Il Papa: Gesù è venuto a guarire l’uomo e chiede la fede

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É i racconto di due miracoli conosciutissimi di Gesù che offre al Papa l’occasione di dire il suo grazie a chi si cura dei malati e dei soffrenti. Prima della preghiera mariana dell’ Angelus Benedetto XVI ancora per oggi in Vaticano, ha commentato il miracolo della figlia di Giairo e della emorroissa. “Gesù si china sulla sofferenza umana e guarisce il corpo”, dice il Papa, un livello fisico del miracolo cui si aggiunge però il livello spirituale: “Gesù è venuto a guarire il cuore dell’uomo, a donare la salvezza e chiede la fede.” Due racconto che, dice il Papa, “sono per noi un invito a superare una visione puramente orizzontale e materialista della vita. A Dio noi chiediamo tante guarigioni da problemi, da necessità concrete, ed è giusto, ma quello che dobbiamo chiedere con insistenza è una fede sempre più salda, perché il Signore rinnovi la nostra vita, e una ferma fiducia nel suo amore, nella sua provvidenza che non ci abbandona.”

L’attenzione di Gesù alla sofferenza umana, ha spiegato poi il Papa, “ci fa pensare anche a tutti coloro che aiutano gli ammalati a portare la loro croce, in particolare i medici, gli operatori sanitari e quanti assicurano l’assistenza religiosa nelle case di cura. Essi sono «riserve di amore», che recano serenità e speranza ai sofferenti.” Rileggendo un passo della’Enciclica Deus caritas est il Papa ricorda che “in questo prezioso servizio, occorre innanzitutto la competenza professionale – essa è una prima fondamentale necessità – ma questa da sola non basta. Si tratta, infatti, di esseri umani, che hanno bisogno di umanità e dell’attenzione del cuore.” E Benedetto chiede a Maria “di accompagnare il nostro cammino di fede e il nostro impegno di amore concreto specialmente verso chi è nel bisogno, mentre invochiamo la sua materna intercessione per i nostri fratelli che vivono una sofferenza nel corpo o nello spirito.”

Tra i molti saluti nelle diverse lingue il Papa a salutato gli Amici di santa Veronica del Libano, le le ragazze del gruppo «Splendor Gloriae» di Voglje, in Slovenia appartenente alla Famiglia Spirituale «L’Opera», e augurato a tutti un sereno periodi di vacanze. In particolare ha detto in polacco: “All’inizio delle vacanze auguro a tutti, che la stagione del meritato riposo sia anche un’occasione per dedicare più tempo e più attenzione a Dio e agli uomini, per approfondire la vita spirituale grazie alla preghiera, alla lettura, al contatto con il creato e ai momenti distensivi.” Poi i saluti in italiano: “A tutti auguro una buona domenica e un sereno mese di luglio e buone vacanze a tutti voi.”

Dopo domani 3 luglio il Papa si trasferisce a Castelgandolfo dove si trattiene, eccetto brevi viste a Frascati e Nemi, sino alla fine del mese di settembre.

 

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