria aveva ricoverati contemporaneamente 900 pazienti con Covid-19.
Nel laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili, diretto da di Arnaldo Caruso, docente universitario e presidente della Società italiana di Virologia, nei giorni scorsi è stata isolata una variante di virus Sars-Cov-2 molto meno potente di quelle osservate nelle migliaia di analisi degli ultimi mesi. «Abbiamo isolato una variante, ma non sappiamo ancora quanto circoli e quanto sia geneticamente diversa dalle altre. Non credo proprio si possa dire che il virus non esiste più, semplicemente perché non ci sono elementi per affermarlo. Clinicamente i casi sono meno gravi, in pratica esso esiste sottotraccia con una minore carica virale dovuta alle drastiche misure che abbiamo adottato per contenerne la diffusione. Tornerà? La storia insegna che la seconda ondata delle epidemie è addirittura più violenta della prima. Dobbiamo preparaci».
Oggettivamente in questo periodo il numero di casi che si presentano in ospedale con Covid-19 sono molti meno e meno gravi. «È un dato di fatto che io interpreto come conseguenza della diminuita circolazione del virus dovuta alle misure di isolamento e di distanziamento sociale – spiega Francesco Castelli, direttore della Clinica Malattie Infettive al Civile -. Poiché sappiamo che il numero di casi gravi è solo una porzione minoritaria del totale dei contagiati, il dato non mi stupisce. L’ipotesi di mutazione del virus verso una variante più benigna deve essere confermata da evidenze scientifiche solide e ripetibili. Con le conoscenze attuali non è dunque corretto dire che il virus non esiste più, anche perché questo potrebbe indurre al rilassamento delle precauzioni e ciò potrebbe riportarci a situazioni di diffusione con la comparsa di casi gravi».
Il timore che il rischio venga sottovalutato da dichiarazioni rese in una fase molto delicata è stato espresso anche da Camillo Rossi, direttore sanitario dell’Asst Spedali Civili. «Ricordiamoci il periodo dal quale siamo reduci tutti. Ora stiamo entrando nella fase post-critica e da alcune affermazioni qualcuno coglie quello che vuole sentirsi dire per cercare una risposta positiva alle incertezze. È vero che è cambiato il quadro di coloro che vengono in ospedale, ma questo è frutto di una serie di concause. Non ne esiste una sola a determinare quello che sta accadendo. Questo è tipico dei fenomeni pandemici, ma non significa che il virus non esiste più. Il quadro mutato induce ad un comprensibile ottimismo, non all’incoscienza. Il problema c’è, ma abbiamo anche strumenti di sicurezza per contenerlo. Bisogna usarli perché funzionano».
Oggi nella maggior parte degli ospedali bresciani non ci sono più malati Covid-19 ricoverati. Al Civile ce n’è un centinaio, di cui quattro in Terapia intensiva, molti dei quali degenti per complicanze da Covid accusate successivamente alla guarigione. La prima Anestesia e Rianimazione diretta da Gabriele Tomasoni, è stata la prima ad essere completamente dedicata ai pazienti Covid. «Il virus non è scomparso, tant’è che ci sono ancora tamponi positivi – spiega il primario -. Si è ridotto, questo sì, e ciò è dovuto soprattutto al lungo periodo di lockdown che abbiamo vissuto. Oltre a diversi altri fattori, ma nessuno può prevedere cosa accadrà in autunno».
Bolsonaro, spiace ma moriremo tutti
Presidente brasiliano risponde a elettrice che chiedeva conforto
(ANSA) – SAN PAOLO, 3 GIU – “Mi dispiace per le vittime di Covid ma moriremo tutti”. Lo ha detto il presidente brasiliano Jair Bolsonaro conversando con alcuni suoi sostenitori davanti al palazzo presidenziale di Brasilia.
Ad una sostenitrice che gli chiedeva “una parola di conforto”, Bolsonaro ha risposto: “Abbi fede che cambieremo il Brasile”. “E alle persone in lutto, che sono tante, cosa dice?”, ha insistito la sostenitrice, che ha citato anche passi della Bibbia. “Mi dispiace per tutti i morti, ma è la fine di tutti noi”, ha replicato Bolsonaro. Il Brasile ha registrato oggi il nuovo record di vittime di Covid-19: 1.262 nelle ultime 24 ore, che portano il bilancio totale a 31.199.
