Numeri ufficiali Covid-19. Popolarità di Conte e paura degli azionisti. Cosa è successo a Villa Torano (Calabria)?
Dati Covid-19 comunicati dal Dipartimento della Protezione Civile alle ore 18.00 del 3 maggio 2020
In isolamento domiciliare: 81.436 (-372)
Ricoverati con sintomi: 17.242 (-115)
In terapia intensiva: 1.501 (-38)
Deceduti: 28.884 (+174)
Media giornaliera dei decessi: 396 (-3)
Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia
Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi
[A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]
Numero giorno -Data – Decessi del giorno [*] (Totale decessi) – Media giornaliera dei decessi (arrotondata)
1 – 21.02 – 1 (1) – 1
2 – 22.02 – 1 (2) – 1
3 – 23.02 – 1 (3) – 1
4 – 24.02 – 3 (6) – 1
5 – 25.02 – 1 (7) – 1
6 – 26.02 – 5 (12) – 2
7 – 27.02 – ? (?) – ?
8 – 28.02 – ? (21) – 3
9 – 29.02 – 8 (29) – 3
10 – 01.03 – 5 (34) – 3
11 – 02.03 – ? (?) – ?
12 – 03.03 – ? (79) – 7
13 – 04.03 – 28 (107) – 8
14 – 05.03 – 41 (148) – 11
15 – 06.03 – 49 (197) – 13
16 – 07.03 – 36 (233) – 15
17 – 08.03 – 133 (366) – 22
18 – 09.03 – 97 (463) – 26
19 – 10.03 – 168 (631) – 33
20 – 11.03 – 196 (827) – 41
21 – 12.03 – 189 (1.016) – 48
22 – 13.03 – 250 (1.266) – 58
23 – 14.03 – 175 (1.441) – 63
24 – 15.03 – 368 (1.809) – 75
25 – 16.03 – 349 (2.158) – 86
26 – 17.03 – 345 (2.503) – 96
27 – 18.03 – 475 (2.978) – 110
28 – 19.03 – 427 (3.405) – 122
29 – 20.03 – 627 (4.032) – 139
30 – 21.03 – 793 (4.825) – 161
31 – 22.03 – 650 (5.475) – 177
32 – 23.03 – 602 (6.077) – 189
33 – 24.03 – 743 (6.820) – 207
34 – 25.03 – 683 (7.503) – 221
35 – 26.03 – 662 (8.165) – 233
36 – 27.03 – 969 (9.134) – 254
37 – 28.03 – 889 (10.023) – 271
38 – 29.03 – 756 (10.779) – 284
39 – 30.03 – 818 (11.597) – 297
40 – 31.03 – 831 (12.428) – 311
41 – 01.04 – 727 (13.155) – 321
42 – 02.04 – 760 (13.915) – 331
43 – 03.04 – 766 (14.681) – 341
44 – 04.04 – 681 (15.362) – 349
45 – 05.04 – 525 (15.887) – 353
46 – 06.04 – 636 (16.523) – 359
47 – 07.04 – 604 (17.127) – 364
48 – 08.04 – 542 (17.669) – 368
49 – 09.04 – 610 (18.279) – 373
50 – 10.04 – 570 (18.849) – 377
51 – 11.04 – 619 (19.468) – 382
52 – 12.04 – 431 (19.899) – 383
53 – 13.04 – 566 (20.465) – 386
54 – 14.04 – 602 (21.067) – 390
55 – 15.04 – 578 (21.645) – 394
56 – 16.04 – 525 (22.170) – 396
57 – 17.04 – 575 (22.745) – 399
58 – 18.04 – 482 (23.227) – 400
59 – 19.04 – 433 (23.660) – 401
60 – 20.04 – 454 (24.114) – 402
61 – 21.04 – 534 (24.648) – 404
62 – 22.04 – 437 (25.085) – 405
63 – 23.04 – 464 (25.549) – 406
64 – 24.04 – 420 (25.969) – 406
65 – 25.04 – 415 (26.384) – 406
66 – 26.04 – 260 (26.644) – 404
67 – 27.04 – 333 (26.977) – 403
68 – 28.04 – 282 (27.359) – 402
69 – 29.04 – 323 (27.682) – 401
70 – 30.04 – 285 (27.967) – 400
71 – 01.05 – 269 (28.236) – 398
72 – 02.05 – 474 (28.710) – 399
73 – 03.05 – 174 (28.884) – 396
[*] Dati forniti dal Dipartimento della Protezione Civile.
