Numeri ufficiali Covid-19. Prosegue la lenta discesa. Il caso dell’indicazione del Governo di non eseguire le autopsie. Perché e per quale motivo?

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I dati Covid-19 comunicati dal Dipartimento della Protezione Civile alle ore 18.00 di oggi 18 maggio 2020

In isolamento domiciliare: 55.597 (-1.681)
Ricoverati con sintomi: 10.207 (-104)
In terapia intensiva: 749 (-13)
Deceduti: 32.007 (+99)

Ogni giorno il Ministero della Salute e il Dipartimento della Protezione Civile continuano ad avvisare: “A partire dal 28 febbraio il numero dei deceduti sarà confermato dall’Istituto superiore di sanità dopo aver stabilito la causa di morte per Coronavirus”. Perché i numeri non vengono ancora comunicati?

Il caso delle autopsie proibite dal Governo: “Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati Covid 19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio”. Per quale motivo “non si dovrebbe procedere” a tali importantissimi riscontri? Ne parlano oggi Vice Ministro alla Salute Pierpaolo Sileri in un’intervista al quotidiano La Verità, e La Nuova Bussola Quotidiana (seguono articoli).

Lo abbiamo sempre detto che i dati dei decessi andavano incrociati con gli esiti delle autopsie e i dati decessi ISTAT degli anni precedenti. Ora ci diranno che i morti di Bergamo sono deceduti per cause naturali. Ci diranno che non è vero che c’era la fila fuori dai forni crematori. Ci diranno inoltre che i camion dell’esercito trasportavano materiale tecnico e non feretri. Ci diranno che i morti a Bergamo erano poco di più dell’anno precedente e in linea con i decessi ISTAT del 2019 (come aveva già affermato Gori).

L’unico punto su cui non concordiamo è che l’indicazione di non eseguire le autopsie al governo avrebbe servito che il dato dei morti salisse. Ci chiediamo il perché, a che scopo il Governo avrebbe voluto che i morti salissero? Per chiudere le attività del paese? Fatto è che manca il movente per questa azione del Governo, un provvedimento mai spiegato. Che il Governo ha indicato di omettere le autopsie è sicuro: è un fatto documentato, ma manca sempre il movente…

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 364 (-3)

La media giornaliera dei decessi continua a scendere lentamente ed è scesa al livello del 7 aprile 2020. Però, non ci sono le condizioni per abbassare la guardia. Che gli elementi di rischio nell’apri tutto di oggi esistono, al di là del metro di distanza nei bar e nei ristoranti, lo dice anche Massimo Galli, Direttore di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano. Intervistato dal Messaggero – ripetendo il fatto che i contagiati sono stati dieci volte i casi noti, come abbiamo scritto già da tempo – avverte che ora usciranno di casa: “Ci deve preoccupare il fatto che molte persone si siano chiuse in casa, l’8 marzo, con l’infezione. E l’hanno trasmessa in famiglia. Sappiamo che i positivi sono dieci volte tanto quelli trovati. Ora tutti usciranno di casa, senza avere una diagnosi definita e precisa. E questo potrebbe far aumentare il numero dei contagiati. Se ogni giorno vediamo molti casi in Lombardia è perché finalmente molte persone stanno ottenendo un tampone, non sono nuove infezioni, ma la coda di quello che non si è visto. (…) Non faccio previsioni su cosa potrà succedere in questi giorni: dico che negli ultimi giorni abbiamo avuto una pressione sugli ospedali bassissima e abbiamo ricoverato pochissimo. E questo è un segnale importante. Deve però essere chiara una cosa: non sarà facile riaprire con una epidemia ancora in corso.

