Papa Francesco ammonisce sulle divisioni

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Nella messa a Santa Marta, nel martedì della seconda settimana del tempo di Pasqua, papa Francesco ha prega perché, in questo tempo caratterizzato dalla pandemia e da un nuovo silenzio, si possa crescere nella capacità di ascolto: “In questo tempo c’è tanto silenzio. Si può anche sentire il silenzio. Che questo silenzio, che è un po’ nuovo nelle nostre abitudini, ci insegni ad ascoltare, ci faccia crescere nella capacità di ascolto”.

Nell’omelia il papa ha commentato il passo degli Atti degli Apostoli, che descrive la vita dei membri della prima comunità cristiana che avevano un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune, e nessuno era bisognoso, perché lo Spirito Santo è capace di fare queste meraviglie, con l’invito a nascere dall’alto:

“Nascere dall’alto è nascere con la forza dello Spirito Santo. Noi non possiamo prendere lo Spirito Santo per noi; soltanto, possiamo lasciare che Lui ci trasformi. E la nostra docilità apre la porta allo Spirito Santo: è Lui che fa il cambiamento, la trasformazione, questa rinascita dall’alto. E’ la promessa di Gesù di inviare lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è capace di fare delle meraviglie, cose che noi neppure possiamo pensare”.

La prima comunità cristiana è un modello e un segno di cosa possa fare lo Spirito Santo: “Un esempio è questa prima comunità cristiana, che non è una fantasia, questo che ci dicono qui: è un modello, dove si può arrivare quando c’è la docilità e si lascia entrare lo Spirito Santo e ci trasforma. Una comunità, diciamo così, ‘ideale’. E’ vero che subito dopo di questo incominceranno dei problemi, ma il Signore ci fa vedere fino a dove potremmo arrivare se noi siamo aperti allo Spirito Santo, se siamo docili.

In questa comunità c’è l’armonia. Lo Spirito Santo è il maestro dell’armonia, è capace di farla e l’ha fatta qui. La deve fare nel nostro cuore, deve cambiare tante cose di noi, ma fare l’armonia: perché Lui stesso è l’armonia. Anche l’armonia fra il Padre e il Figlio: è l’amore di armonia, Lui. E Lui, con l’armonia, crea queste cose come questa comunità così armonica”.

Comunque anche il libro degli Atti degli Apostoli descrive le fratture all’interno della comunità, quando essa è segnata da divisioni: “Ma poi, la storia ci dice (lo stesso Libro degli Atti degli Apostoli) di tanti problemi nella comunità. Questo è un modello: il Signore ha permesso questo modello di una comunità quasi ‘celeste’, per farci vedere dove dovremmo arrivare.

Ma poi incominciarono le divisioni, nella comunità… Questo ‘ideale’ è da raggiungere, ma non è facile: ci sono tante cose che dividono una comunità, sia una comunità cristiana parrocchiale o diocesana o presbiterale o di religiosi o religiose … tante cose entrano per dividere la comunità”.

Anche il papa ha evidenziato alcuni attriti, che hanno causato le divisioni: “Vedendo quali sono le cose che hanno diviso le prime comunità cristiane, io ne trovo tre: prima, i soldi. Quando l’apostolo Giacomo dice questo, di non avere favoritismi personali, dà un esempio perché ‘se nella vostra chiesa, nella vostra assemblea entra uno con l’anello d’oro, subito lo portate avanti, e il povero lo lasciate da parte’… I soldi dividono, l’amore dei soldi divide la comunità, divide la Chiesa.

Tante volte, nella storia della Chiesa, dove ci sono deviazioni dottrinali (non sempre, però tante volte) dietro ci sono soldi… I soldi dividono la comunità. Per questo, la povertà è la madre della comunità, la povertà è il muro che custodisce la comunità. I soldi dividono, l’interesse personale. Anche nelle famiglie: quante famiglie sono finite divise per un’eredità? Quante famiglie? E non si parlarono più … Quante famiglie … Un’eredità … Dividono: i soldi dividono”.

Un’altra divisione è causata dalla vanità: “Un’altra cosa che divide una comunità è la vanità, quella voglia di sentirsi migliore degli altri… E la vanità divide. Perché la vanità ti porta a fare il pavone e dove c’è il pavone, c’è divisione, sempre”.

La terza divisione per il papa è causata dal ‘chiacchiericcio: “Una terza cosa che divide una comunità è il chiacchiericcio: non è la prima volta che lo dico, ma è la realtà. E la realtà. Quella cosa che il diavolo mette in noi, come un bisogno di sparlare degli altri… Ma lo Spirito viene sempre con la sua forza per salvarci da questa mondanità dei soldi, della vanità e del chiacchiericcio, perché lo Spirito non è il mondo: è contro il mondo.

E’ capace di fare questi miracoli, queste grandi cose. Chiediamo al Signore questa docilità allo Spirito perché Lui ci trasformi e trasformi le nostre comunità, le nostre comunità parrocchiali, diocesane, religiose: le trasformi, per andare sempre avanti nell’armonia che Gesù vuole per la comunità cristiana”.

Il papa ha terminato la celebrazione con l’adorazione e la benedizione eucaristica, invitando a fare la Comunione spirituale: “Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che mi abbia mai a separare da Te”.

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