Cambiare il cuore e la mente, per un turismo sostenibile ed evangelizzatore. Il Messaggio per la Giornata Mondiale del Turismo

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È lo “sviluppo sostenibile” il cuore del tema della Giornata Mondiale del Turismo, che si celebra il prossimo 27 settembre. Ed è lo “sviluppo sostenibile” anche il cuore del Messaggio inviato per l’occasione del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli itineranti, perché –  si legge nel messaggio – “il concetto di sviluppo sostenibile è già radicato nella nostra società, e il settore del turismo non può, né deve rimanere al margine. Quando parliamo di turismo sostenibile, non ci stiamo riferendo ad una modalità tra le altre, come potrebbe essere il turismo culturale, quello di spiaggia o di avventura. Ogni forma di espressione del turismo deve essere necessariamente sostenibile e non può essere altrimenti”.

 

È dal 1979 che la Santa Sede aderisce all’iniziativa della Giornata Mondiale del Turismo, promossa dall’Organizzazione Mondiale del Turismo. È una delle opportunità che la Santa Sede coglie per dialogare con il mondo civile, e allo stesso modo per sensibilizzare tutta la Chiesa sull’importanza che il turismo riveste a livello economico, sociale e particolarmente nel contesto della nuova evangelizzazione. E infatti, il messaggio firmato dal card. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, e da mons. Joseph Kalathiparambil, numero due del dicastero, si sofferma anche sulla crescita del fenomeno del turismo. “Secondo le statistiche dell’Organizzazione Mondiale del Turismo – si legge nel messaggio – si prevede che durante l’anno in corso si raggiungerà la quota di un miliardo di arrivi di turisti internazionali, che saranno 2 miliardi nel 2030. A questo vanno aggiunti i numeri ancora più elevati che il turismo locale comporta. Tale crescita, che certamente ha effetti positivi, può indurre un serio impatto ambientale, dovuto tra altri fattori al consumo smisurato di risorse energetiche, all’aumento di agenti inquinanti e alla produzione di rifiuti”

“Turismo e sostenibilità energetica: propulsori di uno sviluppo sostenibile” è appunto il tema della Giornata Mondiale del Turismo. Un tema che è in consonanza con “L’Anno internazionale dell’energia sostenibile per tutti”, promulgato dall’Onu con l’obiettivo di mettere in risalto “la necessità, per assicurare uno sviluppo sostenibile, di migliorare l’accesso a servizi energetici e a sorgenti di energia affidabili, dal costo ragionevole, economicamente validi, socialmente accettabili ed ecologicamente razionali”.

È proprio la riflessione sull’impatto ambientale del turismo che porta il Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti a sostenere che “il turismo ha un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e la sostenibilità ambientale è uno di questi”. Nel mondo – si legge ancora nel documento – non “esiste una quantità illimitata di energia e di risorse da utilizzare”: non è possibile che “la loro rigenerazione avvenga nell’immediato o che gli effetti negativi delle manipolazioni dell’ordine naturale possono essere facilmente assorbiti”.

Il contributo del Pontificio Consiglio parte direttamente dal Vangelo, dalla custodia del creato che è uno dei temi centrali di Benedetto XVI. “La Chiesa – scrive il Pontificio Consiglio, riprendendo l’enciclica Caritas in veritate – ha una responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità anche in pubblico”. Lo sviluppo – si sottolinea – non può ridursi a semplici parametri tecnici, politici o economici, ma deve essere accompagnato con alcuni adeguati orientamenti etici, che sottolineano il fatto che ogni crescita deve essere sempre al servizio dell’essere umano e del bene comune. Lo stesso Benedetto XVI, nel messaggio indirizzato al VII Congresso Mondiale di Pastorale del Turismo (che si è svolto a fine aprile a Cancùn, in Messico) ha sottolineato l’importanza di “illuminare questo fenomeno con la dottrina sociale della Chiesa, promuovendo una cultura del turismo etico e responsabile, in modo che giunga ad essere rispettoso della dignità delle persone e dei popoli, accessibile a tutti, giusto, sostenibile ed ecologico”.

Come ottenere tutto questo? Applicando “un effettivo cambiamento di mentalità che ci induca ad adottare nuovi stili di vita”; una conversione della mente e del cuore, che “deve permettere di giungere rapidamente a un’arte di vivere insieme, che rispetti l’alleanza tra l’uomo e la natura”. La sfida per l’umanità è allora di rispettare il bene comune che è l’ambiente, lasciandosi alle spalle edonismo e consumismo che rendono indifferente la società ai danni che si possono fare all’ambiente. Ma il turismo è anche un’opportunità. Milioni di persone in movimento rappresentano un’occasione. Come ha detto il Papa nel messaggio a Cancùn, ricordato al termine del messaggio per la Giornata Mondiale del Turismo: “La nuova evangelizzazione, alla quale tutti siamo chiamati, ci chiede di usare le numerose occasioni, che il fenomeno del turismo ci offre, per presentare Cristo come risposta suprema agli interrogativi dell’uomo di oggi”.

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