Comunicare l’immigrazione

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Qualcuno ritiene che la tendenza migratoria sia una delle principali caratteristiche insite nell’uomo. Lasciare la propria terra d’origine per stabilirsi in una località nuova – affrontando un viaggio, il più delle volte carico d’incognite – sembra corrisponda al desiderio di cambiamento presente nell’uomo stesso. Ci sono, però, altre motivazioni che “costringono” numerosi gruppi di uomini, talvolta di intere famiglie, a lasciare la propria terra natale per stabilirsi in altri luoghi. “Come sono diffuse le notizie che riguardano i migranti? Quali informazioni vengono privilegiate dai media? Come vengono percepite queste notizie dalla collettività?”. Sono gli interrogativi che introducono il manuale ad uso degli operatori della comunicazione, promosso dal ministero del Lavoro e realizzato dalla società Lai-momo e dal centro studi e ricerche Idos, e presentato in questi giorni a Roma. Il libro, “Comunicare l’immigrazione”, diviso in sei capitoli, descrive lo scenario migratorio presente in Italia, il quadro legislativo e quello europeo, i media italiani e l’immigrazione, e racconta infine le storie positive di alcuni extracomunitari. L’ultimo capitolo della Guida è dedicato al Glossario, composto da circa 50 voci utili per conoscere meglio le dinamiche che riguardano l’immigrazione. L’obiettivo è quello di sensibilizzare e spingere ad una maggiore attenzione gli operatori della comunicazione.

Parlare in positivo, – sottolinea il comunicato stampa – è la raccomandazione dell’Unione Europea e di altre organizzazioni internazionali. Ed è lo spirito che anima questa pubblicazione perché, come precisa Natale Forlani, Direttore generale dell’Immigrazione e delle Politiche di integrazione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “appare necessario garantire un’informazione obiettiva e priva di stereotipi e pregiudizi, idonei a generare o alimentare quei conflitti sociali che molto spesso caratterizzano le società contemporanee”. Di fatto, il flusso migratorio di questi ultimi anni è notevolmente cresciuto in tutte le parti del mondo. Tra le cause principali del fenomeno migratorio, la più drammatica riguarda i cosiddetti “profughi” o “migranti forzati”, costretti cioè a fuggire dalla propria terra per problemi legati alla guerra e ai regimi politici oppressivi del proprio paese, oppure per motivi di razza, religione e nazionalità. Questo strappo, che potremmo definire “innaturale” per ogni persona, comporta tutta una serie di problematiche legate alla vita stessa del profugo: la perdita della famiglia, della casa, della propria cultura e della religione di appartenenza.

Si stima che su 150 milioni circa di persone stabilitesi all’estero, negli ultimi due anni, quasi 30 milioni siano profughi e perseguitati politici. Papa Benedetto XVI nel recente Messaggio per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2012 ha sottolineato l’importante contributo che può essere offerto dai media: “La stampa e gli altri mezzi di comunicazione hanno un ruolo importante nel far conoscere, con correttezza, oggettività e onestà, la situazione di chi ha dovuto forzatamente lasciare la propria patria e i propri affetti e desidera iniziare a costruirsi una nuova esistenza”.

“Abbiamo pensato a un manuale per permettere una comunicazione migliore in questo settore in cui si dicono tante inesattezze – sottolinea il sottosegretario alle Politiche sociali Maria Cecilia Guerra – . È un progetto che parte dalla considerazione della significativa presenza degli immigrati nel nostro paese, cresciuta ancora negli ultimi tre anni”. Talvolta, precisa il sottosegretario Guerra, un certo tipo di informazione tende a creare stereotipi: “Nel 53% dei casi gli stranieri sono citati in riferimento ai casi di cronaca nera e giudiziaria – sottolinea – . Se poi guardiamo al linguaggio la comunità di appartenenza è spesso usata come minaccia. Spesso è un problema non solo di scelta ma anche di mancanza di conoscenza”. Il manuale, concepito come strumento operativo e versatile, è destinato a essere diffuso nelle redazioni di stampa, radio, tv e web di rilievo nazionale e locale.

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