Da Carpi un grazie e un appello

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Anche questa settimana un gruppo di Guardie Svizzere sono a Carpi come volontari. Aiutano la comunità e il Vescovo monsignor Cavina. La loro presenza è anche una occasione per mantenere le luci accese sul dopo terremoto. Abbiamo ricevuto una testimonianza e un grazie da parte di un abitante di Carpi. E’ anche un appello perché la comunità non sia privata dell’ospedale. La pubblichiamo come una delle voci raccolte tra le gente.

 

 

Dell’ ospedale di Carpi è rimasto poco … e il fatto eccezionale di avere tra noi le Guardie Svizzere grazie al vescovo di Carpi mons. Cavina ci ha tranquillizzati non poco. Prima del loro arrivo qualche ” sciacallo” aveva già rubato cose di valore, oltre al fatto della tensione nervosa nel sapere che qualcuno si era introdotto nei vari reparti ospedalieri evacuati. Con la presenza di questi magnifici ragazzi che seppur molto giovani hanno mostrato una grande professionalità e gentilezza tutti gli operatori sanitari svolgono il loro lavoro con piu tranquillità. Grazie grazie grazie!!!!

E proprio per questa eccezionalità mi rivolgo a mons. Cavina affinché interceda per la costruzione di un nuovo ospedale, un polo che possa coprire le esigenze sanitarie della popolazione modenese dell’area nord, dato che anche l’ospedale di Mirandola ha subito danni e forse non aprirà mai più.. Sono anni che si parla di un nuovo polo ospedaliero per l’area nord, bene, ora e’ il momento giusto! L’ospedale di Carpi ha blocchi interi con gravi danni e sarebbe sconvolgente il solo pensare di risanarlo, oltre agli enormi costi il rischio di nuovi danni e’ tangibile…

Alla Santa Messa di domenica scorsa, che ha celebrato nel cortile dell’ospedale, monsignor Cavina ha detto che l’identificazione di un paese e della sua gente, ha come punto di riferimento la Chiesa ( il Duomo di Carpi) e l’ospedale…  purtroppo entrambi sono macerie… quindi si deve riscostruire. Il Duomo deve si rimanere nel suo sito ( in piazza.. Una tra le piu belle d’Italia) l’ospedale lo si può costruire nuovo. Si dice vi sia già un terreno idoneo e se mons.Cavina riuscisse a convincere le autorità locali della provincia e regione a far si che davvero si impegnino tutti alla costruzione di un nuovo ospedale, tutta la popolazione ne sarebbe entusiasta ed orgogliosa.

Sarebbe pronta anche una ditta di costruzioni che sarebbe monitorata affinché i lavori non abbiano ne ritardi ne altro perchè di fronte alla salute nessuno deve speculare. Ed io son certo che se davvero si vuole nel tempo massimo di un anno avremmo un nuovo ospedale efficiente che risponda a tutte le esigenze della popolazione, un ospedale pratico, facile da girare, ad un unico piano terra, dove non manchi nulla, perché dovrà coprire i bisogni di circa 1 milione di persone.  Basta volerlo e lo si farà, se saranno solo gli uomini e non la politica, allora con l’aiuto di Dio Padre ,tutto sarà possibile. Per questo mi rivolgo nuovamente al vescovo Cavina perché si batta per l’attuazione del nuovo ospedale.

Che nostro Signore lo guidi per la strada giusta, ho grande fiducia!”

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