Il Papa: la preghiera per l’unità come ce l’insegna Gesù
“Chiediamo il dono dell’unità visibile tra tutti i credenti in Cristo per essere sempre pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi”. Il Papa nella catechesi dell’udienza generale di oggi ha proseguito la riflessione sulla preghiera di Gesù chiamata “sacerdotale” con un riferimento alla unità dei cristiani. Oggi infatti si conclude la Settimana di preghiera per questa intenzione.
Benedetto XVI ha iniziato la riflessione sulla preghiera di Gesù nell’ ultima cena collocandola sullo sfondo della festa giudaica dell’espiazione, lo Yom Kippùr, nella quale “il Sommo Sacerdote compie l’espiazione prima per sé, poi per la classe sacerdotale e infine per l’intera comunità”. Allo stesso modo, “Gesù in quella notte si rivolge al Padre nel momento in cui sta offrendo se stesso. Egli, sacerdote e vittima, prega per se stesso, per gli apostoli e per tutti coloro che crederanno in Lui, per la Chiesa di tutti i tempi”.
Per mezzo di questa preghiera sacerdotale, Gesù istituisce la Chiesa, che “non è altro che la comunità dei discepoli che, mediante la fede in Gesù Cristo come inviato del Padre, riceve la sua unità ed è coinvolta nella missione di Gesù di salvare il mondo conducendolo alla conoscenza di Dio”. Benedetto XVI ha invitato i fedeli a leggere e meditare la preghiera sacerdotale di Gesù, e anche a pregare chiedendo a Dio “che ci aiuti ad entrare, in modo più pieno, nel progetto che ha su ciascuno di noi e ha concluso con un riferimento specifico all’unità visibile di tutti i cristiani. Salutando i diversi gruppi presenti, rivolto ai polacchi il Papa ha detto: “La conversione, nei pressi di Damasco, dell’Apostolo delle Genti è la prova che, in definitiva, è Dio stesso a decidere delle sorti della Sua Chiesa. Invochiamolo per ottenere la grazia dell’unità, la quale esige anche la nostra conversione personale, rimanendo fedeli alla verità e all’amore di Dio”.