Il Parco e il Cristo Re

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Il Parco del Bicentenario dove in circa mezzo milione si sono riuniti per la celebrazione della Messa di Benedetto XVi, è nato nel 2010 in occasione del Bicentenario dell’indipendenza del Messico e del centenario della Rivoluzione messicana. All’inizio, con il nome “Parque Expo Bicentenario”, il progetto fu concepito come un centro di attività commerciali e culturali temporaneo. Presto però si organizzarono molteplici iniziative per trasformarlo in un luogo pubblico permanente e prima della chiusura dell’Expo le autorità federali e statali, nell’ottobre 2010, confermarono il prolungamento definitivo del progetto.

Al tempo stesso furono confermati altri dettagli importanti: nell’area espositiva sarebbero rimasti come attività permanenti alcuni Padiglioni dell’Expo (“Pabellón del Mañana”, “Pabellón de la Memoria e “Pabellón Iberoamérica”) e si sarebbero aggiunti altri nuovi come quello dedicato alla “Revolución y cine”, “Vida eterna” (museo con 164 reperti archeologici preispanici di grande valore) e “Con el alma en las manos”, una mostra dell’artigianato guanajutense. L’ingresso all’area è a pagamento dalle 10 alle 22 e il mercoledì è gratuito.

Dal parco si vede chiaramente la gigantesca e famosa statua del Cristo Re (di bronzo), simbolo del cattolicesimo messicano, eretta sulla cima della montagna el Cubilete (Municipio di Silao) è molto amata e venerata dai messicani anche per il suo significato storico. La statua che vediamo oggi è la quinta e la storia che la precede fa parte delle sofferenze e delle speranze del cattolicesimo del Messico. Il monumento è composto da due parti: il Santuario (a forma di sfera) e la statua – in stile ellenico – del Cristo sulla cupola con due Angeli (3 metri di altezza) che offrono al Redentore due corone, una che simboleggia il “martirio” e l’altra la “regalità”. Questa statua di Cristo Re, la più alta del mondo tra quelle erette in bronzo, secondo il suo ideatore, lo scultore Fidias Elizondo (1891 – 1979), voleva essere la rappresentazione “della divina regalità di Cristo, Signore dell’Universo”.

La costruzione di questo monumento in questo luogo, dopo che i vescovi scartarono altre possibilità, aveva sin dagli inizi l’intenzione “di essere una intronizzazione del Redentore nel cuore del Messico per implorare la pace e conservare la fede”.

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