Esempio di gilet giallo (una che arringa al microfono e un’altro che mostra il dito medio alla plebe)
di Andrea Scanzi – Facebook, 3 giugno 2020
Sognate tutti con questo straordinario esempio di disagio puro. La gentil signora, nota virologa, arringa le masse coltissime dei gilet arancioni con parole sature di saggezza: “Quando Conte telefona a Bill Gates, prendendo 140 milioni, decide di iniettare il mercurio nelle nostre vene, collegate ai 5G… e diventeremo dei piccoli robot… se tu vuoi ammazzarmi, basta alzare la temperatura del mio corpo e io muoio”. Accanto a lei, un noto infettivologo mostra il dito medio alla plebe.
Gli alieni esistono, ma giustamente ci schifano. Antonio Pappalardo, un genio contemporaneo
di Andrea Scanzi – Facebook, 2 giugno 2020
Definita da Famiglia Cristiana “La più imponente riunione di idioti degli ultimi decenni”, l’allegra adunanza del “Generale Aperol” (sempre Famiglia Cristiana) Antonio Pappalardo ha dimostrato come avesse ragione Freak Antoni: “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti”. Più che altro non ne vale la pena. Prima della manifestazione di sabato, Pappalardo era noto (poco) come ospite minore de La Zanzara e come macchietta marginale del web, più volte zimbellato dalla preziosa collaboratrice del Fatto Gisella Ruccia. Il fatto che un simile giuggiolone abbia portato in piazza così tante persone, per giunta sotto una pandemia e senza il benché minimo rispetto del distanziamento sociale, è di per sé avvilente.
Il Pappalardo, giusto per capire che peso avesse prima del Covid-19, si era presentato un anno fa alle regionali in Umbria con una delle sue mille liste rutilanti. Strepitoso il risultato: 587 voti (pari allo 0,13%). Chi è sceso in piazza con lui, oltre a rischiare la propria vita e più che altro la nostra, ha implicitamente condiviso i pensieri di uno che, sul coronavirus, la pensa così: “Uno che lavora con noi, di Bergamo, si sente improvvisamente male: tosse, respirazione affannosa come il **** Coronavirus ma ha deciso di curarla come una normale influenza e di fare anche gli esercizi di yoga, di autoconcentrazione. Bene, è guarito. Come ha detto il dottor Montanari, l’uomo è fatto di fisico ma anche di mente”. Dunque il Covid-19 si cura con lo yoga. E il diabete col Diger Selz. Neuroni su neuroni vilipesi sul selciato.
Il Pappalardo nasconde un curriculum oltremodo esaltante. Così l’Huffington Post: “Carabiniere, sindacalista, generale, parlamentare, sottosegretario, pluricandidato in proprio alle elezioni, capopopolo con il movimento dei Forconi, la rivolta dei Tir e oggi i gilet arancioni”. Nato a Palermo nel 1946, figlio di un brigadiere dei carabinieri. Laurea in giurisprudenza. Sfolgorante carriera nell’Arma, mentre in politica l’ascesa è meno accecante. Nel 1992 viene eletto deputato come indipendente nelle liste della forza più effimera del pentapartito: il Psdi. Quello su cui Gaber, in un monologo intitolato Qualcuno era, ironizzava così: “Qualcuno era socialdemocratico perché… non l’ho mai capito”.
Nel 1993 fonda Solidarietà democratica, di cui si accorge solo lui. Si candida sindaco a Pomezia, ma non si vota neanche da solo. Diviene però sottosegretario alle Finanze sotto Ciampi, nel primo governo “tecnico” della storia repubblicana. Neanche due settimane e scatta la revoca: il tribunale militare lo condanna a otto mesi di reclusione per diffamazione ai danni del Comandante generale dell’Arma.
