Perché le famiglie si ritrovano a Milano?

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Il countdown è iniziato e nel Regina Coeli di domenica 6 maggio papa Benedetto XVI ha ricordato l’importante incontro mondiale delle famiglie a Milano nel mese di giugno: “Desidero anzitutto ricordare che tra meno di un mese avrà luogo a Milano il VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Ringrazio la Diocesi ambrosiana e le altre Diocesi lombarde che stanno collaborando alla preparazione di questo evento ecclesiale, promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, presieduto dal Cardinale Ennio Antonelli. Anch’io, a Dio piacendo, avrò la gioia di parteciparvi e per questo mi recherò a Milano dall’1 al 3 giugno”.

Per capire meglio il valore di questo incontro abbiamo chiesto al responsabile dell’area della comunicazione di ‘Family 2012’, dott. Gerolamo Fazzini, di spiegarci il significato che riveste l’incontro mondiale delle famiglie per la Chiesa: “Si tratta di un appuntamento a cadenza pluriennale, un evento di Chiesa in cui le famiglie del mondo sono protagoniste e trovano un’occasione unica per dire la loro fede al mondo e, contemporaneamente. Per essere confermate nella fede dal San Padre. Non è una ‘prova di forza’ della Chiesa (come qualcuno pensa), un’occasione in cui “contarsi per contare”, bensì una festa della fede e un’opportunità straordinaria offerta a ciascuno per vivere concretamente l’esperienza dell’universalità della Chiesa cattolica”.

Famiglia: lavoro e festa è il tema dell’incontro: quale è il significato per la famiglia in un momento in cui manca il lavoro e la festa è banalizzata? “Il significato sta nella pretesa di Cristo di parlare al cuore dell’uomo di ogni tempo e di ogni latitudine. Una pretesa che la Chiesa annuncia e testimonia. Nel concreto: in un tempo in cui manca il lavoro a causa di un’economia squilibrata e ingiusta, ostaggio di una finanza avida, in un momento storico che mostra la corda del modello economico attuale, che assottiglia i posti di lavoro ma chiede a chi lavora sempre più sacrifici (anche, ad esempio, di lavorare la domenica), la Chiesa alza la voce. Chiedendo che sia recuperata la centralità dell’uomo e della sua dignità nel mercato, come Benedetto XVI dice molto bene nell’enciclica ‘Caritas in veritate’.

Quanto alla festa, oggi sempre più banalizzata e svuotata dei suoi significati più profondi, la Chiesa invita ancora una volta tutti a fermare la deriva edonistica e individualistica per riaffermare la bellezza di un tempo condiviso, un tempo in cui la comunità (a partire dalla sua cellula fondamentale, la famiglia) celebra il suo stare insieme, i suoi valori, il suo senso di appartenenza… Il modo con cui si vive la festa, è stato detto, è il segnale del livello di umanizzazione di una società. Oggi abbiamo molto da riflettere su questo e Family 2012 sarà una preziosa occasione in tal senso”.

Il momento centrale dell’evento, oltre l’incontro con il Papa, è un convegno teologico sulla famiglia. Quale ‘funzione’ ha? “Il ‘Congresso teologico- pastorale’, com’è stato chiamato, sarà un po’ l’equivalente degli Stati generali della famiglia, con un confronto serrato tra esperti e studiosi da tutto il mondo. Attenzione, però: non un evento dal sapore accademico, perché accanto a demografi, sociologi ecc, saranno tante famiglie da oltre 20 Paesi a dar vita a una riflessione condivisa che costituirà, per ciò stesso, patrimonio prezioso per tutti. Al Convegno possono partecipare tutti perché tutti, in qualche modo, vivono l’esperienza della famiglia. Non è un momento per pochi, qualcosa di snob, ma un evento di popolo”.

Per quale motivo le famiglie dovrebbero venire a Milano? “Per incontrare il Papa e per celebrare la bellezza dell’essere famiglia insieme a famiglie di tutto il mondo. E poi perché si tratta di un’occasione unica: la prima volta di un incontro ecclesiale mondiale in una città italiana che non sia Roma. Quando si ripeterà un’occasione del genere? Probabilmente passeranno decenni… Approfittiamone, allora!”

 

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