[?] Dati non forniti dal Dipartimento della Protezione Civile (invece, nei totali complessivi sono inclusi i dati dei decessi mancanti).
La popolarità di Conte e la paura degli azionisti
di Antonio Padellaro
Ilfattoquotidiano.it, 3 maggio 2020
“Renzi detesta Conte per il suo alto gradimento popolare. È frustrato ma non così stupido da far cadere il governo che prova a ricattare per ottenere nomine e prime pagine sui giornali”. Alessandro Di Battista
Immaginiamo il consenso elettorale come il capitale di una società che ha come azionisti i partiti presenti in Parlamento, ciascuno con la sua quota. Accade improvvisamente che per ragioni del tutto indipendenti dalla politica, e dagli assetti consolidati di potere – una devastante pandemia – gli equilibri precedenti siano minacciati dall’irrompere sulla scena di un presidente del Consiglio che nell’emergenza ottiene sondaggi sempre più favorevoli, con picchi di popolarità mai raggiunti dai suoi predecessori. Un fenomeno non previsto che allarma gli azionisti preoccupati dalla perdita di valore della loro frazione di capitale elettorale, nell’eventualità che l’intruso decida di convertire il largo consenso acquisito in voti sonanti. Come? Creando un partito. In questo caso, il partito di Giuseppe Conte. Come fecero i “tecnici” Lamberto Dini e Mario Monti, con esiti per la verità non memorabili. Non importa se si tratta di un’ipotesi irrealistica, infondata, alla quale il premier non ha mai pensato. Perché, come dice Di Battista, la popolarità di Conte crea “frustrazione” soprattutto negli azionisti di maggioranza più a rischio, come certi settori del Pd e, soprattutto il partitino virtuale di Italia Viva. Anche gli azionisti di opposizione, Lega e FdI, pur giocando una loro partita, tesa a contendersi le quote della destra, temono che pezzi della popolarità di Conte possano tracimare nel loro campo. Frustrati anch’essi, vedono allontanarsi la prospettiva di quel governo sovranista che sembrava a portata di mano. Sembrano discorsi lunari e nello stesso meschini dinanzi alla sventura che vive il Paese, e lo sono. Per questo, le critiche sulla comunicazione “troppo personalistica” del premier, accusato di “populismo” per il suo rivolgersi direttamente ai cittadini e rassicurarli davanti alla calamità, reo di “aver calpestato La Costituzione”, in una sindrome da “pieni poteri”, nascondono la paura di contare sempre di meno al tavolo delle decisioni future. Pure qui Di Battista ci sembra non lontano dalla verità quando parla dei governissimi invocati “per salvare l’Italia”: in realtà, “nei prossimi mesi ci saranno da spendere decine di miliardi di euro nella ricostruzione”. Si annunciano dunque nuovi Mose e Ponti sullo Stretto. E con tanti appetiti e tante ganasce pronte ad attivarsi molto meglio che tutto torni come prima. Che gli azionisti della politica restino al loro posto. Che si trovi un Re Travicello, docile e disponibile. Che Conte ritorni a fare l’avvocato.
Perché nessuno parla di Villa Torano?
di Giulio Cavalli
Left.it, 2 maggio 2020
In provincia di Cosenza, a Torano Castello, c’è una Rsa “sfuggita” alle cronache nazionali. Eppure, purtroppo, ruota intorno a questa casa di riposo il più grande focolaio di Covid-19 in tutta la regione: oltre 100 casi positivi tra pazienti, operatori sanitari e parenti degli ospiti
La storia va raccontata con calma, dall’inizio e per bene perché è significativa di ciò che accade nelle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) mica solo in Lombardia e perché definisce perfettamente la commistione che la salute e la politica riesce a esercitare nei suoi modi peggiori. Siamo a Torano Castello, un piccolo comune di 4mila abitanti in provincia di Cosenza, qui c’è la Rsa Villa Torano, il più grande focolaio di Covid-19 in tutta la Calabria che è “sfuggito” alle cronache nazionali: più di 100 casi positivi tra pazienti, operatori sanitari, parenti degli ospiti e gli altri contatti stretti.
