Dossier. “Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale”
Guardare non basta per vedere, come leggere un testo non basta per capire. Ci vuole la volontà per capire e sapere almeno un minimo di italiano e di inglese. Per poter correttamente informare lettori e utenti.
La questione della riforma dell’architettura mondiale con una autorità mondiale dalle competenze universali è contenuta nella Caritas in veritate, ed è stata una intuizione di Giovanni XXIII nella Pacem in terris. Una intuizioneprofetica, dato che al tempo di Giovanni XXIII il mondo era diviso in blocchi. Ma già si cominciavano a intravedere i segnali di quello che si stava muovendo in seno alle Nazioni Unite, autorità globale con competenze universali, ma poco democratiche (alcuni Stati hanno il diritto di veto), che con un semplice cambio di dizionario potevano cambiare la visione del mondo, e sganciarla dal diritto naturale.
Contrastare questo lavoro di “cosmetica” del linguaggio è una delle occupazioni più importanti della diplomazia vaticana. Uno dei “Principi” di questa diplomazia è l’Arcivescovo Silvano Maria Tomasi, di cui si trova un ritratto in “Workers in the Vineyard of the Lord. Silvano Maria Tomasi, the love for the Truth” (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 23 gennaio 2012).
Ma il disegno per minare questa diplomazia passa attraverso diversi campi. Per esempio, attraverso i movimenti per far diventare la Santa Sede una Ong, come scritto in “Undermining Holy See diplomacy. An impossible mission?” (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 16 maggio 2011).
http://www.mondayvatican.com/holy-see/undermining-the-holy-see-diplomacy-a-mission-impossible
O attraverso le richieste di maggiore trasparenza delle finanze vaticane, come sottolineato in “The Holy See toward financial transparency. With some contraindication” (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 15 agosto 2011).
Torniamo alla riflessione sulla riforma del sistema finanziario internazionale, che tante polemiche ha suscitato. Mons. Mario Toso, Segretario del Pontificio Consiglio Justitia et Pax aveva annunciato che ci sarebbe stata questa Nota durante il Briefing per la presentazione del Convegno sulla Mater et magistra. E durante quel Briefing aveva anticipato molti dei temi che erano sul tavolo. Un resoconto del Briefing e del Convegno sulla Mater et magistra si trova in “World imbalances: the challenge of the Church” (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 23 maggio 2011).
http://www.mondayvatican.com/holy-see/world-imbalances-the-challenge-of-the-church
e un altro resoconto si può trovare in “Dalla Mater et Magistra alla Caritas in Veritate” (Zenit, 13 maggio 2011).
http://www.zenit.org/article-26689?l=italian
Qualche anticipazione di quelli che sarebbero stati i temi della riflessione sono stati pubblicati in “The fall of the false gods. “International finance between Christ and Confucius” (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 8 agosto 2011).
Altre anticipazioni sono invece state pubblicate su Korazym.org da Andrea Gagliarducci, già l’8 agosto 2011 su “Uscire dalla crisi: la proposta della Santa Sede”.
Ovviamente, nessuno ha letto questi contenuti. Così, quando Mons. Toso e il Card. Peter K. A. Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio Justitia et Pax hanno presentato la riflessione “Per una riforma del sistema finanziario internazionale nella prospettiva di un’Autorità pubblica a competenza universale” in Conferenza Stampa nella Sala Stampa della Santa Sede, i giornalisti – tutti presi dalla questione di Occupy Wall Street, al tempo la notizia del giorno – ne hanno fatto semplicemente un testo antiglobalizzazione. Non era esattamente questo. Lo ha spiegato bene Angela Ambrogetti su Korazym.org il 24 ottobre 2011, in “Iustitia et Pax lancia al G20 l’idea della autorità finanziaria mondiale”.
