Il Papa: Silenzio e parola sono il binomio della preghiera cristiana
Parola e silenzio una dinamica che segna la preghiera di Gesù e la nostra. Benedetto XVI prosegue la scuola di preghiera è spiega che ci sono due direzioni da seguire: il silenzio nostro per ascoltare la Parola e il silenzio di Dio che mette alla prova la nostra fede. In affollata Piazza San Pietro ormai scaldata dal sole il Papa ha detto: “è necessario il silenzio interiore ed esteriore perché tale parola possa essere udita. E questo è un punto particolarmente difficile per noi nel nostro tempo. Infatti, la nostra è un’epoca in cui non si favorisce il raccoglimento; anzi a volte si ha l’impressione che ci sia paura a staccarsi, anche per un istante, dal fiume di parole e di immagini che segnano e riempiono le giornate.”
E così anche nella liturgia ci vogliono dei momenti di silenzio, ha ricordato il Papa per lasciare la possibilità di un vero ascolto della Parola. Ma c’è il silenzio di Dio come “è avvenuto per Gesù, non segna l’assenza. Il cristiano sa bene che il Signore è presente e ascolta, anche nel buio del dolore, del rifiuto e della solitudine.” Benedetto XVI ritorna alla esperienza di Giobbe, che perde tutto ma la sua fede rimane forte perché radicata nel rapporto intimo con Dio. Così come Gesù che davanti alla tomba dell’ amico Lazzaro prega in profonda unione con il Padre. “A noi – dice il Papa- spesso preoccupati dell’efficacia operativa e dei risultati che conseguiamo, la preghiera di Gesù indica che abbiamo bisogno di fermarci, di vivere momenti di intimità con Dio, «staccandoci» dal frastuono di ogni giorno, per ascoltare, per andare alla «radice» che sostiene e alimenta la vita.” La catechesi del Papa ha in se la forza della spiritualità monastica da vivere nella quotidianità, ma anche lo slancio paolino della certezza che nulla può separarci da Cristo se non il peccato.
Prima della sintesi nella diverse lingue il Papa ha salutato Nerses Bedros XIX Tarmouni, Patriarca di Cilicia degli Armeni Cattolici, e i Vescovi armeni a Roma per la celebrazione del Sinodo. “Esprimo ad essi sincera gratitudine per la fedeltà al patrimonio della loro veneranda tradizione cristiana e al Successore dell’Apostolo Pietro, fedeltà che li ha sempre sostenuti nelle innumerevoli prove della storia.” E la preghiera del Papa si è levata per tutti i popoli del Medio Oriente con un incoraggiamento incoraggiando ai “Pastori e fedeli tutti a perseverare con speranza nelle gravi sofferenze che affliggono quelle care popolazioni.”
Il Patriarca Nerses Bedros XIX Tarmouni è nato ad Il Cairo in Egitto il 17 gennaio 1940. Il 7 ottobre 1999 la Chiesa armeno-cattolica lo elegge come nuovo patriarca della sede di Cilicia degli Armeni in Libano e riceve l’approvazione di Giovanni Paolo II il 13 ottobre 1999. Il Patriarcato di Cilicia degli Armeni è la sede del primate della Chiesa armeno-cattolica. È stato costituito per volontà di Benedetto XIV il 26 novembre 1742.