Il Papa: la comunicazione deve diventare un ecosistema dove si equilibra silenzio e parola

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Comunicare è un gioco tra silenzio e parola, e quando si escludono a vicenda, la comunicazione si deteriora. Benedetto XVI lo ha scritto nel testo del messaggio per la Giornata della Comunicazioni sociali che, come sempre, viene pubblicato nel giorno della festa di San Francesco di Sales patrono della stampa cattolica. Il silenzio è denso di contenuto come le parole, scrive il Papa, e “tacendo si permette all’altra persona di parlare, di esprimere se stessa” e “di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee.” Lo spazio del dialogo nasce dal contrasto tra queste due realtà fondamentali delle comunicazione umana. Il messaggio firmato da Benedetto XVI si sofferma anche sulla realtà della rete.

“I motori di ricerca e le reti sociali sono il punto di partenza della comunicazione per molte persone che cercano consigli, suggerimenti, informazioni, risposte.” Luogo di domande e di risposte, ma anche (la notizia è di oggi, con la richiesta in sede europea di poter cancellare i proprio dati) luogo da dove si cerca di sparire per non essere ricordati in eterno. Un bombardamento di domande che l’uomo non si è mai posto e allora “il silenzio è prezioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo, proprio per riconoscere e focalizzare le domande veramente importanti.” Eppure ci sono delle domande di senso che l’uomo si pone che non trovano spazio nella comunicazione. “E’ importante – si legge nel messaggio-accogliere le persone che formulano questi interrogativi, aprendo la possibilità di un dialogo profondo, fatto di parola, di confronto, ma anche di invito alla riflessione e al silenzio, che, a volte, può essere più eloquente di una risposta affrettata e permette a chi si interroga di scendere nel più profondo di se stesso e aprirsi a quel cammino di risposta che Dio ha iscritto nel cuore dell’uomo.”

L’uomo è alla ricerca della verità e la si trova naturalmente anche sulla rete, ma “la solitudine e il silenzio siano spazi privilegiati per aiutare le persone a ritrovare se stesse e quella Verità che dà senso a tutte le cose.” Insomma, va bene cercare anche in rete la Parola di Dio, i pensieri di spiritualità, ma non bisogna dimenticare che è nella contemplazione silenziosa che “emerge ancora più forte quella “Parola eterna per mezzo della quale fu fatto il mondo, e si coglie quel disegno di salvezza che Dio realizza attraverso parole e gesti in tutta la storia dell’umanità.” Del resto è dalla contemplazione che nasce la necessità della comunicazione. Citando il Concilio vaticano II il Papa aggiunge: “la domanda fondamentale sul senso dell’uomo trova nel Mistero di Cristo la risposta capace di dare pace all’inquietudine del cuore umano.” La conclusione è che “educarsi alla comunicazione vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare”.

Nella conferenza stampa di presentazione l’arcivescovo Claudio Maria eClli, presidente del Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali ha messo in evidenza il tema del silenzio da ricercare per evitare di essere sopraffatti dal rumore riprendendo un preciso passaggio del testo: “è necessario creare un ambiente propizio, quasi una sorta di ecosistema che sappia equilibrare silenzio, parola, immagini e suoni.”

Il presidente ha anche aggiornato i giornalisti sul numero di visite del sito www.news.va che presto aprirà delle pagine in francese ed in portoghese. Le visite sono circa 10 mila al giorno.

Presentato anche il nuovo portale del Pontificio Consiglio www.pccsva.org

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