Sars-CoV-2. Queste giornate sembrano una “guerra di logoramento”. Ci stiamo svuotando del nostro essere #ilvirusèugualepertutti
In aggiornamento a quanto ho raccontato nel mio pezzo precedente di stasera (Sars-CoV-2. Notizie, numeri, previsioni. Ne usciremo per Pasqua? Papa Francesco pellegrino a Roma #ilvirusèugualepertutti), alcuni nuovi fatti, che si susseguono allo stesso ritmo della diffusione del Sars-CoV-2.
Inoltre, faccio seguire, in questo momento di grande sofferenza per l’Italia, una riflessione “sul periodo più buio della recente storia italiana” del Professore Francesco Schillirò, medico e un mio confratello del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Trovato 140 respiratori e si discute sul nuovo ospedale alla Fiera di Milano
Ieri il Capo del Dipartimento di Protezione Civile Massimo Borrelli – ma per quanto tempo gli Italiani dovranno ancora sopportarlo – diceva, che i respiratori non c’erano. Dopo che il Presidente della Regione Lombardia Fontana ha nominato Guido Bertolaso, ex Capo del Dipartimento di Protezione Civile – fatto di tutt’altra pasta – stranamente Domenico Arcuri, il nuovo Commissario straordinario di governo per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere necessarie a far fronte all’emergenza Coronavirus. ha trovato i respiratori.
Ridere per non piangere.
“Ho terminato da poco una conference call con il nuovo commissario Domenico Arcuri, con lui abbiamo parlato di due argomenti in particolare”, ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, incontrando i giornalisti a Palazzo Lombardia: “Ho avuto la conferma che entro una settimana dovrebbero arrivare circa 140 respiratori. Altro discorso quello legato alla realizzazione del nuovo ospedale alla Fiera di Milano per il quale al momento non abbiamo avuto risposte. Il Commissario ha chiesto ulteriore tempo per capire se riesca a rispondere alle nostre richieste. Intanto stiamo cercando anche autonomamente altri respiratori per mettere insieme quanto riesce a trovare la Protezione civile e quanto troviamo noi”.
Di fronte alla progressione dei contagi, “la Lombardia deve attrezzarsi per realizzare tanti altri nuovi posti di rianimazione”, ha detto Fontana, aggiungendo che con il nuovo ospedale in Fiera a Milano ci sarebbe non solo “una serie di risparmi di scala importanti”, ma “nel momento in cui si dovesse estendere la gravità di questa emergenza anche ad altre regioni, quello del Portello potrebbe diventare un hub importante anche per le regioni che dovessero andare in insufficienza come posti di rianimazione”. Per quanto riguarda gli allestimenti, Fontana ha spiegato che “un modulo è già pronto, sostanzialmente mancano i respiratori e gli allacciamenti. Dal momento in cui avremo la disponibilità in 5/7 giorni potremmo concludere tutto”.
La Regione Siciliano chiede l’interento dell’Esercito per bloccare gli arrivi in Sicilia
Nel contempo, il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, preoccupato per le 31.000 persone arrivate dal Nord, chiede l’intervento dell’esercito. “In Sicilia ci prepariamo al peggio – ha detto Musumeci a “Mezz’ora in più” su Rai3 – anche se fino a questo momento la diffusione appare contenuta, con 188 positivi e 71 ricoverati, di cui 15 in terapia intensiva e due decessi. È chiaro che bisogna essere preparati al peggio. Abbiamo già preparato reparti da convertire per realizzare 1.000-1.500 posti per ospedalizzazione ordinaria e 200 posti per terapia intensiva”
“Noi siamo preoccupati per le oltre 31.000 persone arrivate in Sicilia in pochi giorni da Nord Italia. Abbiamo subito fissato un numero verde al quale chiunque rientrava dal Nord doveva autodenunciarsi e queste 31.000 persone sono registrate, quante altre migliaia sono tornate in Sicilia senza avvertire la stessa responsabilità?”.