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi
[A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]
Numero giorno -Data – Decessi del giorno [*] (Totale decessi) – Media giornaliera dei decessi (arrotondata)

1 – 21.02 – 1 (1) – 1
2 – 22.02 – 1 (2) – 1
3 – 23.02 – 1 (3) – 1
4 – 24.02 – 3 (6) – 1
5 – 25.02 – 1 (7) – 1
6 – 26.02 – 5 (12) – 2
7 – 27.02 – ? (?) – ?
8 – 28.02 – ? (21) – 3
9 – 29.02 – 8 (29) – 3
10 – 01.03 – 5 (34) – 3
11 – 02.03 – ? (?) – ?
12 – 03.03 – ? (79) – 7
13 – 04.03 – 28 (107) – 8
14 – 05.03 – 41 (148) – 11
15 – 06.03 – 49 (197) – 13
16 – 07.03 – 36 (233) – 15
17 – 08.03 – 133 (366) – 22
18 – 09.03 – 97 (463) – 26
19 – 10.03 – 168 (631) – 33
20 – 11.03 – 196 (827) – 41
21 – 12.03 – 189 (1.016) – 48
22 – 13.03 – 250 (1.266) – 58
23 – 14.03 – 175 (1.441) – 63
24 – 15.03 – 368 (1.809) – 75
25 – 16.03 – 349 (2.158) – 86
26 – 17.03 – 345 (2.503) – 96
27 – 18.03 – 475 (2.978) – 110
28 – 19.03 – 427 (3.405) – 122
29 – 20.03 – 627 (4.032) – 139
30 – 21.03 – 793 (4.825) – 161
31 – 22.03 – 650 (5.475) – 177
32 – 23.03 – 602 (6.077) – 189
33 – 24.03 – 743 (6.820) – 207
34 – 25.03 – 683 (7.503) – 221
35 – 26.03 – 662 (8.165) – 233
36 – 27.03 – 969 (9.134) – 254
37 – 28.03 – 889 (10.023) – 271
38 – 29.03 – 756 (10.779) – 284
39 – 30.03 – 818 (11.597) – 297
40 – 31.03 – 831 (12.428) – 311
41 – 01.04 – 727 (13.155) – 321
42 – 02.04 – 760 (13.915) – 331
43 – 03.04 – 766 (14.681) – 341
44 – 04.04 – 681 (15.362) – 349
45 – 05.04 – 525 (15.887) – 353
46 – 06.04 – 636 (16.523) – 359
47 – 07.04 – 604 (17.127) – 364
48 – 08.04 – 542 (17.669) – 368
49 – 09.04 – 610 (18.279) – 373
50 – 10.04 – 570 (18.849) – 377
51 – 11.04 – 619 (19.468) – 382
52 – 12.04 – 431 (19.899) – 383
53 – 13.04 – 566 (20.465) – 386
54 – 14.04 – 602 (21.067) – 390
55 – 15.04 – 578 (21.645) – 394
56 – 16.04 – 525 (22.170) – 396
57 – 17.04 – 575 (22.745) – 399
58 – 18.04 – 482 (23.227) – 400
59 – 19.04 – 433 (23.660) – 401
60 – 20.04 – 454 (24.114) – 402
61 – 21.04 – 534 (24.648) – 404
62 – 22.04 – 437 (25.085) – 405
63 – 23.04 – 464 (25.549) – 406
64 – 24.04 – 420 (25.969) – 406
65 – 25.04 – 415 (26.384) – 406
66 – 26.04 – 260 (26.644) – 404
67 – 27.04 – 333 (26.977) – 403
68 – 28.04 – 282 (27.359) – 402
69 – 29.04 – 323 (27.682) – 401
70 – 30.04 – 285 (27.967) – 400
71 – 01.05 – 269 (28.236) – 398
72 – 02.05 – 474 (28.710) – 399
73 – 03.05 – 174 (28.884) – 396
74 – 04.05 – 195 (29.079) – 393
75 – 05.05 – 236 (29.315) – 391
76 – 06.05 – 369 (29.684) – 391
77 – 07.05 – 274 (29.958) – 389
78 – 08.05 – 243 (30.201) – 387
79 – 09.05 – 194 (30.395) – 385
80 – 10.05 – 165 (30.560) – 382
81 – 11.05 – 179 (30.739) – 379
82 – 12.05 – 172 (30.911) – 377
83 – 13.05 – 195 (31.106) – 375
84 – 14.05 – 262 (31.368) – 373
85 – 15.05 – 242 (31.610) – 372
86 – 16.05 – 153 (31.763) – 369
87 – 17.05 – 145 (31.908) – 367
88 – 18.05 – 99 (32.007) – 364

