GMG Rio 2013: ecco i Patroni
Sono stati resi noti ieri dall’arcivescovo di Rio De Janeiro, durante una celebrazione presso il santuario Nossa Senhora de Penha, i cinque patroni scelti per la Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà proprio in Brasile nell’estate 2013. Si tratta di “uomini e donne che, anche in gioventù, hanno saputo scegliere la parte migliore della vita: Gesù Cristo”, come affermato proprio da dom Orani Joao Tempesta, alla guida del Comitato organizzatore locale della Gmg.
Nostra Signora di Aparecida, “patrona della Chiesa e delle famiglie”; San Sebastiano, “soldato e martire della fede”; sant’Antonio de Santana Galvao, “testimone di pace e di carità”; santa Teresa di Lisieux, “patrona delle missioni” ed infine il beato Giovanni Paolo II, “amico dei giovani”: queste le cinque figure che guideranno i giovani provenienti da tutti i continenti a “coltivare le virtù e testimoniare a tutti che la santità è possibile nella vita reale”. Oltre a questi cinque patroni, mons. Tempesta ha inoltre elencato altre figure esemplari quali “intercessori” della Gmg ,“santi e beati – come afferma padre Eric Jacquinet, responsabile della Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per il laici – che richiamano virtù come la grande fede, la carità, la gioia, la testimonianza, la missionarietà, l’amore verso i poveri, quanto mai attuali e necessarie.”
Si tratta di santa Rosa da Lima, “fedele alla volontà di Dio”; santa Teresa delle Ande, “contemplativa di Cristo”; santa Laura Vicuña, martire della purezza; beato José de Anchieta, “apostolo del Brasile”; beata Albertina Berkenbrock, “virtuosa dei valori evangelici”; beata Chiara Luce Badano, “devota a Gesù”; beata Irma Dulce, “ambasciatrice della Carità”; beato Adílio Daronch, “amico di Cristo”; beato Pier Giorgio Frassati, “ardente di amore per i poveri e la Chiesa”; beato Isidoro Bakanja, “martire dello scapolare”; beato Federico Ozanam, “servo dei più poveri”; san Giorgio, “combattente del male” ed infine santi Andrea Kim e compagni, “martiri dell’evangelizzazione”. “La speranza – conclude p. Jaquinet – è che i giovani del mondo possano conoscerli più a fondo e seguire il loro esempio per prepararsi al meglio per le Giornate di Rio”.