Il Papa:l’Africa deve essere il continente del futuro

Alla base della carità ha detto il Papa ricevendo i membri della Fondazione, non c’è la volgi di costruire un mondo “su misura”, c’è l’amore per il mondo “Ecco perché- prosegue il Papa- la Chiesa non ha come vocazione quella di trasformare l’ordine politico o modificare il tessuto sociale. Vuole portare la luce di Cristo.” Il contributo dei cristiani è questo. E a proposito della collaborazione con l’ Islam in molti paesi africani il Papa dice: “Testimoniare che Cristo è vivo e che il suo amore è al di là di ogni razza religione e cultura, è importante anche al loro sguardo”. L’Africa è descritta in modo umiliante come il continente dei conflitti e dei problemi insolubili. Ma al contrario dice il Papa, è il contenente della speranza: “ Per noi e per voi l’ Africa è il continente del futuro”. E Benedetto ha ripetuto: “ Africa, buona notizia per la Chiesa, diventalo per il mondo intero!” Quello del Papa è anche un invito, dopo 28 anni di attività, perchè la Fondazione si rinnovi. In primo luogo per la formazione cristiana e professionale di chi lavora su campo, perché sono in qualche modo gli strumenti del Santo Padre in queste regioni. “Ritengo prioritaria – dice il Papa- l’educazione e la formazione di tutti i cristiani che – in un modo o nell’altro – a cooperano a rendere più visibile il grande segno della grande carità che è la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel. Per essere efficace, questo rinnovamento deve iniziare dalla la preghiera e dalla conversione personale.”
La Fondazione è gestita dagli episcopati di nove paesi perchè Giovanni Paolo II ripeteva: “la soluzione è nelle mani degli Africani; collaborare con loro, anche sul piano tecnico, non vuol dire sostituirli”. Nel 1982 venne costituito un capitale fondante, proveniente soprattutto dai fedeli della Germania, quale “segno efficace del mio amore per i miei fratelli africani più provati.” Alle annue riunioni del Consiglio di Amministrazione (regolarmente rinnovato) è presente un Osservatore della Santa Sede, in genere il Segretario del Pontificio Consiglio “Cor Unum.”
La Fondazione si occupa di formare animatori , operatori della sanità, idraulici, genio civile, meccanici, agricoltura, allevamento, foreste. Preziosa caratteristica della Fondazione è la sua apertura alle differenti religioni degli abitanti, diventando così altro strumento di dialogo inter-religioso.