[*] Dati forniti dal Dipartimento della Protezione Civile.
[?] Dati non forniti dal Dipartimento della Protezione Civile (invece, nei totali complessivi sono inclusi i dati dei decessi mancanti).

I numeri dei morti (che sono persone) non mentono
Il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro della sanità vanno chiamati a rispondere del divieto di autopsie, per cura errata: ”Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati Covid-19″.

Il viceministro Sileri attacca il Comitato tecnico scientifico: «In Italia si muore e i documenti sono secretati»
Leggo.it, 18 maggio 2020
Duro attacco al Comitato tecnico scientifico (Cts) da parte del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. In un’intervista al quotidiano La Verità in cui si torna su questioni interne già sollevate nei giorni scorsi (quando aveva puntato il dito contro la mancata attivazione di deleghe al ministero della Sanità), riferendosi ai verbali del Cts, Sileri ha detto: «Mi dicevano: ‘Non sono secretati ma non puoi leggerli’. Un perfetto comma 22, mentre in Italia si moriva a centinaia e purtroppo abbiamo ancora tante perdite».
«Io e la mia collega, la sottosegretaria Sandra Zampa, che fra l’altro fa parte della delegazione del Pd – spiega Sileri – abbiamo ottenuto, non le dico quanto ci è voluto, di poter inserire degli osservatori» durante gli incontri del Cts. «Attenzione – precisa – ho detto che è un osservatore nel Comitato: riferisce a me quando io non partecipo alle riunioni, ma non ha potere deliberativo al pari dei membri del Cts». Insomma, chiede il cronista, è una specie di ‘spia’? «Per carità – puntualizza il viceministro – non lo definisca così: è un medico del mio gabinetto, una persona serissima, mica Mata Hari».
Per rendere l’idea, Sileri ricorre a un aneddoto: «Una lunga giornata di lavoro al ministero – racconta – Resto in un ufficio senza mai muovermi, poi vado a casa. Mia moglie mi urla dal salone mentre mi faccio la doccia: ‘Ma come? Ci sono due infetti a Roma e non mi dici nulla?’. Gli uffici non mi avevano detto nulla. A nessuno di noi: né a me, né alla sottosegretaria Zampa». Ancora: «È normale, secondo lei, che io il Dpcm lo ottenga da un altro ministero e non dal mio?», si sfoga il viceministro. «È possibile che io una delibera o una circolare la scarichi dal Corriere della Sera e non la riceva dagli uffici che l’hanno diffusa? E che poi quando leggo dico: ‘Ma che cazzo stanno a dì?’».
È accaduto per esempio in tema di autopsie: proibite o no? «Se io da medico leggo quel testo, non capisco nulla», osserva Sileri. E così «il 7 maggio a Bergamo hanno fatto le analisi contro il parere del ministero. Da medico, mi sento di dire che abbiamo commesso un reato». Potrebbe pagare per queste parole, chiede ancora il giornalista, lo sa? «Io penso a chi deve trovare una cura e deve poter fare il suo lavoro in santa pace e con tutti gli strumenti possibili – risponde il viceministro – Queste sono cose serie su cui non ci si può permettere tentennamenti o indecisioni».

