Il Papa: la crisi di fede si vede anche negli aeroporti
“Anche nelle comunità aeroportuali si rispecchia poi la crisi di fede che tocca molte persone: i contenuti della dottrina cristiana e i valori che essa insegna non sono più considerati punti di riferimento, pure in Paesi che hanno una lunga tradizione di vita ecclesiale.” Il Papa lo ha ricordato nel discoro che ha rivolto ai cappellani dell’ aviazione civile e degli aeroporti che tengono a Roma il loro XV Seminario internazionale. Incontri occasionali, quelli dei cappellani, che diventano occasioni privilegiate per aiutare la gente a sapere “riconoscere un uomo di Dio e che spesso anche un piccolo seme in un terreno accogliente può germogliare e produrre frutti abbondanti.”
Soprattutto negli aeroporti, dice il Papa si entra in “contatto ogni giorno con tante persone, uomini e donne, che lavorano in un ambiente in cui sia la mobilità continua, sia la tecnologia costantemente in progresso, rischiano di oscurare la centralità che deve avere l’essere umano; spesso l’attenzione maggiore viene riservata all’efficienza e alla produttività, a scapito dell’amore del prossimo e della solidarietà, che devono, invece, caratterizzare sempre i rapporti umani. Anche in questo la vostra presenza è importante e preziosa: è una testimonianza viva di un Dio che è vicino all’uomo; ed è un richiamo a non essere mai indifferenti verso chi si incontra, ma a trattarlo con disponibilità e con amore.” Il Papa ha ricordato anche che l’ aeronautica ha come protettrice Maria “che voi venerate con il titolo di Madonna di Loreto, patrona di tutti i viaggiatori in aereo, in ossequio alla tradizione che attribuisce agli angeli il trasporto da Nazaret a Loreto della Casa di Maria.” Benedetto XVI ha ricordato che l’entrata di Dio nel tempo con l’ incarnazione è “la manifestazione dell’infinito amore di Dio per la sua creatura.”
Un Dio che “non è rimasto nell’«alto dei cieli», ma si è immerso nelle gioie e nelle angosce degli uomini del suo tempo e di tutti i tempi, condividendo la loro sorte e ridonando loro la speranza.” Ecco qual è la missione della Chiesa e dei fedeli e dei sacerdoti che tramite la preghiera devono avera la “forza di essere annunciatori della novità evangelica, che trasforma i cuori e fa nuove tutte le cose.”