Haiku 111
Sera d’aprile.
E’ più lenta la città
guardando il fiume. (rl)
Un nastro d’acqua densa attraversa la città, lambisce le pietre antiche, bagna rive stanche e fa da specchio alla bellezza urbana. Intorno il chiasso ritmato della metropoli, che deve respirare tra lo struggente splendore del passato e i nuovi spigolosi palazzi, incastonati tra fregi e colonne. Una donna si sporge dal ponte, in una sera tiepida d’aprile.
Appare ipnotizzata dal moto lento delle onde, catturata dalla fanghiglia che si incastra tra i pochi massi, dalla spessa corrente che crea vortici lenti per poi sciogliersi in piccole cascate. Tutto scorre e nell’andamento acquoso sembra che anche la frenesia della città si plachi, in un’alternanza di quiete e accelerazioni. Solleva per pochi istanti lo sguardo per poi tornare al fiume, facendosi placare dalla sua voce. (cc)