Chiesa: domenica colletta per i terremotati
In Emilia Romagna la terra purtroppo continua a tremare. Per sovvenire alle necessità della popolazione papa Benedetto XVI ha invitato alla preghiera e alla solidarietà e la Conferenza Episcopale Italiana ha indetto ‘una Colletta nazionale da tenersi in tutte le chiese domenica 10 giugno, solennità del Corpus Domini. Il ricavato dovrà essere consegnato tempestivamente alle rispettive Caritas diocesane, che provvederanno a inoltrarlo a Caritas Italiana, già operativa nelle zone colpite con un proprio Centro di coordinamento’. E mentre si moltiplicano le iniziative di solidarietà nei confronti della popolazione, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, dopo il primo stanziamento di un milione di euro, ha destinato all’emergenza altri due milioni, prelevandoli dai fondi per l’otto per mille. Inoltre chi vuole sostenere gli interventi in atto tramite Caritas Italiana (causale: ‘Terremoto Nord Italia 2012’) può versare il proprio contributo attraverso i seguenti canali: c/c postale n. 347013; Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113; UniCredit, via Taranto 49, Roma Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119; Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474; Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384; CartaSi (VISA e MasterCard) telefonando al n. 06 66177001 (orario di ufficio).
Il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, che ha subito visitato i luoghi colpiti ed è tornato nei giorni scorsi a Finale Emilia, ha sottolineato che si è potenziata la rete delle relazioni, rafforzando nell’immediato l’operatività del delegato regionale e delle Caritas delle diocesi colpite. Anche il presidente, mons. Giuseppe Merisi, si è recato nelle zone del terremoto come ulteriore segno di concreta vicinanza. A Finale Emilia è stato allestito un Centro di coordinamento Caritas per facilitare l’incontro con i bisogni rilevati delle disponibilità di risorse materiali e di volontari, consentendo risposte mirate ed evitando iniziative improvvisate che anziché d’aiuto potrebbero essere d’intralcio. Inoltre da tutta Italia le Caritas hanno già fatto manifestato vicinanza e disponibilità ad aiutare, così come l’intera rete internazionale, Caritas Europa e Caritas Internationalis si sono dette pronte a contribuire agli interventi Caritas che, dopo la prima fase di emergenza, vedranno, come sempre, un affiancamento duraturo, nel medio e lungo termine, nella fase più difficile della ricostruzione materiale e del tessuto sociale, con attenzione alla ricostruzione socio-economica, all’animazione e ai luoghi di aggregazione delle comunità.
Anche le Acli Emilia Romagna, in collaborazione con l’Us Acli e le sedi delle Acli provinciali di tutta la regione, hanno aperto un conto corrente per raccogliere fondi destinati alle sedi Acli nei territori colpiti dal sisma e che si trovano in una situazione di vera emergenza, in particolare nella provincia di Modena, con l’impegno di gestire i fondi con la massima trasparenza. L’Iban, presso Unicredit Banca – Bologna, è: IT 36 N 0200802413 00000 2574372 Causale: Emergenza terremoto in Emilia Romagna: “A seguito delle recenti scosse di domenica 3 e lunedì 4 giugno alcune sedi Acli nel modenese (Carpi in particolare) hanno riportato danni che si vanno ad aggiungere ai danni di altre sedi nel ferrarese e nel bolognese… In generale la situazione è ancora molto critica, non solo nelle tende, ma anche per le visite ispettive dei fabbricati, infatti molte famiglie ed imprenditori attendono decisioni in merito. Sul versante del lavoro è emergenza: i posti di lavoro a rischio sono circa 13 mila, anche a causa di strutture e macchinari danneggiati. Si sta facendo un censimento dei danni subiti nei vari capannoni e si registra qualche piccola ripresa di attività produttiva, ad esempio nello stabilimento della Magneti Marelli di Crevalcore”.
Ed all’indomani dell’Incontro mondiale delle famiglie, celebrato a Milano con il Papa, lunedì 4 giugno, giornata di lutto nazionale, il Card. Angelo Bagnasco ha celebrato l’Eucaristia per i terremotati dell’Emilia: “La giornata di lutto nazionale, a causa del grave terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, ci rende più pensosi, oranti e solidali con le vittime e i loro familiari, con quanti sono stati colpiti negli affetti, nelle cose e nel lavoro. Vogliamo stringerci a tutti con la nostra preghiera, con amicizia e generosità, tanto più necessarie e doverose in queste dolorose circostanze. Anche l’economia è stata segnata ma, siamo certi, non sarà piegata. Oltre le abitazioni, il sisma ha colpito anche moltissime chiese, che le comunità sentono come i luoghi della loro identità di fede e di tradizione, e per questo sono vissute come punto di riferimento, come la loro stessa casa… Cari Fratelli, allarghiamo le braccia della fiducia cristiana fino a stringere tutti gli amici che sono nella sofferenza e nell’incertezza: la nostra preghiera ispiri e alimenti la nostra solidarietà. Ma anche stiamo più uniti gli agli altri per condividere gioie e dolori, in quella cultura di rapporti che Gesù è venuto ad aprirci elevandoci fino alla Famiglia di Dio, e che ispira un modo diverso di stare insieme e di volerci bene”.
Intanto la Coldiretti, che durante l’incontro mondiale delle famiglie ha messo in vendita molte forme di formaggio emiliano come gesto di solidarietà, ha fornito i numeri dei danni provocati dal terremoto: 7000 aziende agricole colpite delle quali circa 2000 gravemente danneggiate, distrutte o da ricostruire per adeguarle alle nuove norme antisimiche; mentre i danni provocati dal sisma all’agricoltura è salito a 705 milioni di euro. Quindi ai circa 400 milioni di euro di danni provocati alle strutture agricole (fienili, stalle, magazzini) si aggiungono 70 milioni necessari per garantire la sicurezza al territorio riportando alla normalità gli impianti idrovori, irrigui, di scolo e di irrigazione fortemente lesionati. Con una stima di 150 milioni di euro di danni il sistema del Parmigiano Reggiano è in cima alla triste classifica dei prodotti più danneggiati dal sisma seguito da vicino dal Grana Padano che accusa un colpo da 70 milioni di euro e dall’aceto balsamico che conta perdite per 15 milioni di euro.