Il vero attacco è alla nuova linfa portata da Benedetto XVI in Curia

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Certo, esistono monsignori scontenti perché non sono stati promossi, cardinali che non hanno avuto gli incarichi che sognavano, laici che erano abituati ad un modo diverso di gestire la Curia. E forse è proprio così che monta uno scontento scontato. Ci si lamenta nei corridoi, si fanno ipotesi, insinuazioni, si lascia intendere una cosa o l’altra, si rimpiangono tempi passati o forse mai esistiti. Atmosfera che un tempo i vaticanisti sapevano leggere e filtrare, e che oggi invece viene mal compreso da chi si occupa di altro e non conosce i codici vaticani. Si sa, noi giornalisti siamo sempre un po’ dipendenti dalle nostre fonti, ma riportale lo si dovrebbe fare con una certa classe. In questo mare agitato è bello leggere invece righe pacate come quelle di Accattoli, o il bellissimo articolo de “ Il sussidiario.net” che commenta le parole del Papa al pranzo con i cardinali del 21 maggio. Il Papa “che nel momento peggiore, quando i marinai si buttano in mare, o piangono, guardando la tempesta in arrivo e la barca piena di falle, prende il timone, rincuora, rafforza, e spiega come riprendere la rotta, a chi guardare. Siamo nella squadra che vince. E non siamo soli: perché “in questa lotta nel mondo è molto importante avere degli amici.”

Il consiglio è di ascoltare gli amici piuttosto che i nemici per capire cosa sta succedendo accanto al Papa. Magari leggendo e rileggendo l’ introduzione al libro “ Gesù di Nazaret all’ università. Il libro di Joseph Ratzinger- Benedetto XVI letto e commentato negli atenei italiani” curato per la LEV da Pierluca Azzaro. L’ha scritta il segretario personale del Papa Georg Gänswein. “ Il cardinale Ratzinger divenne come una spina nel fianco di un mondo postmoderno nel quale la questione della verità è considerata priva di senso, di una società dell’opulenza e dell’ avidità che sembra sempre più voltare le spalle a Dio; era un uomo scomodo, che senza tanto discutere, aveva preso su di se un giogo pesante.” E’ venuto il momento, scrive monsignor Gänswein “di sottoporre ad una profonda revisione l’immagine che alcuni media hanno prodotto dell’ ex Prefetto…per poter ascoltare senza pregiudizi cosa ha da dire quell’uomo che sta sul trono di Pietro”.

*La foto è di Gregory Galazka

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