Haiku 129

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Esposizione.
Molti strumenti ha il vento
per farsi udire. (rl)

L’inverno non si è congedato e l’animo è ancora in balia del suo rigore. Si fanno più sottili le difese dell’io, il cuore si espone, si mette in ascolto, denudato e inerme, quasi scorticato per meglio sentire il senso delle cose. E, nel cammino, avverte ogni respiro: le fronde fruscianti, le tende che veleggiano in aria, i frulli d’ali. Sono le voci che il vento ha conquistato, il vento che non ha voce propria. Nel libro dei Re si legge di Elia che sul monte attende la presenza del Signore: “Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento”.

Il profeta deve attendere la brezza leggera per ascoltare il suo Dio parlare. Non nel fragore dell’uragano o nel tumulto del terremoto: l’Onnipotente ha bisogno del Silenzio, per svelarsi, e di qualcuno disposto a farsi ascolto. (cc-rl)

www.twitter.com/RobertaLeone

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