Il Papa: il non conformismo cristiano è la libertà della verità contro l’idolatria dell’ apparenza e del consenso
Si preparano recitando il Rosario i 190 seminaristi di Roma. La visita del Papa per la festa della Madonna della Fiducia quest’anno riunisce al Seminario Romano tutti coloro che si preparano a diventare sacerdoti nei cinque seminari della diocesi: Il Maggiore, il Minore, il Capranica, il Redemptoris Mater e quello della Madonna del Divino Amore. Benedetto XVI ha lentamente trasformato questo incontro in una Lectio divina su cui riflettere. Quest’anno il Papa commenta un versetto della Lettera di San Paolo ai Romani: “ Fratelli, vi esorto per la misericordia di Dio a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto.” Il Papa entra nella cappella, si ferma a pregare davanti al Santissimo, ascolta il canto e i saluti e poi inizia la lectio con una considerazione sull’esemplarità della fede di Roma, di cui parla San Paolo E chiosa: “Possiamo riflettere su come è oggi che si parla molto della Chiesa di Roma per tante cose, speriamo che si parli anche della nostra fede, della fede esemplare della Chiesa di Roma e preghiamo il Signore perchè possiamo fare in modo che si parli non di tante cose, ma si parli della fede della Chiesa di Roma.”
Poi prosegue parlando del dono assoluto del sacerdote che è liturgia, la vera liturgia è quella del nostro essere nel corpo di Cristo, dice ai seminaristi, “il nostro vivere dovrebbe essere perfuso e immerso nella realtà divina” e aggiunge “dobbiamo essere penetrati dalla realtà di Dio così che tutta la nostra vita e i nostri pensieri siano liturgia”. E prosegue spiegando che significa non conformarsi al mondo, quello che è nel potere del male e riflette il peccato originale. “C’è un non conformismo del cristiano- dice il Papa- questo non vuol dire che noi fuggiamo dal mondo, Vogliamo trasformare il mondo, quello che è nel potere del male che riflette il peccato originale e vediamo questo potere del male oggi ad esempio in due poter che di per se sono utili e buoni ma facilmente abusabili, il potere della finanza e il potere dei media. Ambedue necessari utili, ma talmente abusabili che diventano il contrario delle loro intenzioni vere. Il mondo della finanza vediamo come può dominare sull’uomo, che l’avere e l’apparire dominano il mondo e lo schiavizzano, che non si tratta più di uno strumento per favorire il benessere, per favorire la vita dell’uomo , ma diventa un potere che lo opprime e che va quasi adorato il Mammona, la vera divinità falsa che domina il mondo. E tutto questo per il conformismo della sottomissione a questo potere. Siamo non conformisti! Contro l’avere, non sottomettiamoci a questo, ma usiamo come mezzo , ma con la libertà dei figli di Dio.
E l’altro, il potere della opinione pubblica. Certamente abbiamo bisogno di informazione di conoscenza , ma c’è il rischio della apparenza, alla fine conta più che la realtà stessa una apparenza che si sovrappone sopra la realtà stessa, diventa più importante e l’uomo non segue più la verità del sua essere ma vuole soprattutto apparire essere conforme a queste realtà. E contro questo c’è il non conformismo cristiano. Non vogliamo sempre essere conformati e lodati, vogliamo non l’apparenza, ma la verità e questa è la libertà vera cristiana, liberarsi da questa necessità di piacere di parlare come la massa pensa che dovrebbe essere. La libertà della verità e così ricreare il mondo che non sia oppresso dalla opinione dalla apparenza, che non lascia più apparire la realtà stessa, per cui il mondo virtuale diventa più vero e più forte, non si vede più il mondo reale e la creazione di Dio. Il non conformismo del cristiano ci redime e ci restituisce alla verità. E preghiamo il Signore che ci aiuti ad essere uomini liberi in questo non conformismo che non è contro il mondo ma è il vero amore del mondo.”
Il Papa conclude con la spiegazione di cosa significa studiare la teologia che necessita dell’ ascolto della Parola di Dio, dice ai futuri sacerdoti di lasciarsi illuminare dalla verità in un modo di pensare che non ubbidisce al potere. E per discernere la volontà di Dio serve un cammino obbediente ed umile con i sacramenti e la Chiesa. L’esempio è in Maria “persona nuova, trasformata, sacrificio vivente, e dice si, che è tutto il suo essere.”
Dopo la benedizione il coro del seminario ha guidato il canto O Maria quant’è felice, insieme ai seminaristi erano presenti le suore Figlie di san Giuseppe che si occupano del guardaroba, della Famiglia de Corde Iesu, che si occupano dell’infermeria e il personale che si occupa del Seminario. Come sempre il Papa si è fermato a cena nel refettorio con i seminaristi.