“Ho chiesto al Ministero dei trasporti di predisporre una ordinanza che blocchi non solo tutti gli arrivi di notte in Sicilia, ma che li limiti anche di giorno”, ha detto il Presidente della Regione Siciliana, che chiede “l’ntervento dell’Esercito” per “contrastare glia rrivi dal Nord Italia nell’isola”. “I Prefetti sono stati avvertiti. Si tratta di destinare una parte dei soldati che già sono su strada ai controlli nei punti di arrivo in Sicilia. Se mettiamo questi posti di controllo con la possibilità dei soldati idi esser agente di Polizia e Carabinieri, questo sarebbe un deterrente£.
C’è soltanto una cosa da dire: un governo – degno di questo nome – deve blocca i treni, gli aerei, le strade. Deve bloccare le partenze anche in mongolfiera e su dromedario. Ma in Italia siamo all’acqua di rose come al solito e #ilvirusringrazia.
La Regione Lazio si sta attrezzando per scenari peggiori
Oggi si è svolta, alla presenza dell’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato, la videoconferenza della task-force regionale per il COVID-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere e Policlinici universitari e ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “Registriamo un dato di 79 casi di positività, stabili rispetto al dato di ieri, ma ci stiamo comunque attrezzando a scenari peggiori con una fattibilità concreta e operativa di un COVID 3 HOSPITAL di 80 posti letto di cui 28 di terapia intensiva a Roma Sud come ‘spoke’ dello Spallanzani e lo svuotamento di un’intera torre del Policlinico di Tor Vergata (COVID 4 HOSPITAL) da attivare in pochi giorni per ulteriori 80 posti ricollocando la Medicina interna in altre strutture ospedaliere che hanno dato la disponibilità. Su Roma ci saranno un totale di 1.000 posti letto dedicati al COVID-19 tra i 550 dei quattro COVID HOSPITAL (covid 1-Spallanzani 257, covid-2 Columbus 133, covid-3 80 e covid-4 PTV 80) cui si aggiungono la rete delle malattie infettive e della pneumologia (400 posti). Con i posti nelle province arriviamo ad una rete complessiva di circa 1.500 posti a disposizione dell’emergenza in tutta la Regione Lazio” commenta l’Assessore D’Amato. Escono oggi dalla sorveglianza in 1.048, ovvero hanno terminato la quarantena. Da domani parte il COVID 2 HOSPITAL Columbus con 32 posti letto di malattie infettive e ulteriori 21 posti letto di terapia intensiva. A regime saranno un totale 133 posti. Sempre domani saranno attivi 26 posti di malattie infettive presso il Policlinico Umberto I struttura Eastman. Sono arrivate nella sede della Protezione civile regionale 600 mila mascherine chirurgiche in distribuzione per la rete sanitaria regionale. In custodia presso la Protezione civile con sorveglianza h24 dell’Esercito”.
Il biologo e politico delle falsità sul Sars-CoV-2 si è dimesso
Vincenzo D’Anna, che aveva diffuso un messaggio pieno di falsità ed errori sul Sars-CoV-2, si è dimesso da Presidente dell’Ordine nazionale dei biologi, incarico che aveva dall’autunno 2017. Un messaggio diffuso sul sito dell’Ordine attribuisce le dimissioni di D’Anna a “divergenze sulla linea politica, con particolare riguardo al ruolo ed alla funzione che l’Ente deve svolgere in relazione agli eventi di particolare rilevanza scientifica e sociale” e non fa riferimento alle notizie false diffuse sul coronavirus. Nell’ultima settimana, tuttavia, i giornali avevano ripreso e criticato alcune sue dichiarazioni di fine febbraio, in cui D’Anna parlava senza prove di un ceppo del coronavirus “italiano” senza relazioni con quello cinese e in cui paragonava la malattia causata dal coronavirus a una normale influenza (non è così). D’Anna ha 68 anni e una laurea in Scienze biologiche. Prima di essere eletto presidente dell’Ordine dei biologi era stato parlamentare e senatore, eletto la prima volta nel 2010 con il Popolo della Libertà e diventato senatore nel 2013 sempre con il centrodestra.