C’era anche l’articolo “Un’Autorità finanziaria mondiale per uscire dalla crisi” di Andrea Gagliarducci su Cittànuova.it il 25 ottobre 2011, che spiegava la ratio del documento.
http://www.cittanuova.it/contenuto.php?TipoContenuto=web&idContenuto=330992
Era da considerare poi tutta la questione internazionale e anche in questo caso Korazym.org è stato l’unico a sottolinearlo, il 24 ottobre 2011 in “Una proposta di riforma del Sistema Monetario sul tavolo del G20″.
Tutta questa serie di citazioni testimoniano come il lavoro sul testo fosse stato trasparente fin dall’inizio. Il materiale era su Internet, a disposizione di tutti. Ma quando viene presentato il testo di Justitia et Pax, si parla solo della questione dell’autorità pubblica a competenza universale, come se fosse il governo mondiale del Nuovo Ordine Mondiale, senza capirne realmente le implicazioni che ci sono dietro (una lunga storia, che parte dalla Pacem in Terris e arriva fino ad oggi). Per esempio, nell’articolo “Il Vaticano: «Liberismo causa della crisi, serve un governo mondiale»” su Corriere.it il 24 ottobre 2011, che è un buon sunto delle varie agenzie.
Oppure in quest’altro, su Repubblica.it il 24 ottobre 2011: Il Vaticano lancia le sue proposte: «Serve nuova autorità finanziaria mondiale»”.
http://www.repubblica.it/economia/2011/10/24/news/vaticano_finanza-23760987
C’è chi, tra l’altro, si lamenta di non essere stato consultato, e si muove per far sapere il suo disappunto. Basta dare a giornalisti con i quali si è in rapporto di fiducia la propria versione dei fatti. Sandro Magister, sul suo sito, scrive prima un articolo che ricalca i primi commenti, tutti centrati sulle proteste contro la finanza che in quel tempo avevano luogo a New York: “«Occupare Wall Street». Il Vaticano sulle barricate”.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1349959
Poi scrive un articolo in cui accusa il testo di Justitia et Pax di essere la causa di un provvedimento del Segretario di Stato Card. Tarcisio Bertone per bloccare “manovre improprie” e l’uscita di documenti non desiderati in Curia: “Troppa confusione. Bertone chiude la curia a chiave”.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350080
Non è così. Le ricostruzioni del caso si trovano in The bonfire of vanities. A curial story (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 14 novembre 2011).
http://www.mondayvatican.com/holy-see/the-bonfire-of-vanities-a-curial-story
E in “Justitia et Pax, il «Leviatano e la pace di Westphalia»” (Andrea Gagliarducci, Korazym.org, 17 novembre 2011).
Mons. Toso stesso smentisce le ricostruzioni, anche se le agenzie riprendono solo i chiarimenti sul tema e non le risposte alle polemiche (“Vaticano: urge autorità mondiale per governo finanza. Contro generazione tecnocrati, primato politica per bene comune”, ANSA, 24 ottobre 2011).
http://www.katholikos.eu/index.php?option=com_kunena&func=view&catid=21&id=1223&Itemid=213
A questo punto, Sandro Magister spiega che la Circolare interna del Card. Bertone non riguarda certo la Nota sulla riforma del sistema finanziario internazionale, in un articolo firmato *** del 24 ottobre 2011: “Diario Vaticano / Benedetto firma, Bertone timbra. Il testo integrale della circolare interna che impone il previo controllo della segreteria di Stato su tutti i documenti sottoscritti dal papa”.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350094
È una retromarcia solo parziale, e non fa notizia. Nessuno, poi, sembra interessarsi a quanto è stato già pubblicato sulla vicenda. Ma – con le parole di Toso – la questione sembra chiusa. Non è così. Quando le acque sembrano essersi calmate, domenica 22 gennaio 2012 su Il Messaggero in un articolo di Franca Giansoldati viene ripresa la tesi sbagliata – e smentita dai fatti – riportando di un “vertice” speciale: “Vertice speciale della Curia il Papa detta nuove regole per il governo del Vaticano”.
