A ciascuno il suo

Come già detto in precedenza, questo e’ un fenomeno tipico del clericalismo, inteso nella sua accezione più ampia e non limitato al mondo ecclesiastico: quello di ergersi a baluardo morale ma senza fare i conti con la propria stretta aderenza a certi principi, servendosi come scappatoia di giustificazioni varie e alcune volte, c’e’ da dirlo, ben congegnate. Per rimanere alla nostra Chiesa Cattolica, talvolta ho l’impressione che si voglia presentare al mondo esterno come una cittadella assediata, come se il segreto su certi comportamenti deplorevoli dei membri del clero servisse a proteggerla dai nemici del mondo esterno. Certamente la Chiesa ha nemici al di fuori di se stessa, ma il comportamento or ora descritto crea non pochi nemici al suo interno, persone che hanno avuto una formazione cattolica e che poi non ne vogliono più sapere perché scandalizzati dal livello di protezione che alcuni godono solo in funzione dell’abito che portano.
Hans Urs von Balthasar diceva in un bel libro che bisogna “Abbattere i bastioni”. Certo, questa e’ una immagine che mi sembra molto indovinata per il discorso che andiamo facendo. Posso testimoniare per alcune conversazioni che ho avuto in questi giorni con esponenti alti e bassi della gerarchia ecclesiastica, che veramente quasi nessuno di loro manca di consapevolezza per quello che riguarda la gravita’ di questo fenomeno. Onestamente riconoscono che un certo sistema di protezioni varie non e’ altro che dannoso alla dignità della vocazione sacerdotale. E devo anche dire, con altrettanta onestà, che ci sono sacerdoti che si sforzano di interpretare la loro vocazione come servizio, non come essere servito. E non a caso questi sacerdoti sono tra i più amati dai fedeli che si affidano a loro. Qui, in effetti, bisognerebbe fare alcune osservazioni “profane” (ma non “profananti”) sulla vocazione al sacerdozio e sull’accesso al sacerdozio di troppi che probabilmente non avrebbero mai dovuto diventare sacerdoti. Questo e’ un discorso che ci porterà a lontano che si affronterà in seguito. Basti dire qui che, e’ giusto fare i conti in tasca al vicino se pensiamo che faccia qualcosa di sbagliato ma a maggior ragione, facciamoli anche in quella nostra.