L’Azione Cattolica nel ricordo di Bachelet per un patto di rinnovata stabilità

Condividi su...

Venerdì 10 e sabato 11 febbraio l’Istituto ‘Vittorio Bachelet’ celebra il suo 32^ convegno sul tema ‘Il ruolo dell’Italia e dell’Europa nel contesto mediterraneo segnato dalla primavera araba’, a cui parteciperanno Andrea Riccardi, Ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, Francesca Maria Corrao, Docente di Lingua e cultura araba all’Università ‘LUISS’; Laura Boldrini, Portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati; Antonio Golini, Docente di Demografia, Università ‘La Sapienza’ e padre. Rafic E. Greiche, Portavoce della Chiesa Cattolica in Egitto. Il convegno intende fare il punto sul ruolo dell’Italia nel mar Mediterraneo, strategico crocevia tra Africa ed Europa: quale può essere il ruolo del nostro continente per favorire una autonoma e reale crescita dei Paesi nordafricani, in quanto si nota una sensazione di distrazione e di disinteresse. Invece il mar Mediterraneo è un crocevia di popoli ed è uno degli snodi geopolitici più delicati anche per l’equilibrio mondiale.

 

 

E quest’attenzione all’Europa ed al mondo è stata analizzata anche nell’ultimo week end di gennaio, quando l’Azione Cattolica ha invitato tutti gli amministratori locali ad un convegno svoltosi a Roma sul bene comune.  Al termine dei lavori la Presidenza nazionale ha fatto alcune importanti riflessioni sull’attuale momento della vita politica, sociale ed economica, richiamando la politica ad assumersi il compito di tutelare i più deboli e di pensare ad una adeguata riforma del sistema elettorale.  Infatti l’attuale crisi economica interpella la ‘società civile’ a rafforzare un ‘patto di responsabilità’, che ha come orizzonte il futuro del Paese e delle giovani generazioni. In un contesto del genere, che coinvolge anche l’Europa, appaiono gravissime le posizioni strumentali volte a difendere lo status quo, oppure a tutelare interessi particolari.

Durante l’incontro con gli amministratori locali la presidenza di ACI ha ricordato che “nella fatica di costruire un Paese più equo, intraprendente e solidale, al Parlamento e al Governo, nelle rispettive competenze, sono richieste capacità di equilibrio e autorevolezza, perché nell’attuale fase dedicata alla crescita e all’apertura dei mercati nessuno cerchi di sfuggire ad ineluttabili sacrifici e ogni categoria rinunci, in nome dell’interesse generale, a intollerabili rendite di posizione. I partiti e il governo agiscano dunque in modo organico sulla strada tracciata, ispirati da spirito di equità, senza cedere a pressioni interne o esterne, colpendo senza tentennamenti e opacità vecchi e nuovi monopoli e oligopoli, nella consapevolezza che forme di gradualità risultano impraticabili in virtù dell’immobilismo mostrato negli ultimi anni”.

In questo senso l’AC ha rimarcato ancora più drasticamente l’opzione preferenziale per gli ultimi, verso i quali si devono prevedere apposite tutele: “L’opzione preferenziale sia a vantaggio di quanti non hanno neppure la possibilità di dare voce alle proprie ragioni. Perciò auspichiamo che l’ampio clima di riforma sistemica giunga presto a definire serie politiche di inclusione, istruzione, educazione e promozione delle fasce deboli, fondate sulla centralità della persona e della famiglia e finalizzate a creare ‘pari opportunità’ in termini di dignità umana, accesso al lavoro, diritti e doveri di cittadinanza. Crediamo, inoltre, che il sostenere la famiglia attraverso un fisco più equo ed efficaci politiche di natalità e di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro sia una priorità ancor più ineludibile in tempi di crisi economica e sociale”.

Per compiere queste riforme l’Azione Cattolica mette a disposizione del Paese la sua realtà ecclesiale e sociale: “È un patrimonio che mettiamo umilmente a disposizione, consapevoli che anche ai laici credenti tocca fare la propria parte, sia nella vita di tutti i giorni, sia condividendo e facendosi carico pienamente delle grandi sfide che attendono il Paese”. Ma l’Azione Cattolica ha voluto ricordare l’ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, da sempre socio dell’associazione, di cui fieramente portava il distintivo:

“E’ stato un grande protagonista della vita politica democratica della nazione italiana, vogliamo ricordarlo soprattutto come cristiano, uomo dalla fede limpida e dalla testimonianza coerente e rigorosa. Nella sua lunga vita ha avuto due riferimenti costanti: il Vangelo e la Costituzione. Proprio alla luce di questi punti fermi del suo cammino di credente e di politico, ha vissuto la sua esperienza di uomo delle istituzioni fronteggiando con fermezza coerente e lineare momenti tra i più difficili della storia italiana”.

151.11.48.50