I morti non mentono. Più autopsie per capire il Covid
di Paolo Gulisano
La Nuova Bussola Quotidiano, 18 giugno 2020
Solo con l’autopsia si può capire chi muore di coronavirus o con il coronavirus. Solo le autopsie ci permettono di capire come funziona il Covid e come curarlo. E allora perché il governo continua a ribadire una linea di condotta contraria alle autopsie?
Adriano Trevisan, di Vo, provincia di Padova, aveva un triste record: essere il primo morto italiano di Covid-19. Era deceduto agli inizi dell’epidemia, il 21 febbraio scorso, a 78 anni. Ma dall’autopsia richiesta dalla Procura di Padova ed eseguita negli scorsi giorni uscirebbe un’altra verità: Trevisan presentava gravi patologie cronico-degenerative pregresse e il suo decesso, quindi, non sarebbe direttamente riconducibile al virus.
Una conclusione che in realtà non ha niente di sorprendente: fin dall’inizio si è cercato di spiegare che il Coronavirus stava facendo quello che normalmente fanno nelle persone defedate, fragili, con gravi patologie, altri microrganismi, come i virus influenzali o le polmoniti batteriche. All’inizio dell’epidemia, l’Istituto Superiore di Sanità aveva provato a sottolineare che occorreva distinguere tra morti di Coronavirus e morti con Coronavirus, una distinzione fondamentale. Ma il premier Conte aveva messo immediatamente a tacere i vertici dell’Istituto: questa distinzione non andava fatta. I numeri dei morti dovevano levitare, per aumentare la paura.
Oggi, grazie all’esito di questa autopsia, forse l’opinione pubblica potrà capire di essere stata ingannata. L’autopsia è da sempre una soluzione risolutiva di molti dilemmi. C’è un modo di dire tra i medici legali che è il seguente: i morti non mentono. Le autopsie, se eseguite fin dall’inizio dell’epidemia, avrebbero immediatamente portato alla luce quello che era il modo con cui il virus agisce e danneggia l’organismo. Quando finalmente sono state eseguite un numero sufficiente di indagini autoptiche, è emerso un dato eclatante: il primo effetto del Covid 19 è la CID, Coagulazione Intravascolare Disseminata. Cioè la formazione di “grumi” nel sangue e di trombosi. Solo in seguito si verifica la polmonite interstiziale doppia.
Abbiamo così capito che i trattamenti fino ad allora eseguiti negli ospedali, basati sulla ventilazione meccanica nelle terapie intensive, non erano risolutivi. Anzi: come ha spiegato il professor Valerio De Stefano, Professore Ordinario di Ematologia all’Università Cattolica l’infiammazione in generale, le infezioni dell’albero respiratorio, l’ospedalizzazione e il ricovero in terapia intensiva sono tutti fattori di rischio per trombosi. Preso atto di tutto ciò, si è cominciato ad utilizzare l’eparina, un vecchio farmaco anticoagulante che si è rivelato assai efficace. La diminuzione della mortalità da Covid la si deve anche a questo aggiustamento di terapia che è stato possibile da un’evidenza elementare: se so quali danni provoca il virus, posso agire impedendoglielo.
Ma perché in Italia non sono state fatte sin dall’inizio le autopsie? Perché i cadaveri venivano immediatamente inviati alle cremazioni? La risposta è: perché le aveva vietate il Governo. Il tutto è nero su bianco nella circolare “Indicazioni emergenziali connesse ad epidemia Covid-19 riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione” della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, firmata dal segretario generale Giuseppe Ruocco e inviata a tutti i destinatari competenti, dalla Protezione civile, all’associazione dei Comuni, dagli ordini dei medici e delle professioni infermieristiche e dei farmacisti alle Regioni. È un aggiornamento di inizio maggio di norme varate dallo stesso ufficio sin dal 22 febbraio e ribadite il 17 e il 29 marzo. Al punto C, intitolato Esami autoptici e riscontri diagnostici, si legge al paragrafo 1: ”Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati Covid 19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio”.
Per quale motivo “non si dovrebbe procedere” a tali importantissimi riscontri? Occorre sottolineare che con il decesso cessano le funzioni vitali e si riduce nettamente il pericolo di contagio (infatti la trasmissione del virus è prevalentemente per droplets e per contatto) e che il paziente deceduto, a respirazione e motilità cessate, non è fonte di dispersione del virus nell’ambiente. Quindi quali eventuali motivi precauzionali potevano avere indotto a dare il divieto per le autopsie? Nessuna. Inoltre la circolare arrivava addirittura a limitare l’intervento della legge. Al punto 2, infatti, con riferimento a un eventuale interesse e intervento della magistratura si prescrive che ”L’autorità giudiziaria potrà valutare, nella propria autonomia, la possibilità di limitare l’accertamento alla sola ispezione esterna del cadavere in tutti i casi in cui l’autopsia non sia strettamente necessaria”. La sola ispezione esterna evidentemente non può fornire indicazioni precise sulla causa del decesso.
Bastava dunque fare da subito l’autopsia ai primi deceduti da Covid per individuare subito i migliori percorsi clinici e terapeutici, ma non è stato fatto. Un errore che ha pesato enormemente sul bilancio di questa epidemia.

