Al Congresso Eucaristico la storia dei monaci irlandesi
Iniziato a Dublino, domenica 10, si concluderà il 17 giugno il 50^Congresso eucaristico internazionale. Per una settimana la capitale irlandese sarà il cuore pulsante della Chiesa con il suo tema “L’Eucarestia:comunione con Cristo e tra di noi”. L’obiettivo del Congresso è quello di “promuovere la consapevolezza della centralità dell’Eucarestia nella vita e nella missione della Chiesa”. Una settimana che si annuncia importante per l’Irlanda con decine di migliaia di pellegrini attesi ogni giorno fino agli ottantamila prenotati per la celebrazione conclusiva del 17 giugno. Testimonianze,dibattiti,incontri, riflessioni di gruppo si alterneranno a concerti e recite. Tra i tanti oratori che prenderanno la parola giovedì 14 vi sarà Enzo Farinella siciliano doc,da oltre trenta anni trapiantato in Irlanda già corrispondente dell’ANSA autore di numerose pubblicazioni sui Monaci Irlandesi. E proprio su questo tema sarà incentrato il suo intervento.
“Oltre 1400 anni fa – sottolinea Farinella – mentre l’Impero Romano andava in frantumi, dall’Irlanda è partito un movimento che ha ridato all’Europa ed al mondo allora conosciuto, speranza,cultura e valori perenni”. Il monachesimo irlandese si staglia come importante momento storico, alla pari di quanto avvenuto in Grecia secoli prima con l’ondata di civiltà che ha affascinato la stessa Roma conquistatrice e con quanto l’Italia farà con l’Umanesimo ed il Rinascimento. Dopo il crollo dell’Impero Romano – dice Farinella –nel 476 d.C. in una Europa sconvolta da decadenza dei valori morali, invasioni barbariche e carestie,partono dall’Irlanda la rievangelizzazione e la rinascita morale e culturale del continente europeo.
Nel 782 un monaco irlandese,Alcuin alla Corte di Carlo Magno fu inviato a dirigere la scuola Palatina divenuta dopo l’Università di Parigi,un altro monaco irlandese,Dungal sempre da Carlo Magno venne inviato in Italia a Pavia la capitale dei Longobardi e dei Franchi per presiedere la scuola Palatina locale. Colombano,Cataldo,Frediano,Donato,fondarono monasteri che sarebbero divenuti città come Bobbio,Fiesole,Lucca,Lumieges,Auxerre,Luxeuil,Liège,Trier,Wurzburg,Reichenau,Salzburg,ViennaSt.Gallen.
Nell’870 Heiric di Auxierre osserva nella sua Life of St.Germanus “quasi tutta l’Irlanda, senza curarsi del mare, si sta trasferendo sulle nostre sponde con tanti filosofi”. Secondo Arthur Kingsley Porter, dell’Università di Yale,” il successo della Chiesa Celtica fu un avvenimento religioso e politico di grande importanza, in quanto l’Irlanda veniva allora vista da tutta l’Europa Cristiana come il centro principale del sapere e superiore a quanto si poteva registrare in altre nazioni”. I monaci irlandesi elaborarono autentici capolavori di calligrafia, come il Libro di Kells, manoscritto prodotto tra l’VIII ed il IX secolo. La conoscenza e la lettura permise loro di divenire consiglieri alla Corte di Carlomagno e di altri monarchi,ma anche insegnanti, educatori,fondatori di monasteri e di università. Così la cultura fiorì ad Armagh, Inis More,Kildare,Clonard,Clonfert,Derry,Glendalough,Lismore, che fecero quindi dell’Irlanda la “terra dei Santi e degli studiosi”.
Secondo Arthur Porter – sottolinea Farinella- l’Inghilterra apprese a leggere dall’Irlanda. Colombano è il rappresentante più eminente degli asceti irlandesi, in quanto iniziò il suo pellegrinaggio attraverso l’Europa all’età di 50 anni. Predicò la fede cristiana tra i franchi, gli svevi e i lombardi. Scrisse al Papa ed ai Re in difesa della dignità umana proclamando messaggi di pace ed universalità. Contribuì con la propria missione evangelizzatrice alla costruzione dell’Europa,fondata su valori cristiani e sul primato del bene comune. Robert Schuman, uno dei padri costituenti dell’Europa scrisse che: “Colombano è il Santo patrono di coloro che cercano di costruire un’Europa unita e cristiana”. Il contributo dato dai monaci irlandesi alla costruzione cristiana dell’Europa è incalcolabile.
Una volta il Cardinale Henry Newman ebbe a dire:”Essi portarono valori perenni e speranza cristiana ad un mondo in decadenza e furono i luminari dell’occidente. Si deve a loro la preservazione della Bibbia, e dei Classici. I loro monasteri sono divenuti deposito del passato e punto di speranza per il futuro”. Colombano, Cataldo e tanti altri monaci irlandesi sono “la roccia che conferma la fede”essi hanno promosso valori fondamentali della vita cristiana, primo fra tutti il diritto alla vita della persona umana con una propria dignità che è stata rivendicata e promossa dai monaci irlandesi, ma anche il valore etico e culturale delle diverse identità religiose, un cammino comune verso obiettivi sociali, civili,politici e spirituali come il Congresso Eucaristico Internazionale di Dublino auspica.