Tutto esplode nel giorno di Pasquetta: rimane infettata una paziente, viene ricoverata e in poche ore si diffonde la notizia di altri 21 casi positivi. Il sindaco di Torano Castello, Lucio Franco Raimondo, comincia a preoccuparsi sul serio e non si trattiene intervistato dalla Rai: «In questo momento i numeri che si alzano sono preoccupanti – dice – e l’obiettivo adesso è quello di avere in pochi giorni un quadro più completo possibile del numero dei contagiati perché purtroppo i dati fanno pensare che il tutto non si è sviluppato in uno o due giorni ma c’era qualcosa che covava da più giorni, da più settimane… Quindi si è deciso per l’estensione dei tamponi anche su familiari, amici e su quelli che impropriamente i giorni di Pasqua e Pasquetta hanno avuto contatti – che non dovevano avere ma che ormai hanno avuto -… Dobbiamo accettare il dato che c’è e lavorare per circoscrivere tutti questi contatti e avere il numero preciso dei possibili contagi».
Qui facciamo un passo indietro: chi gestisce la casa di riposo di Villa Torano? L’amministratore è Massimo Poggi ma in Calabria tutti sanno che Poggi è l’amico e il collaboratore di sempre di Claudio Parente e Parente da queste parti non è uno sconosciuto: 63 anni, originario di Rogliano, Claudio Parente è stato consigliere regionale con la lista “Scopelliti Presidente” per poi schierarsi con Occhiuto e infine appoggiare alle ultime elezioni Jole Santelli. La politica anche da queste parti funziona semplice per chi ha le mani in pasta con la sanità privata: si sta dalla parte del più forte, sempre, semplicemente. Amministratore unico della Medical Sport Center srl di Catanzaro (gruppo che si occupa di centri di riabilitazione e di medicina dello sport, tra cui anche Villa Torano) Parente è anche presidente dell’associazione Vivere Insieme onlus che tra i vari settori si occupa anche di sanità attraverso la gestione di oltre 400 posti letto Rsa oltre che della realizzazione e della gestione di impianti polisportivi e di ricerca. Nelle ultime elezioni a Parente Jole Santelli ha affidato il coordinamento e la gestione della lista della “Casa delle Libertà”, il serbatoio di voti che ha permesso al centrodestra di vincere le recenti regionali.
Insomma, la vicinanza tra i due è piuttosto acclarata se è vero che anche i deputati M5s Dalila Nesci, Francesco Sapia e Giuseppe d’Ippolito hanno presentato un’interrogazione ai ministri della Salute e dell’Interno in cui scrivono così: «La gestione di Villa Torano sarebbe riconducibile al politico Claudio Parente, che appartiene allo stesso schieramento della presidentessa della Regione Calabria, Jole Santelli, e dunque con un possibile, forte conflitto di interessi in questa vicenda ancora non chiara, che in ogni caso dovrebbe indurre l’esecutivo regionale a rivedere a fondo i rapporti con la sanità privata, spesso riferibile a soggetti con incarichi elettivi». Sul punto l’amministratore di Villa Torano Gianmario Poggi è intervenuto in una trasmissione locale garantendo che «Parente è solo un amico e un professionista molto competente. Ma è lontano dalla proprietà. Ha venduto le sue quote un attimo prima di entrare in politica…», peccato che si stia dimenticando che nell’aprile 2010, quando Parente sbarcava nella politica regionale con Peppe Scopelliti, quel 40% del pacchetto delle strutture sanitarie è stato venduto alla moglie di Parente (come si evince dalle visure camerali tenendo conto delle quote dirette in Medical e indirette e cioè nell’altra società che fa parte della stessa capogruppo). Torniamo a Villa Torano: nel periodo di Pasqua sono 78 le persone positive all’intento della struttura. Il 16 aprile…
Cosa è successo veramente a Villa Torano, il caso che preoccupa la Calabria
Codacons.it, 1̊ maggio 2020
Fonte:TPI News
Non solo il Nord. Non solo la Lombardia. Nella gestione dell’emergenza Coronavirus molti errori sono stati compiuti anche nel Sud Italia. Uno è più grottesco di altri, uno ha portato a conseguenze più devastanti di altri. È il caso della Rsa Villa Torano, in provincia di Cosenza, Calabria, dove 78 persone sono state contagiate e quattro pazienti sono morti in condizioni sospette e dove ora l’amministratore e il direttore sanitario sono indagati per omicidio colposo. Ovvero la Procura sta verificando quanta responsabilità ci sia dietro quei decessi.
