Domande e risposte. L’incontro del papa con i sacerdoti

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Giovanni Paolo II “gigante della fede”, autocritica sull’impegno ecologico della Chiesa, riflessione sul sacerdozio. Sono alcuni degli spunti offerti da Benedetto XVI ad oltre 400 sacerdoti incontrati nel duomo di Bressanone. Un incontro a domande e risposta, come quelli degli anni scorsi in Val d’Aosta e in Cadore. In attesa della trascrizione ufficiale, il primo resoconto è affidato a padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, che ha riportato i passaggi più significativi.

Benedetto XVI ha risposto a sei domande di altrettanti preti presenti nel duomo brissinese. L’incontro è durato poco più di un’ora e mezza. Gli argomenti delle domande (quattro in tedesco e due in italiano) sono stati la Giornata mondiale della gioventu’, il rapporto tra l’arte e la fede, la sofferenza, l’ecologia, i sacramenti e il sacerdozio.

IL RICORDO DI PAPA WOJTYLA. Giovanni Paolo II è stato un “gigante della fede”. Così Benedetto XVI ha ricordato il suo predecessore, evidenziando le due parti “ugualmente importanti” del pontificato. La prima, in cui il papa aprì “strade nuove”, portò l’annuncio cristiano ai confini del mondo, fece “cadere i muri tra i due mondi con la forza della sua fede”. La seconda, segnata dal morbo di Parkinson e dal decadimento fisico, quando “Wojtyla dette una testimonianza umile nella sopportazione della malattia”.

PRIMATO PETRINO. Rispondendo ad una domanda sulla missione dei sacerdoti, il papa ha riflettuto sulla dimensione del servizio e ha sottolineato l’importanza che tra preti vi sia collaborazione e reciproco sostegno. Al riguardo ha poi citato ad esempio il primato pietrino, da intendere, appunto, come servizio per gli altri e non come potere su di loro. Il primato papale non è una “monarchia”, ha spiegato, ma un servizio alla Chiesa cattolica.

RISPETTO DEL CREATO. Da Benedetto XVI è arrivata anche l’autocritica sulla scarsa sensibilità ecologica dimostrata in passato dalla Chiesa. Ci sono tempi, ha detto, in cui abbiamo “lasciato in ombra” l’insegnamento sulla creazione. Un tema, invece, sul quale i cristiani possono esercitare la loro fede, anche dando esempio agli altri con “stili di vita” rispettosi dell’ambiente. Per il pontefice, l’uomo consapevole che la creazione gli è stata affidata da Dio ha un solido fondamento per rispettare l’ambiente. Se si “nega” Dio, insomma, il mondo è ridotto a “materia”. E in un mondo “chiuso nel suo materialismo”, invece, è più facile per l’essere umano erigersi ad arbitro delle altre creature e della natura.

SEVERITA’ E MISERICORDIA. Spazio alla riflessione personale, quando un sacerdote ha chiesto chiarimenti sulla generica questione dei sacramenti cristiani. Incoraggiare i timidi barlumi di fede di una popolazione non sempre perfettamente ortodossa o essere più esigenti? “Quando ero più giovane ero più severo”, ha risposto Benedetto XVI, confidando però di aver cambiato idea. “Col tempo ho capito che bisogna seguire l’esempio del Signore”, ha aggiunto. Gesù – questo il ragionamento – fu misericordioso ed accolse coloro che erano desiderosi di incontrarlo. Il che, ha poi precisato il papa, non significa affatto che i sacramenti vadano amministrati se manca la fede.

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