A Macerata mons. Giuliodori ha presentato ‘Con cuore di padre’

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“Come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria. Con queste parole San Paolo, scrivendo alla comunità di Tessalonica, esprime la sua passione e il suo impegno per l’annuncio del Vangelo… Sento le parole di San Paolo particolarmente vere per il mio ministero. Sostenuto dalla grazia del Signore, in questi cinque anni di servizio come pastore nell’amata Chiesa di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, ho cercato di spendermi senza riserve per aiutare tutti e ciascuno a vivere in pienezza la vocazione ricevuta. Un tempo ricco di grazie in cui il Signore ci ha concesso di vivere un intenso cammino di fede segnato da eventi particolari e straordinari: dalla ricorrenza del IV Centenario di P. Matteo Ricci alle celebrazioni per l’anno paolino e l’anno sacerdotale, dall’avvio dell’adorazione eucaristica perpetua alle numerose ordinazioni (diaconato e presbiterato) e consacrazioni nella vita religiosa”.

Nei giorni scorsi con queste parole mons. Claudio Giuliodori, vescovo della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia e consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha presentato il volume ‘Con cuore di padre’, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, contenente le 50 omelie pronunciate nei suoi primi cinque anni di episcopato. Durante la presentazione del volume alla stampa, mons. Giuliodori ha sottolineato che ha cercato di esercitare la sua missione di vescovo come ha fatto san Paolo, ‘con cuore di padre’:

“Nella continuità della successione apostolica a ogni vescovo è chiesto, infatti, di esercitare una ‘paternità spirituale’ esortando, incoraggiando e scongiurando i fedeli affidati alla propria cura affinché vivano in maniera degna di Dio, partecipando al suo regno e alla sua gloria”. Il filo conduttore di questo percorso è costituito dalle omelie che hanno accompagnato da una parte le tappe principali dell’anno liturgico e dall’altra gli eventi che di volta in volta hanno segnato il manifestarsi della benevolenza divina nella vita concreta di questa comunità ecclesiale.

A proposito dell’omelia, il vescovo di Macerata ha sottolineato che essa è “una delle principali forme attraverso cui il vescovo esercita il munus docendi (dono dell’insegnamento, ndr). Nella predicazione, l’omelia ha un ruolo di particolare rilevanza, come indicato anche dal Direttorio per il ministero pastorale dei vescovi: ‘Per essere parte della liturgia, culmine e fonte di tutta la vita della Chiesa, l’omelia eccelle fra tutte le forme di predicazione e in un certo senso le riassume. Il Vescovo procuri di esporre la verità cattolica nella sua integrità, con linguaggio piano, familiare e adatto alle capacità di tutti gli astanti, basandosi, salvo particolari ragioni pastorali , sugli stessi testi della liturgia del giorno’. Ho cercato di essere fedele a questo indirizzo facendo in primo luogo della parola di Dio e del magistero della Chiesa le fonti primarie della mia vita spirituale affinché la predicazione potesse risultare chiaramente frutto dell’adesione a Dio del mio cuore e della mia mente…

Ho sperimentato la ‘vertigine del pulpito’, ossia quanto sia importante e delicato per il pastore il ministero della predicazione. Aiutare le pecore a trovare la strada, sostenerle nella fatica del cammino e nella prova, metterle in guardia e difenderle dai lupi rapaci, sono le istanze fondamentali che mi hanno guidato nella modulazione delle omelie”. Le diverse sezioni in cui le omelie sono state raccolte in questo volume, preferendo l’omogeneità tematica alla successione cronologica, aiutano a cogliere il fecondo intreccio tra il manifestarsi dell’opera di Dio nel ciclo liturgico e il sopraggiungere di eventi che arricchiscono la vita di una Chiesa locale secondo l’imperscrutabile disegno divino.

lle omelie dedicate ai principali eventi liturgici, come il Natale e la Pasqua, si affiancano quelle rivolte in modo particolare ai sacerdoti, in occasione della Messa Crismale o delle ordinazioni presbiterali. Ma non mancano le suggestive riflessioni legate alla consacrazione delle vergini o le considerazioni di taglio più sociale indirizzate alla cittadinanza nella ricorrenza della festa del Patrono. Il volume vanta anche inoltre la prefazione firmata dall’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, il quale ha affermato:

“l’omelia esprime la funzione di guida e di educazione che il vescovo assicura nella misura in cui si fa interprete e continuatore della tradizione apostolica, in comunione con il Papa. Grazie a questo radicamento, il vescovo diventa capace di insegnare il senso della parola di Dio, senza consegnarsi a un insieme di visuali e prospettive che rischierebbero di lasciare la comunità senza guida. Proprio questa funzione esprime, in sommo grado, l’autorità paterna del vescovo, di colui che annuncia la buona notizia capace di dare senso e gioia all’esistenza… In questo modo il vescovo educa la comunità diocesana a una fede matura e coraggiosa… Le pagine che seguono sono espressione della premura e della sollecitudine paterna di mons. Giuliodori verso la sua comunità. Poter ritornare alla sua viva predicazione, mediante un rilettura più meditata delle sue omelie, costituisce una preziosa occasione per crescere nella maturità della fede”.

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