Sui morti di Covid nessuna autopsia: la circolare del ministero ci ha fatto perdere tempo prezioso di Massimiliano Mazzanti – Secoloditalia.it, 9 maggio 2020
Sars-CoV-2. Divulgazione scientifica – Parte 5: Terapie possibili nei trattamenti e per frenare il Covid-19 – 12 aprile 2020

Foto Vatican Media.

Ottima analisi di Cindy Wooden per CNS (segue testo originale in inglese e una nostra traduzione italiana di lavoro). Le regole valgono sempre per gli altri mai per chi veste di bianco e per i suoi adepti.

“Almost 10 weeks after St. Peter’s Basilica was closed to the public in cooperation with Italy’s COVID-19 lockdown measures, the faithful and tourists were allowed back in May 18. Pope Francis celebrated Mass at 7 a.m. at the tomb of St. John Paul II to mark the 100th anniversary of the Polish pope’s birth. Then, at 8 a.m., the general public was admitted. The basilica was sanitized May 15 in preparation for the reopening. It had been closed to the public since March 10. On the edge of St. Peter’s Square, a sign advises visitors they must wear a mask and stay 2 meters away from others in order to enter the basilica. (…) While many of the people attending the Mass celebrated by Pope Francis were not wearing masks, once the celebration was over, Vatican security began enforcing the face-mask requirement and breaking up any situation where it looked like people were standing close to each other to talk, including journalists trying to interview some of the first people inside. Vatican Media did not show people receiving Communion at the pope’s Mass. For the Masses celebrated later that morning, Communion was distributed only in the hand” (Cindy Wooden – CNS, 18 maggio 2020).

Foto Vatican Media.

“Quasi 10 settimane dopo che la Basilica di San Pietro è stata chiusa al pubblico in collaborazione con le misure di blocco italiane COVID-19, fedeli e turisti sono stati autorizzati a tornare il 18 maggio. Papa Francesco ha celebrato la Messa alle 7 del mattino presso la tomba di San Giovanni Paolo II in occasione del Centenario della nascita del Papa polacco. Quindi, alle 8 del mattino, il pubblico è stato ammesso. La basilica fu disinfettata il 15 maggio in preparazione alla riapertura. Era chiuso al pubblico dal 10 marzo. Ai margini di Piazza San Pietro, un cartello indica ai visitatori che devono indossare una maschera e rimanere a 2 metri di distanza dagli altri per entrare nella basilica. (…) Mentre molte delle persone presenti alla Messa celebrata da Papa Francesco non indossavano maschere, una volta terminata la celebrazione, la sicurezza del Vaticano iniziò a far rispettare il requisito della maschera facciale e spezzò ogni situazione in cui sembrava che le persone fossero vicine gli uni agli altri per parlare, compresi i giornalisti che cercano di intervistare alcune delle prime persone all’interno. Vatican Media non ha mostrato persone che hanno ricevuto la Comunione alla Messa del Papa. Per le Messe celebrate più tardi quella mattina, la Comunione è stata distribuita solo nella mano” (Cindy Wooden – CNS, 18 maggio 2020).

Foto Vatican Media.

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