Il millennio camaldolese:Gregorio Magno e l’evagelizzazione dell’ Inghilterra
Nel millenario della fondazione della Casa Madre dei Camaldolesi il Santo Padre visita la Chiesa dei santi Andrea e Gregorio al Monte Celio per la celebrazione dei primi vespri della III Domenica di Quaresima. Nell’occasione verrà ricordata la memoria del Transito di San Gregorio Magno e sarà presente l’Arcivescovo di Canterbury dr. Rowan Williams. E’ la terza volta che un Papa e un arcivescovo di Canterbury si incontrano in questo monastero romano dove Papa Gregorio Magno scelse 40 monaci per l’evangelizzazione dell’attuale Inghilterra. “Quando Gregorio divenne Papa, si occupò non solo della città di Roma, e in maniera molto diretta, ma anche dell’Italia e dei quei territori che oggi possiamo chiamare Europa certamente grazie a Gregorio Magno” spiega Padre Vittorino Grossi, O.S.A., docente dell’Istituto Patristico Augustinianum.
“Erano tempi in cui interi popoli si spostavano da un territorio all’altro e Gregorio, in quella situazione, cercò di creare convergenza fra questi popoli per aiutarli a giungere a una convivenza che non fosse sopraffazione, che non fosse eliminazione di un popolo rispetto all’altro”. Gregorio giunse alla convinzione che questi popoli giunti nel bacino del Mediterraneo potessero trovare nella fede cristiana la comune ragione di una pacifica convivenza, da fratelli, e allora organizzò la famosa “Missione presso gli Angli” , oggi potremmo dire la Missione evangelizzatrice dell’Inghilterra. “Gregorio prese un gruppo di monaci, sempre in contatto con lui, perché gli Angli ricevessero il messaggio evangelico” spiega Padre Vittorino “L’Europa è nata con Gregorio Magno, l’unione dei popoli europei sulla base della fede cristiana. Lui ci riuscì e l’Europa cominciò il suo cammino. La bontà di questa missione, come in ogni missione cristiana, fu che il cristianesimo non è una religione di élite che si prende cura solo di alcuni.
Il cristianesimo guarda a tutti e su questa base iniziò il cammino dell’Europa”. Lo storico romano Tacito scrisse a proposito della missione del generale Agricola inviato da Roma per sottomettere gli Angli, popolo fierissimo: i Romani tentarono di ammansirli attraverso lo sport creando ginnasi e palestre invece di farli esercitare nell’arte della guerra. Tacito allora scrisse che quando i Romani occuparono l’Anglia, dopo aver corrotto gli Angli dissero di averli civilizzati. “Non si può dire così della missione di Gregorio Magno perchè da quel giorno cominciò la collaborazione dei popoli di queste isole con il resto dell’Europa: vennero gettate le basi dell’Europa stessa” sottolinea Padre Grossi. Per quanto riguarda il monachesimo, allora era molto in auge quello venuto dall’Oriente.
“Il tipo di monaco che creò Gregorio, che non si fidava dell’apporto dei monaci orientali, ha dato origine a un monachesimo nuovo e lo ha preso dalle altre tradizioni monastiche esistenti. Certamente c’erano monaci della tradizione che poi sarà la tradizione benedettina ma anche monaci della regola di Agostino che si stabilirono a Napoli dove forse portarono la Biblioteca dell’Autore delle Confessioni in quanto Eugippio lì fece il riassunto di tutti gli scritti di Agostino: evidentemente doveva avere a disposizione quesi testi e forse è lecito supporre che la biblioteca di Ippona fu portata a Napoli. Di questo gruppo, monaci di Agostino, due di loro parteciparono alla missione agli Angli” conclude Padre Vittorino Grossi.