Rifugiati: nel 2011 richieste d’asilo +20% nel mondo

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In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che si celebra il 20 giugno, dopo la recita dell’Angelus di domenica scorsa papa Benedetto XVI ha affermato: “Essa vuole attirare l’attenzione della comunità internazionale sulle condizioni di tante persone, specialmente famiglie, costrette a fuggire dalle proprie terre, perché minacciate dai conflitti armati e da gravi forme di violenza. Per questi fratelli e sorelle così provati assicuro la preghiera e la costante sollecitudine della Santa Sede, mentre auspico che i loro diritti siano sempre rispettati e che possano presto ricongiungersi con i propri cari”. L’Italia ha vissuto lo scorso anno il drammatico esodo dal Nord Africa, che ha coinvolto persone di diversi altri Paesi africani e asiatici. L’esperienza ha dimostrato la necessità di un piano europeo, oltre che nazionale, che garantisca l’esigibilità del diritto d’asilo, ma anche l’organicità di un’accoglienza che si trasformi in una forma di protezione internazionale.


L’Italia da Paese di passaggio per i rifugiati si è trasformato in Paese anche di residenza dei richiedenti asilo e rifugiati (oltre 50.000). Senza un piano, ogni sbarco rischia di diventare un’emergenza e non aiutare l’opinione pubblica a leggere correttamente un fenomeno, quello dei richiedenti asilo, generato da 23 guerre in atto nel mondo e dalle molte persecuzioni politiche e religiose che coinvolgono ancora purtroppo oltre il 70% della popolazione mondiale: in Mali come nel Sudan e in Nigeria, come dimostrano i fatti drammatici di questi giorni. Nel 2011 in Italia sono state registrate oltre 34.000 domande di asilo, con un +240% rispetto al minimo storico del 2010 (10.000 richieste). L’Italia così è il quarto Paese al mondo per domande di asilo ricevute. Si tratta per la maggior parte di persone provenienti dal Corno d’Africa e dall’Africa subsahariana giunte via mare dalla Libia, secondo il rapporto sull’asilo nei paesi industrializzati appena pubblicato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che conta nel complesso 441.300 domande, con un +20% rispetto al 2010.

In termini relativi, l’incremento maggiore è stato riscontrato proprio nell’Europa Meridionale, dove sono state presentate 66.800 domande d’asilo: un salto dell’87%. Italia, Malta e Turchia i paesi con più richieste. Il report pubblicato stima in 441.300 le domande d’asilo registrate lo scorso anno in 44 paesi (Europa, Nord America, Australia e Asia) comparandole con le 368.000 del 2010. Considerando gli anni 2010 e 2011, l’aumento maggiore si è registrato nel Sud Europa con 66.800 richieste di asilo che portano la percentuale all’87%. La maggior parte di questi richiedenti asilo sono arrivati via nave a Malta e in Italia, anche se non va trascurato, segnala l’Unhcr l’aumento di richieste d’asilo in Turchia. In conseguenza dei rivolgimenti in Africa occidentale e nel mondo arabo, il numero delle domande d’asilo di ivoriani, libici, siriani e tunisini hanno registrato un record nel 2011 con 16.700 domande d’asilo in più rispetto al 2010. Guardando i paesi d’origine il paese da cui sono fuggiti la maggior parte dei richiedenti asilo è l’Afghanistan che mostra un aumento del 34% confrontato alle 35.700 domande del 2010. La Cina resta il secondo paese d’origine delle domande d’asilo con 24.000 asilanti, seguita dall’Iraq con 23.500 persone.

Dentro questa cornice di dati, il Centro Astalli ha presentato i suoi dati, che sono altrettanto eclatanti: sono 32.600 i richiedenti asilo e i rifugiati che durante il 2011 si sono rivolti alla sede italiana del servizio, gestito dai Gesuiti, ed hanno fruito dei servizi di prima e seconda accoglienza che l’Associazione gestisce. Le associazioni della rete del Centro Astalli sono otto: 21.000 rifugiati e richiedenti asilo si sono rivolti al centro di Roma. Rispetto all’anno precedente il totale dei pasti distribuiti alla mensa è pressoché raddoppiato, con una media giornaliera di pasti offerti superiore alle 400 unità. Un simile aumento, che peraltro non si discosta da quanto fatto registrare dalle altre mense sociali di Roma è dovuto a diversi fattori. Su tutti l’interruzione della politica dei respingimenti e la grave crisi economica, che si è abbattuta con maggior violenza sui soggetti più vulnerabili come i rifugiati. Sempre numerose, tra le persone incontrate, le vittime di tortura: ne sono state individuate e assistite 363, per la maggior parte provenienti da Paesi africani.

Il direttore dei Progetti Centro Astalli, Berardino Guarino, ha analizzato le principali questioni che nel 2011 hanno interessato il paese sui temi legati a immigrazione e asilo: “Un anno importante in cui ci siamo lasciati alle spalle l’orrore dei respingimenti e ci siamo trovati ad affrontare l’arrivo di persone dal Nord Africa. Ancora una volta un fenomeno per dimensioni  assolutamente gestibile da qualsiasi paese civile è diventato in Italia un’emergenza senza precedenti”.  Anche mons. Giancarlo Perego, Direttore generale Fondazione Migrantes, è ritornato sulla gestione degli arrivi: “L’emergenza del Nord Africa che ha portato 62.000 persone arrivare in Italia nel 2011 via mare ha visto l’incapacità dell’Europa di costruire un percorso di protezione internazionale condiviso, dimostrando la debolezza della democrazia europea… Attualmente il sistema di accoglienza italiano di fatto non garantisce un’adeguata accoglienza a tutti coloro che ne avrebbero diritto: troppo disomogenee sono le misure messe in campo, troppo episodici e parziali gli interventi per l’integrazione”.

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