Appello dei vescovi italiani: inaccettabile la fame nel mondo

E’ moralmente inaccettabile che vi siano ancora migliaia di persone che muoiono di fame. La Chiesa italiana segue le indicazioni del papa e lancia la sfida a monopoli e speculazioni che tolgono il cibo ai paesi più poveri, magari per produrre bio carburanti per i paesi ricchi. Il dialogo di Dio con l’uomo passa anche attraverso la richiesta del pane, e per questo la Chiesa si impegna perché a nessuno manchi il necessario per vivere.
Il messaggio della Commissione della Cei per i problemi sociali il lavoro la giustizia e la pace per la Giornata del Ringraziamento del prossimo 9 novembre è tutto basato sul pane da assicurare a tutta l’umanità. Pane materiale segno del pane eucaristico.
La giornata diventa “un’occasione di riflessione per contribuire alla realizzazione della pace attraverso la giustizia, con particolare riferimento alla destinazione universale delle risorse alimentari”. L’umanità sta vivendo una grave crisi alimentare planetaria, occorre esaminare le cause, dai mutamenti climatici alle speculazioni finanziarie alla produzione per biocarburanti. Un sistema che penalizza i paesi più poveri. La Chiesa propone le sue soluzioni sulla base del “principio della destinazione universale dei beni”, e la strada maestra da seguire è la condivisione.
I vescovi italiani ribadiscono che ” il problema della fame, con la sua drammatica rilevanza etica e politica, non dipende tanto dalla disponibilità complessiva di cibo a livello globale, quanto dalla distribuzione non equa delle capacità di produzione”. Per questo è inaccettabile “che vi siano ancora migliaia di persone che muoiono di fame, restando insoddisfatto il loro bisogno primario di accesso al cibo”.
La Cei ripropone il messaggio di Benedetto XVI alla assemblea della Fao di Roma e ricorda che “lo sviluppo dell’agricoltura e l’attenzione al mondo rurale devono essere ben presenti a quanti sono chiamati a compiere scelte politiche di lungo respiro”. La conclusione è che “sovranità alimentare” e “primario diritto al cibo”, sono i principi che singoli ed istituzioni devono sviluppare per combattere lo scandalo della fame con una chiara denuncia delle politiche monopolistiche delle grandi industrie agro-alimentari per favorire invece le famiglie rurali e in particolare le donne.