Conto al rovescio per l’incontro mondiale delle famiglie

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“Il silenzio è parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenuto. Nel silenzio ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o ciò che ci attendiamo dall’altro, scegliamo come esprimerci. Tacendo si permette all’altra persona di parlare, di esprimere se stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee. Si apre così uno spazio di ascolto reciproco e diventa possibile una relazione umana più piena. Nel silenzio, ad esempio, si colgono i momenti più autentici della comunicazione tra coloro che si amano: il gesto, l’espressione del volto, il corpo come segni che manifestano la persona. Nel silenzio parlano la gioia, le preoccupazioni, la sofferenza, che proprio in esso trovano una forma di espressione particolarmente intensa. Dal silenzio, dunque, deriva una comunicazione ancora più esigente, che chiama in causa la sensibilità e quella capacità di ascolto che spesso rivela la misura e la natura dei legami”: così scrive il Papa in occasione della 46^ Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, nel messaggio ‘Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione’.

Un messaggio che interpella innanzitutto la famiglia, come elemento educante nella società e nella pastorale, come hanno precisato i coniugi Tommaso e Giulia Cioncolini, collaboratori dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia della CEI, che hanno parlato della loro esperienza di famiglia da quando si sono conosciuti, giovani, nel 2000 alla Giornata Mondiale della Gioventù di Roma. E dopo molte giornate mondiali vissute insieme, questo anno vivranno un altro incontro mondiale, quello delle famiglie che si svolgerà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno.

Quindi cosa ci si aspetta dal prossimo incontro mondiale delle famiglie? “Essendo l’incontro di Milano un appuntamento mondiale, è un’occasione per riproporre in chiave mondiale le questioni legate alla famiglia con le problematiche e le difficoltà di oggi, ma anche le potenzialità della famiglia, che potrebbero essere l’occasione per rilanciare un modo diverso di essere nella società, e quindi partendo dall’amore sponsale cercare di rilanciare le basi per una società che sia veramente una comunità aperta”.

E sull’amore sponsale insiste molto papa Benedetto XVI nelle sue catechesi: “Per papa Benedetto XVI l’amore sponsale è un po’ il cardine della vita di coppia e di tutto quello che può sorreggere la famiglia. Su questi temi è proiettato anche l’incontro di Milano e le grandi tematiche, come lavoro e festa, sono due elementi determinanti che vanno a completare il grande tema della famiglia”.

Come si possono coniugare lavoro e festa in questo mondo variabile? “In questo mondo che cambia la prima cosa è non farsi scoraggiare dai tempi della precarietà e dell’insicurezza del lavoro, non facendosi travolgere dal pessimismo, quindi riuscire, soprattutto all’interno della famiglia, di vivere quei momenti di festa che rientrano nel glorificare il Signore”.

Il cuore di questo evento mondiale è anche l’incontro teologico, che si può collegare al messaggio del Papa per la giornata delle comunicazioni sociali: “Interessante è proprio questo: la riflessione teologica non è una riflessione a margine, ma è il cuore dell’incontro. Anche la teologia è una comunicazione; anzi una comunicazione del ‘silenzio’, cioè di Dio che parla nella quotidianità della vita. Spesso si pensa che queste giornate siano solo il fine settimana con l’incontro del Papa; invece c’è questa riflessione teologica, che è il fondamento che sorregge non solo questo avvenimento, ma soprattutto le sfide future. Quindi riflettere su queste questioni, a partire dal lavoro e dalla festa, richiede un ragionamento teologico e uno sguardo pastorale per cercare di declinare e realizzare quelle che saranno gli stimoli per la riflessione”.

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