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=76804535
Guardare non basta per vedere, come leggere un testo non basta per capire. Ci vuole la volontà per capire e sapere almeno un minimo di italiano e di inglese. Per poter correttamente informare lettori e utenti.
La questione della riforma dell’architettura mondiale con una autorità mondiale dalle competenze universali è contenuta nella Caritas in veritate, ed è stata una intuizione di Giovanni XXIII nella Pacem in terris. Una intuizioneprofetica, dato che al tempo di Giovanni XXIII il mondo era diviso in blocchi. Ma già si cominciavano a intravedere i segnali di quello che si stava muovendo in seno alle Nazioni Unite, autorità globale con competenze universali, ma poco democratiche (alcuni Stati hanno il diritto di veto), che con un semplice cambio di dizionario potevano cambiare la visione del mondo, e sganciarla dal diritto naturale.
Contrastare questo lavoro di “cosmetica” del linguaggio è una delle occupazioni più importanti della diplomazia vaticana. Uno dei “Principi” di questa diplomazia è l’Arcivescovo Silvano Maria Tomasi, di cui si trova un ritratto in “Workers in the Vineyard of the Lord. Silvano Maria Tomasi, the love for the Truth” (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 23 gennaio 2012).
Ma il disegno per minare questa diplomazia passa attraverso diversi campi. Per esempio, attraverso i movimenti per far diventare la Santa Sede una Ong, come scritto in “Undermining Holy See diplomacy. An impossible mission?” (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 16 maggio 2011).
http://www.mondayvatican.com/holy-see/undermining-the-holy-see-diplomacy-a-mission-impossible
O attraverso le richieste di maggiore trasparenza delle finanze vaticane, come sottolineato in “The Holy See toward financial transparency. With some contraindication” (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 15 agosto 2011).
Torniamo alla riflessione sulla riforma del sistema finanziario internazionale, che tante polemiche ha suscitato. Mons. Mario Toso, Segretario del Pontificio Consiglio Justitia et Pax aveva annunciato che ci sarebbe stata questa Nota durante il Briefing per la presentazione del Convegno sulla Mater et magistra. E durante quel Briefing aveva anticipato molti dei temi che erano sul tavolo. Un resoconto del Briefing e del Convegno sulla Mater et magistra si trova in “World imbalances: the challenge of the Church” (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 23 maggio 2011).
http://www.mondayvatican.com/holy-see/world-imbalances-the-challenge-of-the-church
e un altro resoconto si può trovare in “Dalla Mater et Magistra alla Caritas in Veritate” (Zenit, 13 maggio 2011).
http://www.zenit.org/article-26689?l=italian
Qualche anticipazione di quelli che sarebbero stati i temi della riflessione sono stati pubblicati in “The fall of the false gods. “International finance between Christ and Confucius” (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 8 agosto 2011).
Altre anticipazioni sono invece state pubblicate su Korazym.org da Andrea Gagliarducci, già l’8 agosto 2011 su “Uscire dalla crisi: la proposta della Santa Sede”.
Ovviamente, nessuno ha letto questi contenuti. Così, quando Mons. Toso e il Card. Peter K. A. Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio Justitia et Pax hanno presentato la riflessione “Per una riforma del sistema finanziario internazionale nella prospettiva di un’Autorità pubblica a competenza universale” in Conferenza Stampa nella Sala Stampa della Santa Sede, i giornalisti – tutti presi dalla questione di Occupy Wall Street, al tempo la notizia del giorno – ne hanno fatto semplicemente un testo antiglobalizzazione. Non era esattamente questo. Lo ha spiegato bene Angela Ambrogetti su Korazym.org il 24 ottobre 2011, in “Iustitia et Pax lancia al G20 l’idea della autorità finanziaria mondiale”.
