L’Angelus del papa. Razzismo, sicurezza stradale e appello per la Georgia

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Appello contro il razzismo, riflessione sulla sicurezza stradale, richiesta di corridoi umanitari in Georgia. Sono tanti gli spunti di riflessione di Benedetto XVI all’Angelus, recitato a Castel Gandolfo. Il papa spiega il brano della donna Cananea e ribadisce la posizione della Chiesa sull’accoglienza degli stranieri.

Compito della comunità cristiana, ha detto, è “aiutare la società civile a superare ogni possibile tentazione di razzismo, di intolleranza e di esclusione e ad organizzarsi con scelte rispettose della dignità di ogni essere umano”. “Una delle grandi conquiste dell’umanità – continua Benedetto XVI è infatti proprio il superamento del razzismo. Purtroppo, però, di esso si registrano in diversi Paesi nuove manifestazioni preoccupanti, legate spesso a problemi sociali ed economici, che tuttavia mai possono giustificare il disprezzo e la discriminazione razziale”.

Sono seguite parole forti sul tema della sicurezza stradale con l’invito ad un esame di coscienza sulla propria condotta di automobilisti, dal momento che “condurre un veicolo sulle pubbliche strade richiede senso morale e senso civico”. “Le comunità – ha detto il papa – educhino tutti a considerare anche la guida un campo in cui difendere la vita ed esercitare concretamente l’amore del prossimo.

Al termine, nuovo appello per la Georgia e la richiesta di “corridoi umanitari”, “in modo che i morti ancora abbandonati possano ricevere degna sepoltura, i feriti siano adeguatamente curati e venga consentito a chi lo desidera di ricongiungersi con i suoi cari. Si garantiscano, inoltre, alle minoranze etniche coinvolte nel conflitto l’incolumità e quei diritti fondamentali che non possono mai essere conculcati”. L’auspicio del papa è “che la tregua in atto, raggiunta grazie al contributo dell’Unione Europea, possa consolidarsi e trasformarsi in pace stabile”, anche grazie al ruolo della comunità internazionale, invitata “ad offrire il suo sostegno per il raggiungimento di una soluzione duratura, attraverso il dialogo e la buona volontà comune”.

Infine, il ricordo commosso del vescovo di Bolzano, mons. Wilhelm Emil Egger, morto ieri per un infarto. “L’avevo lasciato pochi giorni fa apparentemente in buona salute, – ha detto il papa – nulla faceva pensare ad una sua così rapida dipartita. Mi unisco al cordoglio dei parenti e dell’intera diocesi, nella quale era apprezzato ed amato per il suo impegno e per la sua dedizione”.

Il testo integrale

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