Il Papa: il viaggio in Messico a Cuba è stato un successo pastorale
C’è tutto il calore della gente del Messico e le speranze di fedeli cubani nel racconto che oggi all’ udienza generale il Papa ha proposto ai 30 mila fedeli in Piazza San Pietro. E c’è il grazie per l’“indelebile memoria delle visite compiute dal Beato Giovanni Paolo II.” Benedetto XVI ha ripercorso le tappe ufficiali del 23 esimo viaggio apostolico “giorni indimenticabili di gioia e di speranza, che rimarranno impressi nel mio cuore”, dice. Tema centrale della tappa messican “la tutela dei diritti fondamentali della persona umana, tra i quali spicca la libertà religiosa” , e ha ricordato il suo incontro con le vittime “di antichi e nuovi conflitti, della corruzione e della violenza.” Negli occhi del papa ancora “quelle mani protese in segno di saluto e di affetto” e la “tenace speranza dei cristiani messicani, speranza rimasta accesa nei cuori nonostante i momenti difficili delle violenze.” Un incoraggiamento che il Papa ha ripetuto oggi “a confidare nella bontà di Dio onnipotente che può cambiare dal di dentro, dal cuore, le situazioni insopportabili e oscure.
I messicani hanno risposto con la loro fede ardente e, nella loro adesione convinta al Vangelo, ho riconosciuto ancora una volta segni consolanti di speranza per il Continente.” Poi la visita a Cuba dove la Chiesa è “impegnata ad annunciare con gioia il Vangelo, nonostante la povertà di mezzi e le difficoltà ancora da superare perché la religione possa svolgere il proprio servizio spirituale e formativo nell’ambito pubblico della società.” E la sosta al santuario della Madonna della Carità del Cobre: “un momento di forte intensità spirituale, con la partecipazione attenta e orante di migliaia di persone, segno di una Chiesa che viene da situazioni non facili, ma con una testimonianza vivace di carità e di presenza attiva nella vita della gente.” A L’Avana, ha detto il Papa “i giovani, in particolare, sono stati i principali protagonisti dell’esuberante accoglienza nel percorso verso la Nunziatura, dove ho avuto l’opportunità di intrattenermi con i Vescovi del Paese per parlare delle sfide che la Chiesa cubana è chiamata ad affrontare, nella consapevolezza che la gente guarda ad essa con crescente fiducia.” Una fiducia anche nei necessari cambiamenti che , ha detto il Papa “ci saranno solo se ognuno si apre alla verità integrale sull’uomo, presupposto imprescindibile per raggiungere la libertà, e decide di seminare attorno a sé riconciliazione e fraternità, fondando la propria vita su Gesù Cristo: Egli solo può disperdere le tenebre dell’errore, aiutandoci a sconfiggere il male e tutto ciò che ci opprime.”
E ancora una volta Benedetto XVI ha chiesto l’impegno per arrivare ad una “sempre più piena libertà religiosa.” Il saluto a Cuba, nonostante la pioggia battente, è stato salutato da molti cubanie, ha detto il Papa “la mia presenza nell’Isola, come testimone di Gesù Cristo, ha voluto essere un incoraggiamento ad aprire le porte del cuore a Lui, che è fonte di speranza e di forza per far crescere il bene. Per questo ho salutato i cubani esortandoli a ravvivare la fede dei loro padri ed edificare un avvenire sempre migliore.” Nessun riferimento all’incontro privato con Fidel Castro. Privato appunto e non tra il Papa e un capo politico, ma più tra un teologo e un uomo alla ricerca di risposte a domande per anni dimenticate.
Prima di concludere il Papa ha ricordato che da domani inizia il Truduo Pasquale la cui chieve di interpretazione è l’ amore: “Gesù oltre-passa i limiti della condizione umana segnata dal peccato e supera la barriera che tiene l’uomo prigioniero, separato da Dio e dalla vita eterna. Partecipando con fede alle celebrazioni liturgiche del Triduo Pasquale, siamo invitati a vivere questa trasformazione attuata dall’agape.” L’invito del Papa è a lasciarsi “raggiungere da questo amore, lasciamoci trasformare, perché veramente si realizzi in noi la risurrezione.”
Tra i presenti nella Piazza assolata anche i più di 4000 universitari di UNIV 2012. A loro Benedetto ha ricordato “quanto scriveva san Josemaría Escrivá: ‘Tutto quello che si fa per amore acquista bellezza e grandezza”. Al termine dell’udienza, alcuni partecipanti al Forum universitario hanno salutato Benedetto XVI. Il professore tedesco Stefan Mückl –Presidente dell’UNIV 2012– ha consegnato al Papa una lettera degli studenti in cui esprimono “il sincero ringraziamento per il Suo recente Viaggio Pastorale in Messico e a Cuba. Grazie di aver trasmesso coraggio e ottimismo alle persone della nostra generazione!”
Benedetto XVI ha anche ricordato che oggi ricorre la Giornata internazionale per la sensibilizzazione sul problema delle mine antipersona. “Incoraggio tutti coloro che si impegnano per liberare l’umanità da questi terribili e subdoli ordigni, i quali, come disse il Beato Giovanni Paolo II in occasione dell’entrata in vigore della Convenzione per il loro bando, impediscono agli uomini di «camminare assieme sui sentieri della vita senza temere le insidie di distruzione e di morte»”