C’era anche l’articolo “Un’Autorità finanziaria mondiale per uscire dalla crisi” di Andrea Gagliarducci su Cittànuova.it il 25 ottobre 2011, che spiegava la ratio del documento.
http://www.cittanuova.it/contenuto.php?TipoContenuto=web&idContenuto=330992
Era da considerare poi tutta la questione internazionale e anche in questo caso Korazym.org è stato l’unico a sottolinearlo, il 24 ottobre 2011 in “Una proposta di riforma del Sistema Monetario sul tavolo del G20″.
Tutta questa serie di citazioni testimoniano come il lavoro sul testo fosse stato trasparente fin dall’inizio. Il materiale era su Internet, a disposizione di tutti. Ma quando viene presentato il testo di Justitia et Pax, si parla solo della questione dell’autorità pubblica a competenza universale, come se fosse il governo mondiale del Nuovo Ordine Mondiale, senza capirne realmente le implicazioni che ci sono dietro (una lunga storia, che parte dalla Pacem in Terris e arriva fino ad oggi). Per esempio, nell’articolo “Il Vaticano: «Liberismo causa della crisi, serve un governo mondiale»” su Corriere.it il 24 ottobre 2011, che è un buon sunto delle varie agenzie.
Oppure in quest’altro, su Repubblica.it il 24 ottobre 2011: Il Vaticano lancia le sue proposte: «Serve nuova autorità finanziaria mondiale»”.
http://www.repubblica.it/economia/2011/10/24/news/vaticano_finanza-23760987
C’è chi, tra l’altro, si lamenta di non essere stato consultato, e si muove per far sapere il suo disappunto. Basta dare a giornalisti con i quali si è in rapporto di fiducia la propria versione dei fatti. Sandro Magister, sul suo sito, scrive prima un articolo che ricalca i primi commenti, tutti centrati sulle proteste contro la finanza che in quel tempo avevano luogo a New York: “«Occupare Wall Street». Il Vaticano sulle barricate”.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1349959
Poi scrive un articolo in cui accusa il testo di Justitia et Pax di essere la causa di un provvedimento del Segretario di Stato Card. Tarcisio Bertone per bloccare “manovre improprie” e l’uscita di documenti non desiderati in Curia: “Troppa confusione. Bertone chiude la curia a chiave”.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350080
Non è così. Le ricostruzioni del caso si trovano in The bonfire of vanities. A curial story (Andrea Gagliarducci, MondayVatican, 14 novembre 2011).
http://www.mondayvatican.com/holy-see/the-bonfire-of-vanities-a-curial-story
E in “Justitia et Pax, il «Leviatano e la pace di Westphalia»” (Andrea Gagliarducci, Korazym.org, 17 novembre 2011).
Mons. Toso stesso smentisce le ricostruzioni, anche se le agenzie riprendono solo i chiarimenti sul tema e non le risposte alle polemiche (“Vaticano: urge autorità mondiale per governo finanza. Contro generazione tecnocrati, primato politica per bene comune”, ANSA, 24 ottobre 2011).
http://www.katholikos.eu/index.php?option=com_kunena&func=view&catid=21&id=1223&Itemid=213
A questo punto, Sandro Magister spiega che la Circolare interna del Card. Bertone non riguarda certo la Nota sulla riforma del sistema finanziario internazionale, in un articolo firmato *** del 24 ottobre 2011: “Diario Vaticano / Benedetto firma, Bertone timbra. Il testo integrale della circolare interna che impone il previo controllo della segreteria di Stato su tutti i documenti sottoscritti dal papa”.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350094
È una retromarcia solo parziale, e non fa notizia. Nessuno, poi, sembra interessarsi a quanto è stato già pubblicato sulla vicenda. Ma – con le parole di Toso – la questione sembra chiusa. Non è così. Quando le acque sembrano essersi calmate, domenica 22 gennaio 2012 su Il Messaggero in un articolo di Franca Giansoldati viene ripresa la tesi sbagliata – e smentita dai fatti – riportando di un “vertice” speciale: “Vertice speciale della Curia il Papa detta nuove regole per il governo del Vaticano”.