Ma facciamo un passo indietro. L’amministratore indagato è Massimo Poggi, proprietario di Rsa sparse per tutta la Calabria, 12 per la precisione. È lui che pensa bene di dare un messaggio di normalità, proprio quando la situazione gli stava sfuggendo di mano: come ha raccontato Selvaggia Lucarelli in questo articolo, Poggi diffonde per Pasqua un video-musical con vecchietti e operatori sanitari che cantano e ballano, molti non indossano la mascherina e il distanziamento sociale non è rispettato. ‘Nessuno è stato obbligato per girare quel video. La mascherina non è stata messa da pazienti che soffrono di patologie per cui non potevano usarla’, scrive Poggi in una nota ufficiale.
Mentre il video diventa virale, rimbalzando in rete tra indignazione e sgomento, dentro la Rsa ad una paziente è già stato somministrato l’antibiotico. Ha la febbre alta, che non scende sotto i 38 e mezzo. Si tratta della signora Maria Morelli, ospite della struttura dal 2006. Il giorno di Pasquetta la saturazione diventa troppo alta e Maria viene ricoverata d’urgenza. Morirà poi lunedì 27 aprile. Il video in cui Poggi augura ‘una serena e santa Pasqua’ continua a girare sui social, ma la Pasqua è tutt’altro che serena. Il 13 aprile, infatti, l’amministratore della struttura si accorge che è il momento di fare i tamponi, di correre ai ripari. Si precipita così al dipartimento della Protezione Civile di Cosenza e lì ritira un carico straordinario: 200 tamponi, 25 tute di protezione, 45 visiere, 300 guanti, 500 mascherine KN95, 450 mascherine chirurgiche, 400 copriscarpe e 300 cuffie. La Protezione Civile consegna tutto questo materiale a un privato, nonostante negli ospedali pubblici ci sia carenza esattamente di quei DPI e nonostante per ottenere un carico del genere, normalmente, si debbano aspettare anche giorni. E non è l’ unica cosa che non torna. Nel documento con cui Poggi va a ritirare il materiale, non è delegato dall’azienda ospedaliera provinciale ma, una volta cancellata a penna la scritta, si firma come delegato di se stesso. Ovvero l’azienda Medical Center Srl, che è sua, delega Massimo Poggi per il ritiro in Protezione Civile.
A capo della Protezione Civile calabrese c’è Fortunato Varone, già imputato nel procedimento ‘Passepartout’, con l’accusa di abuso d’ufficio, insieme all’ex governatore Oliverio, riguardo la nomina di quest’ultimo a direttore generale di Azienda Calabria Lavoro. Dalla Protezione Civile inizialmente non ci vogliono rispondere riguardo quella sera del 13 aprile. Poi ci inviano due documenti: il primo è la lettera che la Protezione Civile scrive al commissario della ASP di Cosenza (dove però non c’è niente a che vedere con il permesso dato a un privato di ritirare così tanto materiale); l’altro è lo scambio di mail tra Protezione Civile e direzione sanitaria della Regione Calabria. Secondo queste comunicazioni via mail, dunque, il Dipartimento Tutela della Salute avrebbe autorizzato il carico speciale a Poggi. Ma non è questo il punto. Come vedete dalla data dei messaggi, siamo al 13 aprile e viene fatta una richiesta d’urgenza, senza rispettare le norme dell’ordinanza regionale, la quale dice chiaramente che le strutture devono comunicare il bisogno di tamponi e DPI alla ASP provinciale di competenza. Ma Villa Torano, che aveva al suo interno i primi pazienti con sintomi ben prima di Pasqua, non comunicherà mai con la ASP.
