Evelyn Waugh: L’amore che diventa fede

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E’ difficile, dopo aver letto un romanzo come “Ritorno a Brideshead” (edizioni Bompiani) di Evelyn Waugh, dire così, a lettura ancora calda, di che si tratta: romanzo d’amore? Sì, in un certo senso, ma non solo e non proprio. Romanzo di formazione? Certo, ma solo per la prima parte. Romanzo di satira sociale e di costume? Anche, ma non basta. Storia di una conversione? Il cuore della vicenda, forse sta in questa esperienza. In realtà, vi sono tutte queste componenti, ma mescolate insieme e in modo così personale, spiazzante, ma non poter distinguere l’una dall’altra. Questa è, in estrema sintesi, la storia di un giovane, Charles Ryder, che poi diventerà un pittore di fama, alquanto mondano, che lega le sue vicende personali a quelle della famiglia dei Flyte, aristocratici e cattolici, sullo sfondo di un Inghilterra materialista, beffarda, anche anacronistica, sospesa tra le tragedie delle due guerre mondiali. Gran parte di queste vicende fanno parte della biografia dello stesso Waugh. Nato a Londra nel 1903, da famiglia borghese, attratto e allo stesso tempo ferocemente critico nei confronti dell’aristocrazia inglese, vive dissipati anni di studio nei college britannici (impara, tra le altre cose, a bere smodatamente, abitudine che non abbandonerà fino alla morte, nel ’66), poi mette a fuoco la sua reale vocazione, quella alla scrittura, e comincia a viaggiare per conto di diversi giornali.

I suoi romanzi cominciano ad avere un crescente successo, a partire da “Declino e caduta”, del ’28, poi via via, con “Misfatto negro”, “Corpi vili”, “Una manciata di polvere”, “L’inviato speciale”, “Ritorno a Brideshead”, “Il caro estinto”, “Elena”, “Amore tra le rovine a ltri racconti”, la trilogia antimilitarista “Uomini alle armi”, “Ufficiali e gentiluomini”, “Resa incondizionata”. E poi molti libri di viaggi, di memorie, racconti… Dietro la scrittura di Waugh c’è uno stile ricercato e di qualità che lo rendeva . Questo stile esprime un carattere ironico e pungente e si coagula in una scrittura in buona parte autobiografica, ambientata tra le stravaganze della vita sociale inglese dei ruggenti anni Venti e i viaggi in Africa (e non solo: sono straordinarie, ad esempio, le sue descrizioni dei viaggi in crociera), con alle spalle una forza parodica non comune che qualche volta eccede nei voli di fantasia fino quasi all’incubo con spunti da letteratura gotica. I suoi personaggi sono spesso odiosi e misantropi, a volte cialtroni e truffatori, in primis i giornalisti. E poi mostrano una chiara insofferenza verso i bambini. Nel romanzo citato, “Ritorno a Brideshead”, lo stesso Waugh dichiara di aver voluto descrivere su un gruppo di persone, molto diverse tra loro e sparpagliate dal destino nelle stravaganti trame di esistenze eccentriche.

Questa “azione” percorrere vie misteriose e imprevedibili, come appare evidente in quasi tutte le opere dello scrittore. In particolare, nel romanzo dedicato a sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino. Un romanzo bellissimo, dobbiamo dirlo, che racconta la storia di una ragazza vissuta in una lontana corte, ai confini con il grandioso impero romano. La sua storia personale si intreccia, com’è ovvio, nell’affresco grandiosi avvenimenti pubblici, culturali, religiosi e politici, soprattutto però nella dimensione più profonda del cuore con cui le diverse circostanze, liete o dolorose sono vissute. La curiosità, l’amore per la bellezza, il realismo e il desiderio di realizzazione determinano le sue domande, le sue scelte le sue azioni: dall’interesse per la letteratura, al matrimonio, al battesimo fino ad indurla a partire, a 70 anni, per la Terra Santa alla ricerca della Croce di Cristo.

In un mondo decadente, dove sembra che alla fede si sostituisca un vano gioco di parole, Elena sente di dover cerca la croce di Cristo e lo dice a Papa Silvestro: . . . Riverbera la bellezza di questa esistenza in uno stile lussureggiante, immaginifico, poetico, ma non astratto, ne’ oscuro: in una parola, appassionato. Nel 1952, in un’intervista alla BBC, spiegando perché avesse scelto una santa come protagonista di un romanzo disse: .

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