Il punto sulla famiglia. La situazione italiana

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Ogni anno l’Istat conduce un’indagine sulle separazioni e una sui divorzi rilevando, presso le cancellerie dei 165 tribunali civili, i dati relativi ad ogni singolo procedimento concluso dal punto di vista giudiziario nell’anno di riferimento. Nel 2007 le separazioni sono state 80.407 e i divorzi 49.534. Entrambi gli eventi sono notevolmente aumentati nell’ultimo decennio: rispetto al 1997 le separazioni hanno avuto un incremento del 39,7% e i divorzi del 51,4%.

Rispetto all’anno precedente, nel 2007 le separazioni diminuiscono del 2,3%, confermando la flessione del fenomeno già osservata nel 2006 (-1,1% rispetto al 2005), mentre i divorzi continuano a crescere (+5,3%). Questa opposta dinamica delle separazioni e dei divorzi può essere in parte riconducibile alla costante diminuzione del numero di matrimoni celebrati nell’ultimo decennio1, di cui cominciano a risentire l’effetto proprio le separazioni. I divorzi − che dalle separazioni derivano a distanza di almeno tre anni − sono invece ancora influenzati dalla fase crescente registrata nelle separazioni fino al 2004. Nel 2007 si sono conclusi in modo consensuale 68.820 procedimenti di separazione (pari all’85,6% del totale delle separazioni) e 39.012 di divorzio (78,8%).

Rapportando il numero di separazioni e divorzi al numero di coppie coniugate, si ottengono dei tassi generici di diffusione dei due fenomeni presso la popolazione (cfr. Glossario). In tal modo, nel 2007 si registrano 5,4 separazioni e 3,3 divorzi ogni 1.000 coppie coniugate. La propensione a ricorrere alla separazione o al divorzio non è uniforme sul territorio nazionale: nel 2007 al Nord si rilevano 6 separazioni e 4,2 divorzi ogni 1.000 coppie coniugate contro 4,3 separazioni e 2,1 divorzi nel Mezzogiorno. A livello regionale (Figure 2 e 3), i valori massimi si raggiungono in Liguria (7,5 separazioni e 5,1 divorzi ogni 1.000), nel Lazio (7,4 separazioni e 3,9 divorzi ogni 1.000) e in Valle d’Aosta (6,7 separazioni e 5,6 divorzi ogni 1.000 coppie coniugate). I valori più bassi si riscontrano in Calabria (3,1 separazioni e 1,8 divorzi) e in Basilicata (3,2 separazioni e 1,5 divorzi).

Nel 2007 il 70,6% delle separazioni e il 60,1% dei divorzi hanno riguardato coppie coniugate con figli avuti durante la loro unione. I figli coinvolti nella crisi coniugale dei propri genitori sono stati 98.098 nelle separazioni e 46.586 nei divorzi. Oltre la metà (il 52,8%) delle separazioni e oltre un terzo (il 37,1%) dei divorzi provengono da matrimoni con almeno un figlio minore di 18 anni (Tabella 1). Il numero di figli minori implicati nei casi di conflitto coniugale nel 2007 è stato 63.256 nelle separazioni e 23.940 nei divorzi. In particolare, il 22,4% delle separazioni e il 10,3% dei divorzi hanno interessato matrimoni con più di un figlio minore, ma le percentuali risultano più alte nel Mezzogiorno (28% delle separazioni e 13,3% dei divorzi), che è caratterizzato dalla maggiore frequenza di famiglie con un numero elevato di figli, rispetto al resto del territorio nazionale.

Nell’Italia meridionale, infatti, il 66,4% dei figli nelle separazioni e il 48,5% nei divorzi aveva almeno un fratello con meno di diciotto anni che viveva la sua stessa situazione, contro il 58,5% e il 42,9% rilevato nell’Italia settentrionale. Il 57,6% dei figli minori coinvolti nelle separazioni concesse nel 2006 aveva un’età inferiore ad 11 anni e il 16,8% un’età compresa tra i 15 e i 17 anni. Al momento della pronuncia del divorzio i figli sono generalmente più grandi: nel 2006 quelli al di sotto degli 11 anni rappresentavano il 37,4%, mentre i figli di età compresa tra i 15 e i 17 anni erano il 25,4%.

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