Una riflessione sul periodo più buio della recente storia italiana
Queste giornate sembrano una “guerra di logoramento” e ci stiamo svuotando del nostro essere
di Francesco Schillirò [*]
Fortunatamente, non vi sono bombe, i ricoveri sono le nostre case, non vi sono sirene che suonano e che ci preannunciano gli attacchi aerei, non vi sono radio gracchianti che ci danno i bollettini di guerra. Ma anche se in diverso modo, abbiamo una informazione che alcune volte diventa snervante, abbiamo dei bollettini che ci annunciano i dati delle vittime da Coronavirus, sentiamo qualche sirena delle ambulanze, abbiamo dei figli e parenti che non sono al fronte, ma per professione, sono in prima linea.
Forse la società dei consumi attuale, ci aveva fatto perdere il vero senso della famiglia, oggi stiamo scoprendo che lo stare insieme non è poi così malvagio, ma come è triste non poter abbracciare i propri cari, salutare a distanza, guardarsi l’un con l’altro per rispettare una distanza di sicurezza. Durante la guerra cruenta, c’erano momenti di aggregazione e di voglia di vivere, oggi qualunque espressione d’affetto non è possibile. Sono stati postati su network filmini, di canti dal balcone, in varie città dimostrazione di un patriottismo che lega Nord e Sud, ma che anche dimostra che non abbiamo più libertà. Riusciremo, passata la buriana, ad essere finalmente una Nazione unità e compatta? L’Italia è bella non solo per come è geograficamente, ma anche per la diversa etnia della sua popolazione che la rende più forte. Ritornando al nostro attuale periodo, io da vecchio medico, condivido pienamente quanto disposto dal governo, forse però si doveva fare prima, avremmo evitato dei contagi.
Non condivido che ancora oggi ci siano spostamenti di masse. Questo per due motivi, la diffusione in altre zone e secondariamente un, mi auguro che non si avveri, intasamento di tutta l’organizzazione sanitaria. Era preferibile avere una zona franca o quasi franca, che con le sue strutture ospedaliere potesse sopperire ad esigenze “Nazionali”. Ritengo pure che un vulnus rilevante è “mandare con divise leggere (leggasi campagna di Russia dei nostri poveri soldati)”, chi, come professione è in prima linea, ovvero Sanitari (medici ed infermieri) e Farmacisti, senza dotazione di DPI. Dovrebbe essere un obbligo dello stato garantirne l’integrità fisica e fornire tali materiali. Attualmente, nei nostri bollettini di “guerra”, abbiamo molti sanitari infetti e se non stiamo attenti, il numero crescerà. Teniamo presente anche il danno che si procurerà ai nuclei familiari di appartenenza. Uniti si vince, la popolazione lo sta dimostrando, ma non può vivere di slogan, bisogna anche sentire una governance vicina alle esigenze che sempre più affioreranno. Qualcuno oggi parla di danni economici per l’Italia, ma questa cari amici è una “Pandemia”, i danni saranno per tutti, dobbiamo rimboccarci le maniche e risalire la china.
[*] Francesco Schillirò è laureato in medicina con specializzazione in radiologia, medico autorizzato abilitato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a svolgere l’attività di Radioprotezione Medica. Per tale abilitazione è consulente di enti e strutture ospedaliere. È vicepresidente della FIRR-Federazione Italiana Ricerca sulle Radiazioni, past president del Rotary Club Napoli Nord e ricopre la carica di Assistente del Governatore del Distretto 2100, Governatore dell’Area 11 (Campania) del Panathlon International. È giornalista pubblicista, residente a Napoli. È Cavaliere del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.