Il Papa dice ai nuovi cardinali : non è facile entrare nella logica del Vangelo

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I discepoli si indignano perché non è facile entrare nella logica del Vangelo quando Gesù risponde a Giacomo e Giovanni che gli chiedono di sedere nella sua gloria: “ Potete bere il calice che io bevo”? Il Concistoro ordinario pubblico per la creazione di 22 nuovi cardinali di Benedetto XVI si è svolto sabato mattina nella Basilica vaticana è stato l’occasione per il Papa di ribadire chiaramente che cosa significa servire la Chiesa. E i cardinali si impegnano a dare testimonianza fino allo spargimento del sangue, al martirio. Ma che cosa significa essere martiri oggi? Non solo offrire fisicamente la vita ma rinunciare alle logiche del mondo. “Dominio e servizio, egoismo e altruismo, possesso e dono, interesse e gratuità: queste- dice il Papa- logiche profondamente contrastanti si confrontano in ogni tempo e in ogni luogo. Non c’è alcun dubbio sulla strada scelta da Gesù: Egli non si limita a indicarla con le parole ai discepoli di allora e di oggi, ma la vive nella sua stessa carne.”

Il Papa spiega le parole di Gesù: “«Anche il Figlio dell’uomo non è venuto a farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto di molti» Queste parole illuminano con singolare intensità l’odierno Concistoro pubblico. Esse risuonano nel profondo dell’anima e rappresentano un invito e un richiamo, una consegna e un incoraggiamento”. Il Papa ha poi spiegato il significato dell’ anello sul quale sono raffigurati Pietro e Paolo , due Apostoli che hanno affrontato il martirio a Roma, e una stella che simboleggia Maria , “salda nella fede e umile serva del Signore”. L’anello è stato ripensato, fino allo scorso concistoro si è usato il disegno pensato per gli anelli che Paolo VI aveva donato ai padri conciliari. Il nuovo disegno richiama la Basilica di San Pietro, Pietro e Paolo, Maria e nella parte inferiore c’è lo stemma di Benedetto XVI. La riflessione del Papa si conclude con una richiesta di preghiera: “E pregate anche per me, affinché possa sempre offrire al Popolo di Dio la testimonianza della dottrina sicura e reggere con mite fermezza il timone della santa Chiesa.”

Il rito, che è stato cambiato per rendere più chiaro che non si tratta di un ordine sacro, come già aveva indicato Annibale Bugnini estensore delle riforma liturgica post conciliare. Così il rito che ha seguito Benedetto XVI riprende quello del 1969, ha indossato la mozzetta e la stola, e ha letto le due preghiere all’inizio e alla fine del rito riprendendo i testi della tradizione eucologica romana. La lettura del Vangelo, la riflessione del Santo Padre e a seguire la consegna di anello della berretta e della diaconia o del titolo sono stati il momento centrale del rito nella basilica.

Terminata la parte dedicata alla creazione dei nuovi cardinali, si è svolto il voto sulle cause di canonizzazione di 7 nuovi santi tra cui tre laici. La cerimonia si è conclusa con il canto del Salve Regina, a chi partecipava al rito è stata concessa la Indulgenza Plenaria alle consuete condizioni.

Nel pomeriggio i nuovi cardinali riceveranno le visite di cortesia di parenti ed amici.

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