La famiglia come risorsa per la società civile

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Ieri il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ha presentato ufficialmente alla sala stampa vaticana il VII Incontro mondiale delle famiglie: “Il titolo del VII Incontro mondiale delle famiglie, collegando i tre aspetti fondamentali della vita quotidiana di ogni uomo, famiglia, lavoro, riposo (festa), fa emergere con forza due tratti costitutivi, anche se spesso trascurati, dell’umana esperienza, a tutte le latitudini: l’unità della persona e il suo essere sempre in relazione… La famiglia fondata sul matrimonio fedele tra un uomo ed una donna ed aperta alla vita, al di là di tutte le evoluzioni culturali che la caratterizzano, continua ad imporsi come la via maestra per la generazione e la crescita della persona”. Inoltre il card. Scola ha presentato i numeri dell’imminente incontro delle famiglie, che accoglierà anche l’iniziativa del Congresso dei ragazzi: Il Giardino. Un migliaio circa di ragazzi, lungo i tre giorni del Congresso (30 maggio-1 giugno), di ogni fascia di età, figli dei congressisti, approfondiranno in vari modi e forme i temi della generazione, dell’identità e della differenza, della reciprocità e della responsabilità sociale.

 

 

Per quanto riguarda i numeri il card. Scola ha detto che sono 1.000.000 i fedeli attesi per la S. Messa con il Pontefice, 300.000 i partecipanti previsti alla Festa delle testimonianze, 50.000 i visitatori previsti alla Fiera internazionale della famiglia. Più di 100 gli stand, 34.000 i posti letto messi a disposizione da 11.000 famiglie per il periodo dell’evento, 13.000 i posti messi a disposizione dalle parrocchie nelle loro strutture, 5.000 le persone che hanno dato la propria disponibilità a impegnarsi come volontari, 50.000 gli euro raccolti per il Fondo accoglienza famiglie dal mondo. Sono, poi, 1.023 i giornalisti fino ad ora accreditati, di cui un terzo gli stranieri, 2200 gli articoli sulla stampa per l’Incontro dal 1° gennaio 2012 ad oggi, 633.639 le visite al sito ufficiale www.family2012.com, 14.148 gli Amici pagina Facebook, 1368 i twitter follower.

In seguito è stato presentato il volume ‘La famiglia risorsa della società’ a cura di Pierpaolo Donati, ordinario di sociologia all’Università di Bologna, che contiene i risultati di una ricerca scientifica condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana in età compresa fra 30 e 55 anni (3.500 interviste effettuate nel 2011), da cui si evince che la relazione familiare genera un clima caratterizzato da fiducia, cooperazione, reciprocità, dentro il quale crescono le virtù personali e sociali. In questa ricerca sono state individuate quattro tipologie di famiglie: gli adulti senza coppia (single e genitori soli con figli) che sono al 18,8%, le coppie senza figli (sposate o conviventi) al 21,9%, i coniugi con un solo figlio al 28,4% e i coniugi con due o più figli al 30,9%.

Le famiglie ‘normo-costituite’ sono ormai meno della metà delle famiglie italiane, hanno livelli d’istruzione generalmente più bassi, hanno meno soldi, ma sono tendenzialmente più religiose. Dalla ricerca emerge che la famiglia con due o più figli gode di un miglior clima relazionale ma ha meno risorse economiche dei single o delle famiglie senza figli e di fatto non è considerata dalla società una ‘risorsa sociale’. Questo nonostante dalle risposte degli intervistati si sia dimostrato come la capacità di ascolto, di cura, di accudimento ma anche di trasmissione dei valori di onestà, fiducia e spirito di sacrificio, siano più spiccate negli adulti con figli che hanno avuto alle spalle genitori sposati. Il matrimonio si conferma punto di forza nella capacità di prendersi cura degli altri e trasmettere valori: i coniugati hanno, per esempio, il punteggio più alto, 6,97 (in una scala da 0 a 10) nell’aiutare gli estranei a risolvere i loro problemi e in tutte le altre forme di cura che riguardino bambini e anziani; da aggiungere poi che le famiglie che si dichiarano religiose hanno valori positivi sopra la media relativa alle virtù prosociali.

Inoltre la ricerca ha messo in luce alcune ombre: “gli italiani hanno un basso grado di riflessività interiore e di riflessività sociale e culturale per quanto attiene alla vita familiare. La famiglia normo-costituita e con figli risulta essere risorsa sociale molto più delle altre forme familiari, ma non dobbiamo sottacere il fatto che essa ha un carattere basicamente difensivo e protettivo dei propri membri, ossia ha un carattere fortemente riproduttivo, poco aperto alle novità, poco propensa a immaginare e perseguire degli orizzonti che non siano gli affetti e gli interessi del piccolo gruppo”. L’indagine quindi ha confermato che la “famiglia normo-costituita è ancora la forza del Paese ma sta andando in minoranza, cosicché una minoranza di famiglie solide deve sostenere il peso di una coesione sociale messa in crisi da tendenze all’individualismo, sostenute dal sistema politico-amministrativo, oltreché dal mercato”.

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