Dopo svariati insuccessi politici, tipo alle Europee del 1994, si dà alla protesta a caso: leader dei forconi nel 2006, artefice della “rivolta dei tir” nel 2011. Compositore e “autore sinfonico”, a febbraio ha scritto un tweet a McCartney (“Caro Paul”) per chiedergli l’email e inviargli la sua “Beatles Symphony” (non scherzo). Ancora l’Huffington Post: “Fonda il movimento dei Popolari europei (?), torna nel Psdi (??), si candida a sindaco di Palermo nel 2011 con il ‘Melograno mediterraneo’ (???)”. E nel 2016 fonda il Movimento liberazione Italia, che guida – si fa per dire – nel 2017 a Roma “in una marcia indetta per chiedere lo scioglimento del Parlamento ritenuto “abusivo”. Qualche decina di persone, ma agguerrite e chiassose”.
Neanche tre anni dopo, quella “decina di persone” è cresciuta. E non è un bel segnale per questo paese, che quando si tratta di strizzare l’occhio al ridicolo tende a lasciarsi prendere la mano. Povera patria.
Oggi è davvero la giornata del disagio. Altro che Festa della Repubblica
di Andrea Scanzi – Facebook, 2 giugno 2020
Questo qua, che ancora deve capire l’indice di contagio, non conosceva la legge (del 1978) sull’istituzione del Sistema Sanitario Nazionale e ha fatto più danni della grandine col suo amico Fontana, ha pure il coraggio di scendere in piazza e difendere il “modello Lombardo”. Ma modello lombardo de che? De che? Ma vai a zappare le prode coi denti, fenomeno. C’è in giro una poraccitudine avvilente. Siamo messi proprio male.
In autunno test sull’uomo del vaccino italiano anti Covid-19
Collaborazione Takis -Rottapharm Biotech. Si parte con 3 milioni
ANSA, 3 giugno 2020
Accordo di collaborazione tra le aziende biotech italiane Takis e Rottapharm Biotech per lo sviluppo del vaccino contro la Covid-19 ideato dalla Takis e chiamato Covid-eVax. Nell’ambito dell’accordo, informano le due aziende, Rottapharm Biotech mette a disposizione di Takis le sue competenze nello sviluppo di farmaci innovativi e il supporto finanziario fino ad almeno il completamento della fase 1-2 dei test clinici. I primi 3 milioni di euro sono già stati concordati sui programmi in corso.
Cominciata la produzione per i test clinici di fase 1-2
Grazie all’accordo fra le due aziende italiane sono previsti in autunno i test sull’uomo del vaccino chiamato Covid-eVax, per i quali è già partita la produzione dei quantitativi necessari alla fase 1-2 dei test. “Il programma di sviluppo – osservano le due aziende – prevede ora il completamento degli studi di laboratorio e la produzione del primo quantitativo del vaccino, già partita per arrivare al primo studio clinico in autunno”.
La sperimentazione di fase 1 è prevista in Italia su 80 persone. “La consegna dei primi lotti del vaccino è attesa in ottobre e subito dopo è previsto l’avvio dello studio di fase 1 in Italia, su un gruppo di 80 volontari sani”, ha detto all’ANSA Luigi Aurisicchio, amministratore delegato e direttore scientifico della Takis. Per l’inizio del 2021 potrebbe partire la fase 2 della sperimentazione.
La tecnologia alla base del vaccino
Il vaccino Covid-eVax si basa sull’iniezione di un frammento del materiale genetico del virus nel muscolo, dove promuove la sintesi di una porzione della proteina Spike, ossia della proteina che il nuovo coronavirus utilizza per aggredire le cellule; in questo modo viene stimolata la reazione immunitaria sia con la produzione di anticorpi sia di tipo cellulare, nella quale vengono attivate le cellule del sistema immunitario. L’efficienza del processo è aumentata dalla tecnica dell’elettroporazione, che favorisce il passaggio del materiale genetico nelle cellule in maniera semplice, rapida e senza effetti collaterali grazie a lievi e brevi stimoli elettrici.
