Il Papa: Gesù fa diventare lo “zelo” culto d’amore
“La violenza non serve mai all’umanità, ma la disumanizza”. Il Papa spiega il passo del Vangelo che viene proposto nella terza domenica di Quaresima, la scacciata dal Tempio dei mercanti . All’appuntamento consueto per la preghiera dell’ Angelus Benedetto XVI pone la domanda: “Come dobbiamo interpretare questo gesto di Gesù?”.
C’è una prima consederazione che porta il cristiano di oggi nelle consuetudini dell’ epoca di Gesù, il suo gesto infatti “non provocò alcuna repressione dei tutori dell’ordine pubblico, perché fu visto come una tipica azione profetica: i profeti infatti, a nome di Dio, denunciavano spesso abusi, e lo facevano a volte con gesti simbolici.” Sono piuttosto i Giudei che si chiedono quel sia l’autorità di Gesù. “La cacciata dei venditori dal tempio- spiega il Papa- è stata anche interpretata in senso politico-rivoluzionario, collocando Gesù nella linea del movimento degli zeloti.” Gesù però delude le loro attese di un Messia politico. “In realtà, è impossibile interpretare Gesù come un violento: la violenza è contraria al Regno di Dio, è uno strumento dell’anticristo.
La violenza non serve mai all’umanità, ma la disumanizza.” Le parole di Gesù invece si rifanno al salmo: “Mi divora lo zelo per la tua casa”, un’invocazione di aiuto in una situazione di estremo pericolo a causa dell’odio dei nemici. la situazione che Gesù vivrà nella sua passione. Lo zelo per il Padre e per la sua casa lo porterà fino alla croce: il suo è lo zelo dell’amore che paga di persona, non quello che vorrebbe servire Dio mediante la violenza.” Gesù cambia il modi di intendere lo “zelo” e lo trasforma nel “culto dell’amore” e per un un “nuovo tempio che è Lui stesso, Cristo risorto, mediante il quale ogni credente può adorare Dio Padre “in spirito e verità””.
La preghiera a Maria è che aiuti ogni cristiano ad essere “pietra viva di questo edificio spirituale.”
Prima dei saluti nelle diverse lingue il Papa ha pregato per le popolazioni del Madagascar “colpite da violente calamità naturali, con gravi danni alle persone, alle strutture e alle coltivazioni. Mentre assicuro la mia preghiera per le vittime e per le famiglie maggiormente provate, auspico e incoraggio il generoso soccorso della comunità internazionale.”