Siria: le Chiese europee chiedono preghiere per la pace
“Da mesi la Chiesa e tutta la comunità internazionale guardano con grande apprensione e profonda tristezza l’escalation in Siria, dove le armi sembrano avere sostituto il dialogo”. Così comincia la dichiarazione della Presidenza del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), sulla situazione in Siria, resa pubblica nella serata del 19 luglio. La dichiarazione porta la firma dal Cardinale Péter Erdö, Arcivescovo di Esztergom-Budapest (Ungheria), Presidente del CCEE, del Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova (Italia), Vice-Presidente e dell’Arcivescovo Jozef Michalik, di Przemysl (Polonia), Vice-Presidente. “Speriamo che le autorità del Paese, la popolazione e tutti i credenti, di qualunque religione essi siano, guardino a Dio e trovino il cammino che faccia cessare tutte le ostilità, deporre le armi e intraprendere la via del dialogo, della riconciliazione e della pace. Questo conflitto non può che portare con sé inevitabilmente lutti, distruzioni e gravi conseguenze per il nobile popolo siriano. La guerra è una via senza uscita. La felicità non può che essere raggiunta insieme, mai nella prevaricazione degli uni contro gli altri”.
“I prossimi giorni possano essere decisivi per gli esiti di questa crisi. Esortiamo quindi tutti i cristiani d’Europa a moltiplicare il loro impegno di preghiera per la pace in quella regione. La nostra fede ci porta a sperare che sia possibile una soluzione alla crisi, leale e costruttiva, rispettosa degli interessi di ognuno. È necessario trovare di nuovo lo spazio per un dialogo di pace; non è mai troppo tardi per comprendersi, per negoziare e costruire insieme un futuro comune”. “Siamo certi che, con l’aiuto di Dio, il buon senso possa prevalere e recare una convivenza pacifica nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà e nel rispetto di tutte le minoranze, in particolare dei cristiani del Paese”, conclude la dichiarazione.
Fonte: VIS