Sulla tecnologia dell’elettroporazione la Takis collabora da anni con l’azienda italiana Igea, il cui elettroporatore è già disponibile in oltre 200 ospedali in Europa. Le tre aziende insieme stanno collaborando per realizzare un sistema in grado di permettere una diffusione più ampia e capillare.
I vantaggi della collaborazione
“Siamo molto felici di collaborare con Rottapharm Biotech”, osserva Aurisicchio. “Questa opportunità sinergica darà nuovi stimoli a questo ambizioso progetto. Ci auguriamo – prosegue -che questa collaborazione sia utile ad aggregare altre collaborazioni pubbliche e private, per accelerare lo sviluppo di questo frutto della ricerca italiana, soprattutto per la produzione su larga scala”. La tecnologia in sviluppo presenta molti vantaggi rispetto ad altre, tra cui la possibilità di poter essere ripetuta per aumentare e mantenere la risposta immunitaria, e di essere facilmente adattabile nel caso il virus dovesse mutare il suo codice genetico nel tempo.
“La collaborazione è già pienamente attiva”, dice Lucio Rovati, presidente e direttore scientifico della Rottapharm Biotech. “Abbiamo messo immediatamente a disposizione di Takis non solo i capitali per la prima fase di sperimentazione, ma soprattutto il supporto tecnico dei nostri manager scientifici, costituendo un team di elevate competenze”, rileva. “In accordo con la comunità scientifica internazionale – conclude Rovati – riteniamo di grande importanza avere a disposizione vaccini diversi e su diverse piattaforme tecnologiche, per poter prevenire al meglio un eventuale ritorno dell’emergenza”.
Il vaccino italo-inglese di Oxford sarà sperimentato anche in Brasile
Partirà a giorni In Brasile, oltre che in Inghilterra, la fase 2-3 di sperimentazione del vaccino Italia-Gb al quale sta lavorando l’Università di Oxford in collaborazione con l’azienda Advent Irbm di Pomezia. Saranno coinvolti 5000 volontari sani in Gb, già selezionati, ed altrettanti in Brasile. La fase 3 sarà dunque duplicata in Brasile poiché l’attuale più bassa circolazione del virus in Europa rende più complesso per gli scienziati controllare l’efficacia del candidato vaccino.
Foto di copertina e Postilla
Coronavirus, super lavoro per i tuttologi del web
L’epidemia da coronavirus ha fatto uscire allo scoperto una immensa platea di mitomani, che a stare fermi davanti alle tastiere dei loro smartphone proprio non ce la fanno. Se fino a qualche decennio fa per acquistare un giornale dovevi uscire di casa e sborsare il costo di un caffè, oggi, con l’avvento di internet, basta un clic gratuito sul proprio cellulare e che tu sia seduto sul gabinetto, o comodo sul sofà, riesci a sapere in un attimo quanti morti ha fatto l’ultima bomba esplosa nei luoghi di guerra. Ai mitomani questo non basta. Loro stanno lì, tremanti, nel digitare sulle tastierine quel pensiero che si sono formati leggendo qua e là i post dei laureati all’università della strada. Scatta la nevrosi e dopo una manciata di minuti, in tutta Italia, facendo un baffo all’autorevolezza di prefetti, virologi e medici che salvano vite, di comunicatori di professione, loro ti dichiarano con saccenza cosa è opportuno fare per limitare il coronavirus e come salvare o non salvare la pianeta. Ai mitomani del web occorre spiegare che il mondo non è fatto solo di ciò che appare virtualmente. Non possiamo perdere tempo a discutere del nulla. C’è il lavoro di chi informa, di chi ha studiato per poterlo fare e che svolge una professione che non è fatta di improvvisazione, ma di regole ben precise. Informazione che si fonda su un rapporto ed un confronto costante con fonti qualificate, ma non sempre disponibili perché affaccendate ad arginare il lato pratico dell’emergenza. Se i mitomani hanno voglia di fare informazione, lascino perdere i social e si mettano a studiare, anziché diffondere stupidaggini che ostacolano il lavoro delle persone serie (tratto da un testo di Anna Bianchini – Altovicentinonline.it, 23 febbraio 2020).