Bagnasco ai giovani: non abbattetevi davanti ai dubbi

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“Vogliamo essere innovatori nel portare la parola di Dio ai nostri coetanei, dare il contributo anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, come i social network. Vogliamo andare nel mondo per portare la verità della parola di Dio ma senza imporla a nessuno. Ma dobbiamo restare uniti perché solo insieme riusciremo a superare l’egoismo e l’ indifferenza della società”. E’ Isabella, una giovane studentessa spagnola di Murcia che fa da “portavoce” alle emozioni degli oltre 500 universitari europei che hanno partecipato in questi giorni a Roma presso la Facoltà di economia dell’ Università di Tor Vergata al II Incontro Europeo degli Universitari, promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’ Europa e dall’ Ufficio diocesano di Pastorale Universitaria. E’ un pensiero comune, dove c’è la voglia e l’entusiasmo di poter far parte davvero della nuova Evangelizzazione, e di essere pietre vive nel raccontare anche ai loro coetanei la bellezza della fede. “Per noi universitari – gli fa eco Pietro del gruppo della Slovacchia – essere qui è davvero bellissimo.

E’ stata un esperienza molto intensa, in questi giorni abbiamo potuto conoscerci e confrontarci, raccontare quelle che sono le nostre differenti realtà quotidiane. Domenica abbiamo partecipato alla celebrazione in San Pietro presieduta da Benedetto XVI. Per alcuni di noi era la prima volta che riuscivano a vedere il papa e l’emozione era tantissima!” E la celebrazione conclusiva del meeting è stata presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco presidente della Cei, nella cappella dell’ Università di Tor Vergata ”Non fatevi intimorire dagli slogan- ha esortato il porporato – non fatevi ingannare dalla dittatura della non-cultura, come se rinunciare ad una propria identità culturale fosse la condizione per una convivenza plurale, aperta e tollerante. Al contrario, l’ assenza valoriale e identitaria è la premessa per qualunque imposizione di maggioranze pilotate”.

Partendo dal vangelo del giorno, il cardinale ha spiegato ai giovani che tanti sono i loro coetanei che cercano di capire chi è il Cristo, e quale sia il senso profondo del loro studio “In realtà, per conoscere Gesù bisogna cercarlo davvero con tutto il cuore, senza pregiudizi, disposti anche a faticare. E quando l’intelligenza non è libera, la verità non si dona, tanto meno la verità religiosa e morale”. Bagnasco ha incoraggiato gli universitari a non abbattersi davanti ai dubbi che possono sorgere sulla fede “Non temete: guardate a Roma con intelligente semplicità, la cattedra del Successore di Pietro illumina e indica la via della verità e della vita.”. E a margine della celebrazione un invito a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà attuali.

“Cristo è la nostra speranza, quindi è la ragione del nostro guardare al futuro con fiducia. Se i cristiani non hanno questo atteggiamento verso la vita, un atteggiamento positivo e propositivo, chi altri più di loro, meglio di loro e insieme a tanti altri? La Chiesa accompagna la vita degli uomini, è vicina, anzi vicinissima alla gente, tramite i parroci, i sacerdoti, i nostri vescovi, le diocesi. Questa vicinanza sostiene le persone nelle loro vicende quotidiane, liete, gioiose, e a volte di sofferenza e di dolore.” Tante le prospettive di impegno anche da parte dei delegati europei di pastorale universitaria verso questi giovani. “La nuova evangelizzazione – spiega monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma e responsabile dell’ Ufficio diocesano di Pastorale Universitaria – appartiene agli universitari, ai giovani studenti: questa è la notizia che vogliamo e dobbiamo comunicare tornando nelle nostre Chiese Locali. Siamo chiamati a coinvolgere in questa proposta tanti amici che avvertono l’urgenza di rendere credibile, significativo l’annuncio della fede cristiana.”

Tra i prossimi obiettivi quello di creare una rete di collegamento tra gli studenti, proseguendo nella prospettiva della creazione dei laboratori culturali nelle Università Europee. “Non mancano le strade per realizzare questo progetto: dalle cappellanie, alle pagine web alle newsletter: tutte vie da coordinare e da rilanciare. Ma tutto ciò comporta anche un grande impegno formativo: La credibilità della nostra fede passa attraverso la consapevolezza che il grande dono che abbiamo di credere che non è per sé, ma per gli altri.”. E infine una proposta per tutti “Creare un progetto europeo di nuova evangelizzazione per gli universitari, a cominciare dal prossimo Anno della fede. Forse è un’ idea ambiziosa, ma necessaria per realizzare le premesse della nuova presenza da cristiani in Università.”

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