Meter: le sentinelle del web per difendere i bambini

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“Siamo delle sentinelle e siamo sempre in ascolto di tutte le vittime” Ci tiene a sottolinearlo don Di Noto il prete anti pedofilia che da più di 20 anni combatte gli abusi sui minori attraverso internet. Ogni anno si fanno i conti e purtroppo le cifre del fenomeno aumentano in modo geometrico. Enorme il giro di affari dietro la infanzia violata e i vizi dei pedofili in rete. Ma da qualche tempo si sta diffondendo un nuovo allarme. I bambini si fotografano da soli in pose oscene e “postano” le immagini. Vittime e carnefici di lore stessi. Vittime in primo luogo della totale mancanza di educazione ad una sessualità consapevole, e della assenza delle famiglie che non riescono a seguire le attività digitali dei figli. Tra le risposte che Meter offre alla lotta agli abusi una nuovissima e presentata oggi alla conferenza di presentazione del Rapporto Annuale 2011. Si chiama OS.MO.CO.P.

E’ un Ufficio altamente specializzato per la ricerca e l’elaborazioni dei flussi dati della rete internet, dove operano e rispondono professionisti qualificati ed esperti per ogni situazione di azioni dannose sui minori, su problemi di disagio, maltrattamento, sfruttamento e violenza. Una specie di collettore della raccolta delle segnalazioni da utenti internet che navigando si imbattono su siti con contenuto ritenuto pedofilo o lesivo per i minori, esperti provvedono immediatamente alla valutazione per inoltrare la denuncia alle autorità competenti di tutto il mondo. Inoltre ha come obiettivo di informare gli utenti su come monitorare e denunciare siti sospetti, per questo il canale preferito per la sensibilizzazione è favorire l’uso corretto di Internet. Tutto passa per il nuovo portale di Meter immesso online proprio oggi. Ovviamente la prima strategia della associazione è l’educazione. Anche perché il fenomeno non si limita alle frontiere di un solo paese o di una sola cultura, anzi l’abbassamento della responsabilità individuale, collettiva (politica, religiosa, culturale, educativa e formativa) incide nella “normalizzazione del fenomeno” che genera assuefazione all’abuso e nessuna indignazione. La negazione dell’abuso difronte all’evidenza – basterebbe “guardare” i milioni di immagini e video prodotti – genera nuovi perpetuatori di abusi sull’infanzia e appiattisce la coscienza.

Uno dei problemi più gravi è nella crescita dei social network e nel fenomeno del sexting (ossia scatti osé prodotti dai bambini e ragazzini/e armati di cellulare). Meter è presente nel Database UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute), collabora con il CNCPO – Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet – per l’individuazione delle vittime di sfruttamento sessuale e di produzione di materiale pedopornografico. Nel 2011 Meter ha inviato 1.175 protocolli ufficiali per segnalare siti sospetti.Questi hanno indicato migliaia fra siti contenenti foto e video di bambini e adolescenti sfruttati sessualmente, social network usati per scopi illeciti, indirizzi email di sospetti pedofili. La maggior parte delle segnalazioni (94,3%) arriva dai domini web, mentre i social network toccano il 5,3%. Il resto è appannaggio delle email e BBS, ormai archeologia informatica. La crescita del numero di segnalazioni è avvenuta anche attraverso il form compilabile dagli internauti su www.associazionemeter.org: questo indica l’efficacia delle attività di prevenzione e sensibilizzazione nello sviluppo di una coscienza collettiva a tutela dei minori. Salgono, infatti, a 1.094 le segnalazioni inoltrate dagli utenti rispetto alle 889 del 2010.

Meter collabora con la Polizia Postale ed il CNCPO grazie ad una convenzione stipulata nel novembre 2008: sulla base di questa collaborazione la banca dati della Polpost viene arricchita e informata quotidianamente e costantemente sull’andamento delle attività pedofile online. Ne esce una mappatura preziosa del fenomeno che permette di accelerare le indagini e di individuare i bambini coinvolti nel turpe mercato di sfruttamento sessuale pedofilo. Meter ha partecipato nel 2011 ai lavori della delegazione parlamentare italiana dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e alla Commissione per gli Affari sociali dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

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