Il Papa: la vittoria dell’unità avviene secondo i tempi di Dio

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E’ un appuntamento per tutti i cristiani quello del 25 gennaio a San Paolo, un appuntamento di preghiera per l’unità e un appuntamento che quest’ anno si arricchisce di un anniversario speciale: “il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, che il beato Giovanni XXIII annunciò proprio in questa Basilica il 25 gennaio 1959.” Benedetto XVI lo ha ricordato proprio nella omelia che ha proposto a ci ha seguito il vespro ecumenico nella basilica sulla Via Ostiense, luogo del martirio e della sepoltura di San Paolo. Dalla vicenda di Saulo diventato Paolo, il Papa ha preso l’avvio per la sua riflessione. “Nella vicenda di questo straordinario evangelizzatore – ha detto- appare chiaro che tale trasformazione non è il risultato di una lunga riflessione interiore e nemmeno il frutto di uno sforzo personale. Essa è innanzitutto opera della grazia di Dio che ha agito secondo le sue imperscrutabili vie.”Una trasformazione non solo etica, quanto “un radicale rinnovamento del proprio essere, simile per molti aspetti ad una rinascita.”

Ed è sempre l’ Apostolo delle Genti che “descrive in poche righe il grande giorno del giudizio finale, in cui si compie il destino dell’umanità” dice il Papa, quando cioè “tutti i credenti saranno resi conformi a Cristo e tutto ciò che è corruttibile sarà trasformato dalla sua gloria”. E Paolo chiude con un grazie che è il nostro grazie, dice il Papa per l’essere stati trasformati in Cristo. Da qui la necessità dell’unità visibile dei cristiani come “partecipazione alla realizzazione del progetto divino per la Chiesa”, un impegno e una responsabilità per tutti. Per il Papa la via da seguire è chiara anche se oggi sperimentiamo “la situazione dolorosa della divisione, noi cristiani possiamo e dobbiamo guardare al futuro con speranza, in quanto la vittoria di Cristo significa il superamento di tutto ciò che ci trattiene dal condividere la pienezza di vita con Lui e con gli altri.” E aggiunge: “Il traguardo della piena unità, che attendiamo in operosa speranza e per la quale con fiducia preghiamo, è una vittoria non secondaria, ma importante per il bene della famiglia umana.”

E se il mondo moderno considera “vittoria” solo un risultato immediato, per noi cristiani, dice il Papa “la vittoria è un lungo e, agli occhi di noi uomini, non sempre lineare processo di trasformazione e di crescita nel bene. Essa avviene secondo i tempi di Dio, non i nostri, e richiede da noi profonda fede e paziente perseveranza.” Ricordando però che l’ attesa paziente “non significa passività o rassegnazione, ma risposta pronta e attenta ad ogni possibilità di comunione e fratellanza, che il Signore ci dona.”

La conclusione è un incoraggiamento: “ Anche se a volte si può avere l’impressione che la strada verso il pieno ristabilimento della comunione sia ancora molto lunga e piena di ostacoli, invito tutti a rinnovare la propria determinazione a perseguire, con coraggio e generosità, l’unità che è volontà di Dio, seguendo l’esempio di san Paolo, che di fronte a difficoltà di ogni tipo ha conservato sempre ferma la fiducia in Dio che porta a compimento la sua opera.”

Benedetto XVI ha ringraziato i delegati del Patriarcato ecumenico, e il Reverendo Canonico Richardson, rappresentante personale a Roma dell’Arcivescovo di Canterbury, e a tutti i rappresentanti delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali e i membri del Gruppo di lavoro composto da esponenti di diverse Chiese e Comunità ecclesiali presenti in Polonia, che hanno preparato i sussidi per la Settimana di Preghiera di quest’anno. Un pensiero special per i membri del Global Christian Forum “che in questi giorni sono a Roma per riflettere sull’allargamento della partecipazione al movimento ecumenico di nuovi soggetti.” L’idea di un Global Christian Forum nasce a metà degli anni Novanta con l’allora Segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese Konrad Kaiser. Il culmine del percorso iniziato nel 1998 arriva nel novembre del 2007 quando a Limuru, vicino a Nairobi (Kenya), si riuniscono oltre 230 leader di tutte le principali tradizioni cristiane provenienti da tutto il mondo. Un secondo incontro mondiale si è tenuto a novembre 2011 a Mindanao, in Indonesia, sul tema “La vita insieme in Gesù Cristo, rafforzati dallo Spirito Santo”.

Il saluto del Papa è andato anche agli studenti dell’Istituto Ecumenico del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Bossey. L’Istituto si trova in Svizzera, ed è un centro internazionale di incontro, dialogo e formazione del Consiglio ecumenico delle Chiese, fondato nel 1946. Lo scopo principale della formazione è quello di fornire agli studenti la capacità di servire come leader maturi e amministratori responsabili nelle loro Chiese, comunità e società.

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