La campane del rinnovamento da Dublino a Roma per chiamare i fedeli al Congresso Eucaristico

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Uno dei simboli del Congresso Eucaristico internazionale di Dublino è la campana. Un oggetto particolare, donata dalle suore domenicane e parte di un convento ormai chiuso. Una campana come quelle che San Patrizio, evangelizzatore dell’ Irlanda, donava ad ogni nuova comunità che nasceva. Il suono della campana chiama i fedeli alla celebrazione della messa, all’ Eucaristia. E così la campana del Congresso Eucaristico dal 17 marzo dello scorso anno è in pellegrinaggio nelle 26 diocesi irlandesi. Più di un milione di fedeli hanno dato un tocco alla campana. Ora il simbolo del Congresso si appresta ad arrivare a Roma. Il 14 marzo sarà portata al Papa durante l’ udienza generale e nei giorni successivi sarà in pellegrinaggio per i luoghi irlandesi di Roma. Il 17 , festa di San Patrizio, alle 11.00 ci sarà la messa solenne nella chiesa di San Isidoro degli irlandesi, nel Collegio irlandese a Roma. Lo stesso giorno in Irlanda suoneranno tutte le campane della chiese e a distesa, per due minuti a mezzogiorno e alle sei del pomeriggio.“Ring for Renewal”, suona per il rinnovamento, lo slogan dell’ iniziativa che fa parte del cammino verso il cinquantesimo Congresso Eucaristico internazionale che si celebra tra il 10 e il 17 giugno sul tema: “L’Eucaristia: Comunione con Cristo e tra di noi”.

Il tema del rinnovamento è il centro della preparazione del congresso soprattutto per la Chiesa irlandese che sta attraversando un delicato momento di ricostruzione sociale . Il segretario generale del Congresso, padre Kevin Doran è intervenuto alla presentazione del volume del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici internazionali, “L’Eucaristia grembo della Chiesa”, edito dalla Libreria Editrice Vaticana. La preparazione della Chiesa d’ Irlanda, ha spiegato Doran, è stata impostata sulla pagine del Vangelo dell’ incontro dei discepoli con Gesù ad Emmaus. Lasciavano Gerusalemme scoraggiati, senza speranza, ma tramite la Parola di Gesù e allo spezzar del Pane ritrovano la forza per tornare nella città santa. La preparazione è durata due anni e si è divisa in quattro fasi simboleggiate da quattro icone che sono state portate per le diocesi insieme alla campana. Maria e Giovanni sotto la croce, la prima assemblea ecclesiale, e poi Elia che accoglie il pane del cielo simbolo dell’ Eucaristia, e il Pantocrator, la Parola da accogliere insieme e infine la Pentecoste segno della missionarietà della Chiesa.

Un percorso che deve portare al rinnovamento e alla riconciliazione. E non solo per quel processo di penitenza e rinnovamento della Chiesa locale auspicata dal Santo Padre dopo la grave crisi degli abusi sessuali. Ma anche per la violenza tra cattolici e protestanti che ha insanguinato l’isola per decenni. La Chiesa d’Irlanda è in difficoltà ma è viva e il Congresso sarà una occasione per mettere in evidenza alcune realtà. Non si aspettano grandi numeri, ma già si registrano delegati dal Giappone e addirittura dal Kazakistan. E l’Ecumenismo avrà uno spazio specifico con una cerimonia guidata dall’Arcivescovo anglicano di Dublino e dal rappresentante della Chiesa Russa ortodossa.

Il programma del Congresso Eucaristico di Dublino prevede, ogni giorno, nella sede principale della Royal Dublin Society, l’approfondimento di un tema specifico, come battesimo, matrimonio, famiglia, ministero sacerdotale e laicale, giustizia e riconciliazione, povertà ed emarginazione. L’evento si concluderà con la “Statio Orbis” a cui parteciperanno i delegati di tutte le Chiese del mondo presenti a Dublino, a Croke Park dove si prevedono 80mila presenze.

 

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