Una candela e una bandiera per il Tibet e la libertà in Cina

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A pochissimi giorni dall’inaugurazione delle ‘controverse’ olimpiadi cinesi si moltiplicano appelli per sostenere il popolo tibetano ed i diritti umani. Ne segnaliamo alcune a cui tutti possono partecipare anche dalla propria casa. D’altronde anche un gesto piccolo potrebbe servire a cambiare il mondo. Si incomincia con un’accensione generale per il Tibet nelle 24 ore che precedono i Giochi Olimpici. La più grande ‘luminosa protesta’ mondiale per il Tibet diventa ancora più grande.

 ‘The sad smoky mountains & skiscrapers’ si unisce alla campagna ‘Candle for Tibet’ (una candela per il Tibet). Nel corso della manifestazione saranno accesi fumogeni rossi sulle cime di centinaia di montagne, e su diversi grattacieli e punti panoramici delle maggiori città.

“Candle for Tibet” chiede a tutti di mettere candele alle finestre, sulla scrivania o in qualsiasi altro luogo dove altre persone potranno vederle nella speranza che facciano lo stesso ed invita tutti gli Artisti della Luce in giro per il mondo a creare dimostrazioni/creazioni luminose per la libertà: “Ora siamo pronti per organizzare l’accensione di centinaia di fumogeni in diverse città in giro per il mondo, dichiara l’artista Alberto Peruffo, creatore del progetto. Tingeremo il cielo di rosso dall’alto dei grattacieli, dei monumenti e dei palazzi”.

L’associazione ‘Candle for Tibet’ sostiene l’International Tibet Support Network (ITSN), la coalizione globale di organizzazioni non governative collegate al Tibet formata da tutti i maggiori gruppi di supporto a International Tibet, fra le quali l’Associazione Italia Tibet.

Anche la Tavola della Pace propone un gesto semplice: “Appendi alla tua finestra la bandiera dei diritti umani. Non permettere che prevalgano l’ipocrisia, il cinismo e l’indifferenza. Alza la voce contro tutte le guerre e le violazioni dei diritti umani. Compi un chiaro gesto di solidarietà con tutti i bambini e le bambine, le donne, gli uomini e i popoli che ancora oggi sono privati dei loro fondamentali diritti. Sostieni la lotta nonviolenta del popolo tibetano. Sostieni i difensori dei diritti umani che, in Cina e in tante altre parti del mondo, vengono perseguitati a causa del loro impegno civile. Chiedi alla Rai e a tutto il mondo dell’informazione di dare voce ai diritti umani e a chi lavora per la loro realizzazione. Chiedi al governo di rispettare, promuovere e difendere i diritti umani a casa nostra e nel resto del mondo. Promuovi il rispetto della dignità umana. Costruiamo un mondo migliore, più giusto e solidale. Promuoviamo insieme tutti i diritti umani per tutti”.

Comunque Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della Pace, tiene a precisare che questo gesto non basta per fermare le violazioni: “Non basta certo sventolare una bandiera per fermare le tante violazioni dei diritti umani che ci sono nel mondo. A quello servirebbe l’impegno costante di governi e istituzioni credibili. Ma fintantoché i governi e la politica continueranno a ignorare, a calpestare e a strumentalizzare i diritti umani ci sarà bisogno dell’impegno di tutte le donne e gli uomini di buona volontà. Ecco il perché di una proposta e di un gesto semplice: appendere alla finestra di casa la bandiera dei diritti umani. Un gesto alla portata di tutti coloro che non hanno ancora perso la capacità di ‘scandalizzarsi’”.

E ancora: “Io sono davvero scandalizzato per il modo in cui i governi trattano i diritti umani. La vicenda delle Olimpiadi e della violenta repressione della rivolta tibetana del 14 marzo è eloquente: per i governi vengono prima gli affari e poi i diritti umani. Vi ricordate le contestazioni occidentali? Le minacce dei governi di boicottare le Olimpiadi? Aria fritta. La Cina è una potenza economica troppo rilevante per essere trascinata sul banco degli imputati. E poi, Olimpiadi vuol dire affari per 42 miliardi di dollari. Una cifra da brivido. Ben quaranta aziende italiane hanno già arraffato un pezzo della torta. Nei giorni scorsi persino il New York Times ha messo il dito sulla piaga ricordando che per conseguire il diritto a ospitare le Olimpiadi, la Cina aveva promesso di migliorare gli standard riguardanti la libertà di stampa e il rispetto dei diritti umani”.

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