Il faccione di Poggi nel video che i calabresi si scambiano su WhatsApp continua a sorridere, ma la situazione dentro Villa Torano è sempre più complicata. Siamo ancora al 13 aprile e con i tamponi della Protezione Civile viene prelevata la saliva di 85 degenti e 56 operatori. A mezzanotte è sempre Poggi a portare le provette all’ospedale di Catanzaro , che non è quello di competenza territoriale. La scusa è che essendo festa è l’unico aperto. Ma dalla ASP di Cosenza confermano a TPI che ‘per casi emergenziali avremmo sicuramente potuto far fronte, ma non siamo mai stati contattati dal dottor Poggi’. Dindirindindirindinda, nel video spot della Rsa si ride e si balla. Ma più della metà dei tamponi risultano positivi. Come è possibile che a Villa Torano, nel giro di una notte, si sia passati da una sola paziente contagiata a 60 persone malate di Coronavirus, e per di più tutte asintomatiche? A questo punto della storia interviene il commissario della Asp di Cosenza Giuseppe Zuccatelli. Il 14 aprile la Asp di Cosenza entra a Villa Torano con una task force e visto il risultato sospetto dei tamponi, ripete i test daccapo con un ‘secondo giro di tamponi’ Purtroppo i risultati sono ancora più tristi di quelli dei primi tamponi: i positivi diventano infatti 78 (42 pazienti e 36 operatori). Cinque giorni dopo il video-musical inizia anche la conta dei morti. Che ad oggi sono quattro. ‘Ci siamo accorti che i primi tamponi erano stati effettuati tutti con gli stessi guanti – dice Zuccatelli a TPI – per questo non ci siamo fidati. La situazione che abbiamo trovato entrando a controllare Villa Torano è stata pessima. Ci siamo resi conti del terribile ritardo che c’ era stato nell’ intervenire. Un ritardo fatale’. L’intervista al commissario della ASP di Cosenza Giuseppe Zuccatelli Perché a Villa Torano c’entra anche la politica A far discutere sono soprattutto le modalità – quanto meno inconsuete – con cui l’ennesimo focolaio in un centro per anziani è stato gestito. Per giorni, è stato impossibile sapere con certezza il numero dei contagiati di Villa Torano. E il tutto nel totale silenzio della Regione e della sua governatrice Jole Santelli, per decreto ministeriale diventata capo della Sanità regionale, dopo quasi due decenni di commissariamento. Silenzi e cautele che l’opposizione, con l’ex candidato governatore del centrosinistra Pippo Callipo in testa, sospettano vincolati alla ‘paternità’ della clinica. Per questo, con tanto di interrogazione scritta a Santelli è stato anche chiesto ‘se corrisponde al vero che una quota del capitale sociale della ‘Medical Sport Center S.R.L’, proprietaria della Rsa ‘Villa Torano’, appartenga a una persona direttamente riconducibile al coordinatore di una delle liste elettorali che hanno partecipato alle elezioni regionali del 26 gennaio 2020. Una domanda più politica che societaria, perché la risposta sta nelle visure camerali. Fino a dieci anni fa, Villa Torano era uno dei gioiellini dell’impero sanitario di Claudio Parente, alle elezioni del gennaio scorso coordinatore della lista ‘Casa delle Libertà’ e storicamente vicinissimo alla governatrice. Poi, nel 2010 Parente è stato eletto in Consiglio regionale, quella e le altre cliniche ed Rsa della Medical Center srl, tutte o quasi convenzionate, sono passate di mano. ‘Per evitare incompatibilità’ ha proclamato urbi et orbi, il politico. Peccato che a sostituirlo ci abbia pensato la moglie, che con il 40 per cento delle quote detenute direttamente o indirettamente fa la voce grossa nella proprietà, insieme al socio storico di Parente, Massimo Poggi, oggi amministratore e volto pubblico del gruppo.
