Bilancio Vaticano: rosso per la Santa Sede e attivo per Governatorato, Obolo e Ior

Condividi su...

La Santa Sede va in rosso per quasi 15 milioni di euro, ma l’ Obolo di San Pietro cresce e lo IOR consegna al Santo Padre quasi 50 milioni di euro e il Governatorato è in attivo grazie ai Musei Vaticani. In sintesi è questo è lo stato delle finanze vaticane pubblicate con comunicato diffuso oggi dopo la approvazione del Consiglio dei cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede. La riunione si è svolta martedì 3 e mercoledì 4 sotto la guida del Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bretone. Oltre ai 15 cardinali presenti ovviamente i vertici della Prefettura per gli Affari Economici e del Governatorato e dell’A.P.S.A. Come sempre sono intervenuti il Direttore Generale della Radio Vaticana, P. Federico Lombardi con il direttore amministrativo Alberto Gasbarri.

“Il Bilancio consuntivo consolidato della Santa Sede per l’anno 2011- si legge nel comunicato- chiude con un disavanzo di € 14.890.034. I capitoli di spesa più impegnativi sono stati quelli relativi al costo del personale che, al 31 dicembre u.s., contava 2.832 unità, e ai mezzi di comunicazione sociali, considerati nel loro complesso. Su tale risultato ha influito l’andamento negativo dei mercati finanziari mondiali che non ha consentito di raggiungere gli obiettivi preventivati.” Un rosso di quasi 15 milioni di Euro per uno stato così piccolo non è certo da sottovalutare. ma se si guarda alle voci in attivo si vede che le finanze vaticane godono di buona salute. Da ricordare per esempio che “il Governatorato ha un’Amministrazione autonoma ed indipendente da contributi della Santa Sede, e, attraverso le sue diverse Direzioni, provvede alle necessità relative alla gestione dello Stato.” Un esempio per tutti i Musei Vaticani.

Quindi per il Governatorato il 2011 è finito in attivo di € 21.843.851 e solo dai Musei arrivano € 91 .300.000 grazie ai 5 milioni di visitatori “cifra che, secondo le classifiche specializzate, colloca questa Istituzione tra le più prestigiose ed importanti a livello mondiale.” Ci sono poi le offerte dei fedeli per la carità del Papa: l’Obolo di San Pietro. Dai 67.704.416,41 dollari del 2010, si è arrivati a 69.711.722,76 dollari nel 2011. Così anche il contributo delle diocesi per la Curia “è passato da USD 27.362.258,40, del 2010, a USD 32.128.675,91. Gli ulteriori contributi alla Santa Sede da parte degli Istituti di Vita Consacrata, Società di Vita Apostolica e Fondazioni sono passati da USD 747.596,09, del 2010, a U$D 1.194.217, 78. Complessivamente, pertanto, vi è stato un aumento del 7,54% rispetto al 2010.”

Ultimo, ma non certo per importanza il ricavo dello IOR che “ha offerto al Santo Padre una somma significativa a sostegno del suo ministero apostolico e di carità. Per l’esercizio 2011 si è trattato di € 49.000.000,00.” Non solo una semplice revisione dei conti ovviamente, ma anche una occasione per i cardinali di apprezzare “la completezza e la trasparenza dei dati loro offerti. Mentre è stato riconosciuto l’impegno per il continuo miglioramento dell’amministrazione dei beni e delle risorse della Santa Sede. Pur con il mantenimento dei posti di lavoro, non si è mancato di richiamare alla prudenza e al contenimento delle spese. Un unanime sentimento di compiacimento è stato rivolto al generoso apporto contributivo reso dai fedeli e dalle istituzioni ecclesiali, tanto più lodevole in considerazione dell’attuale e persistente momento di crisi economica.

I Membri del Consiglio hanno espresso profonda gratitudine per il sostegno dato, spesso in forma anonima, al ministero universale del Santo Padre, esortando a perseverare in tale opera di bene.” Uno spazio particolare lo ha avuto il direttore dello IOR Paolo Cipriani che “ha presentato la situazione economica dell’Istituto da lui diretto a cui è seguito un dibattito, nell’ambito del quale sono stati forniti ai Padri Cardinali opportuni chiarimenti.”

E qualche chiarimento in più arriverà forse in autunno con un evento organizzato dalla Prefettura degli affari economici che da qualche mese ha un nuove regolamento che ne modifica le funzioni.

151.11.48.50