Il Papa propone lo slogan per l’ Anno della Fede: vivendo la carità nella verità
La giornata che Benedetto XVI ha voluto dedicare con i cardinali alla riflessione sulla nuova evangelizzazione si è conclusa verso le 19.00 con una riflessione del Papa. In primo luogo un grazie ai relatori, all’ arcivescovo di New York Dolan per la sua relazione “entusiasmante, gioiosa e profonda”, e a Mons. Fisichella per “un ricco contributo di idee e di iniziative”. Poi il grazie ai partecipanti alla Giornata per gli interventi, “ampio mosaico di idee e di proposte”. Da parte sua Benedetto XVI ha messo in rilievo l’importanza del Concilio Vaticano II per “riscoprire la contemporaneità di Gesù e della fede”. Necessario un vero rinnovamento della catechesi, secondo il Papa , per mettere in risalto i suoi preziosi contenuti di verità, reagendo a quello che è stato definito da Dolan un “analfabetismo religioso”. Il Papa chiede di riaffermare la necessità della profonda convinzione della verità della rivelazione di Dio nel suo Figlio Gesù Cristo. “Se non c’è verità, non c’è bussola e non sappiamo dove andare”, ha detto e “solo se c’è verità la vita è ricca e bella”. Senza questa convinzione “non possiamo rievangelizzare l’umanità di oggi”. Poiché Dio è amore, la verità si esprime nella carità e la carità a sua volta “dimostra la verità”. E Benedetto XVI propone il motto per l’ Anno della Fede: “Vivendo la verità nella carità”.
La giornata era iniziata con la preghiera dell’Ora Terza, e i saluti di prassi. Il tema principale della giornata: “L’annuncio del Vangelo oggi, tra missio ad gentes e nuova evangelizzazione” è stato introdotto da un’ampia relazione dell’Arcivescovo di New York, il cardinale designato S.E. Mons. Timothy Dolan. Poi il Presidente del Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, S.E. Mons. Salvatore Fisichella, parlato del significato dell’ Anno della Fede alla luce della Lettera Apostolica Porta fidei, e ha presentato una serie di iniziative allo studio da parte di diversi Dicasteri in occasione dello stesso Anno della Fede. 7 gli interventi della mattina e altri 20 nel pomeriggio. Sul totale dei 213 membri del Collegio cardinalizio, compresi i 22 nuovi cardinali, ne erano presenti 133. “Gli assenti- si legge nel comunicato ufficiale- si erano scusati per motivo dell’età o della salute o di precedenti impegni inderogabili.” Resta difficile immaginare che tipo di impegno possa essere inderogabile per un cardinale tanto da non poter offrire al Papa la propria collaborazione, motivo per cui ha la porpora. Nel pomeriggio, dopo la celebrazione dei Vespri, è ripresa la serie degli interventi dei presenti.
“Si è parlato- si legge nel comunicato ufficiale” dei problemi dell’evangelizzazione nelle diverse aree del mondo e nelle diverse culture: la crescita dei cristiani in Cina nonostante le difficoltà, il dialogo interreligioso e la lotta contro la povertà in India, l’importanza della religiosità popolare per l’evangelizzazione nell’America Latina, il confronto con il secolarismo che tende a emarginare la religione dalla vita sociale in Occidente, le sfide, le difficoltà ma anche le prospettive incoraggianti e gli eventi che sono segno di speranza, come le nuove e vivaci realtà ecclesiali, le Giornate Mondiali della Gioventù o i Congressi Eucaristici internazionali, cosicché non mancano prospettive incoraggianti. Si è parlato dell’emergenza educativa, del rinnovamento della catechesi, della trasmissione della fede ai giovani, della formazione degli evangelizzatori – laici, religiosi e sacerdoti -, della necessità di una fede matura, capace di testimonianza e di giudizio sulla realtà del mondo di oggi. Si sono proposti suggerimenti per l’Anno della fede, da un itinerario di approfondimenti che accompagni i diversi tempi dell’anno liturgico, all’incoraggiamento di pellegrinaggi in Terra Santa e a Roma, a forme nuove di missione popolare. Si è insistito sull’impegno ecumenico dei cristiani nell’annuncio della fede comune in Cristo, sull’attualità del Concilio Vaticano II come bussola per il cammino della Chiesa di oggi, sul valore della testimonianza della gioia cristiana e della santità, e del fascino permanente delle figure dei Santi.”
Sabato mattina alle 10.30 i porporati saranno nella Basilica Vaticana per la creazione dei nuovi cardinali, e per il voto su alcune cause di canonizzazione.