I contagi continuano e il 15 aprile la governatrice della Regione Calabria Jole Santelli dichiara il comune di Torano Castello Zona rossa. Secondo il sindaco Franco Raimondo, contattato telefonicamente da TPI ‘un’assurdità chiudere a zona rossa solo Torano, visto che gli operatori della Rsa sono residenti in almeno 11 dei comuni limitrofi. Una messa in scena, tanto è vero che alcune strade e infrastrutture di Torano sono addirittura rimaste aperte. Fosse stato il primo caso in Italia, o almeno il primo caso in Calabria! Ma no, c’era già stato il disastro di Chiaravalle. Vogliamo ripetere la strage?’.
I contagi già a fine marzo Noi di TPI, anche grazie all’importante lavoro sul territorio dei colleghi di Cosenza news, scopriamo che il Covid-19 circolava dentro Villa Torano ben prima di Pasqua. È Daniela, nipote di una delle pazienti ospitate nella residenza, a raccontarci come è andata. ‘Mia nonna si trovava a Villa Torano solo per fare una banale riabilitazione, fisioterapia insomma – racconta la ragazza a TPI – Doveva finire la terapia il 6 aprile, quindi da fine marzo, preoccupati per la pandemia, cominciamo a chiedere alla struttura come funzionava per le dimissioni. Dopo giorni di poca chiarezza, il 6 aprile ci comunicano che mia nonna aveva la febbre alta‘. Siamo ad una settimana prima del video spot e a una settimana prima di Pasqua e sappiamo che 7 giorni per il virus sono un immenso moltiplicatore per i contagi. La nonna di Daniela non viene fatta uscire e riceve il tampone solo insieme a tutti gli altri, il 13 aprile. Positiva. ‘A Pasqua – spiega la donna – abbiamo fatto 120 chiamate a Villa Torano. Senza risposta. Io voglio sapere cosa è successo là dentro. E mia nonna ad oggi è ancora lì’.
Villa Torano come struttura Covid La RSA viene riconvertita in struttura Covid, l’amministratore Poggi e il direttore sanitario Luigi Pansini assicurano che i percorsi dei pazienti sono separati, che tutte le norme vengono rispettate e che ci sono i DPI adeguati per gli operatori. Addirittura Poggi vuole portare alcuni dei pazienti nei comuni limitrofi, come quello di Mottafollone. È il dipartimento della Sanità della Regione Calabria stesso a mettere a disposizione i mezzi del 118. Ma il sindaco si ribella e con un’ordinanza non permette questo spostamento, per paura di infettare anche il suo paese: ‘Evitiamo un altro Pio Albergo Trivulzio’, si legge nell’ordinanza. Alcuni degli operatori vengono mandati in isolamento nelle loro case, altre sono ospitati in un albergo vicino alla Rsa. ‘Va tutto bene, ce la faremo’, scrivono sulla pagina Facebook di Villa Torano. Il caso arriva in Procura Intanto però, il Codacons ha fatto partire un esposto sulla gestione dell emergenza. E l’inchiesta è diventata anche giudiziaria: Massimo Poggi e Luigi Pansini sono infatti stati iscritti nel registro degli indagati con l’ accusa dei reati di epidemia colposa, omicidio colposo e lesioni in ambito sanitario. L’informazione di garanzia è stata notificata mercoledì 29 aprile, ai due indagati dai carabinieri del Nas di Cosenza, che hanno anche provveduto al sequestro di computer e dispositivi di archiviazione esterni. L’indagine, coordinata dal procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo, tenta di fare chiarezza sulla morte dei quattro pazienti e su cosa sia successo all’interno della struttura dall’inizio della pandemia. Nel video spot divenuto ormai tristemente famoso tutti i dipendenti erano consenzienti, ma quelle immagini erano già di cattivo gusto nel momento della pubblicazione. Alla luce del disastro sanitario poi accaduto e delle troppe ombre che questa storia si porta dietro, quel video appare oggi come un vero e proprio film dell’orrore.